Che ridere l'altra sera: quasi ogni martedì si trasforma nel Martedì della Liberazione della Mamma (quasi come il venerdì!), perché -pensate un po' -passo addirittura due ore in compagnia della mia migliore amica, sole, cenando di fritanga, mentre i figlioli rimangono con i padri e le nonne. Vado io a casa sua e parliamo, ci aggiorniamo, in meno di due ore cominciando mentre sono sotto la doccia dopo la lezione di yoga- finendo praticamente mentre mi dirigo verso la porta per uscire alle 22.30 e parlando ancora sul pianerottolo. Non so come siamo finite a parlare dei genitori cursis, un termine per me intraducibile all'italiano, ma chissà forse dopo mi aiuterete a trovare il suo corrispondente nella nostra lingua madre. Abbiamo quindi fatto la classifica dei genitori e figli cursi basic, cursis dentro, cursis royal.
E ovviamente ci siamo dentro anche noi! Anzi, diciamolo, è impossibile non attraversare una di queste fasi, ma se ne esce, tranquille. Dipende solo quanto può durare questa o quell'altra fase. Voi in quale siete?
#1 la mamma cursi non vede il mondo in bianco e nero ma in rosa e azzurro. E nel dettaglio rosa principessa e azzurro marinaio. Il figliolo o figliola vivono in nuvole profumate e al riparo da ogni oggetto che non si sposa esattamente con la filosofia cursi di questa mamma cursi. Fiocchetti e pizzi per la bimba, morbidi jeans e berretto per il bimbo. Il bello però è che arriva il giorno in cui sarà proprio l'amata creatura a riportare sulla Terra la mamma, specie quando entra in contatto con ogni specie di materia (dalla nutella, alla terra, al prato) che sporcherà in modo irreversibile i vestitini, che verrano usati quindi per vestire giustamente le bambole.
# 2 genitori “do you speak cursi?” Nonostante il bimbo abbia ricevuto un nome di battesimo e sia stato legalmente registrato all'anagrafe, i genitori cursis se lo sono dimenticato. E lo chiamano “titisquimisqui” oppure “puripuri” (sentito davvero eh!) o “pachurrito”. E non solo nell'intimità di casa, ma anche gridato al parco o al supermercato. Arriverà la vendetta, state tranquille..... La variante aggravata di questo genitore cursi è quello che se non mette il suffisso -ito o -ita (in italiano quindi è -ino e -ina) in ogni parola che sa.... non riesce nemmeno ad esprimersi a parole. E quindi il suo bebito quiere un poco de aguita mientras mamá prepara la cenita y luego se va a la camita para hacer nonito (il mio bebé vuole u un po' d'acquetta mentre la mamma prepara la cenetta e dopo va nel suo lettino a fare la nannina) o vamos de paseito a ver la abuelita (andiamo a fare la passeggiatina e a vedere la nonnina)
# 3 genitori cursi dentro ma non fuori: cercano di trattare il figlio come “uno di loro”, cioè una persona. Niente di rosa o azzurro o non solo. Vanno oltre: in favore della parità sessuale lasciano che il maschietto abbia dei lunghi boccoli e fanno la cresta alla figlia. E' cursi. Io sono cursi. Passo il tempo a dire che mio figlio è un maschio, anche se sembra proprio una bambina.
#4 padri cursi: sono quelli che ad ogni cambio di pannolino del loro erede maschio esclamano “sei proprio figlio mio!”. E lo dicono in giro, quanto è dotato il bebé.
#5 il figlio cursi, nostro malgrado. Quando oramai lo status cursi è entrato nel DNA, il bimbo lo accetta, filosoficamente. Quindi per lui è proprio normale andare in giro vestito così, come Raul nel '78, che aveva 4 anni. Pantaloni al ginocchio, calze appena sotto al ginocchio, sandali, maglietta e le bretelle, il simbolo del bimbo cursi per eccellenza. Ah, ecco i capelli con la riga di lato. Of course, se no che cursi sei?
#6 il padre cursi orgoglioso: è colui che spinge la carrozzina e durante tutto il tragitto unifica il papà cursi #4 e il genitore cursi #2 e magari porta a passeggiare un esserino che è la quintessenza del bimbo cursi figlio di madre cursi #1. E' il mio mito. Io non ci riuscirei ma c'è solo da imparare.
E questo è solo quello che vediamo qua, in un paesino di provincia. Sicuro che nelle grandi città i cursi si moltiplicano e differenziano, creando sottopopolazioni cursi che si dividono in tribù.
Poi si smette di essere cursi.
Fortuna che il figlio è ancora abbastanza giovane da non ricordare.
La fregatura è che fotografando ogni istante delle nostre vite, solo il furto dello smartphone potrà evitare le vendette dei nostri figli tra 20anni.
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