Tipi di personaggio: il Drago

Creato il 02 agosto 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Tipi di personaggi: il Drago

Questo articolo è il secondo di una serie dedicata alle tipologie di personaggi. Lo scopo della serie è aiutare gli scrittori nella creazione dei cast delle loro storie. Naturalmente, poiché ogni personaggio è unico, quelle che elencheremo noi saranno solo caratteristiche molto generali, che però contribuiranno a far sì che un dato personaggio sia in grado di ricoprire il proprio ruolo all’interno della trama.

Il Drago (termine mutuato da TvTropes) è l’aiutante dell’antagonista. Il Re Stregone nel Signore degli Anelli, Darth Vader in Guerre Stellari e Bellatrix Lestrange in Harry Potter sono tutti esempi di Draghi. Solitamente il Drago è il primo vero nemico affrontato dalla protagonista, ma può anche essere il contrario: l’antagonista può cadere per primo, e il Drago può assumere il suo manto (magari per vendicarlo) diventando così l’antagonista della propria storia.

Creare un buon Drago non è facile. Deve trattarsi di un personaggio con un ruolo nell’economia della storia, non di un semplice “mini boss” che l’eroe affronta prima di arrivare al cattivo vero e proprio. Per essere sicuri, provate a pensare alla storia senza le parti in cui appare il Drago: se la trama funziona lo stesso, c’è qualcosa che non va.

Caratteristiche fondamentali del Drago sono:

Il Drago è un servo. Volente o nolente, la sua posizione prevede che risponda al volere qualcun altro. Come vive il personaggio questo fatto? Si trova bene o vorrebbe scalzare il suo Capo?

Draghi si può diventare per vocazione, ma si può anche essere costretti a diventarlo. Darth Vader ha offerto volontariamente la propria fedeltà all’Imperatore (sebbene questi l’avesse ottenuta, in ultima analisi, con l’inganno); altri personaggi non hanno avuto nemmeno questa scelta. Un Drago “coscritto” può suscitare compassione; uno “volontario” disprezzo, ma anche ammirazione se crede davvero in quello che fa e se la sua causa dell’antagonista non è del tutto abominevole.

Il Drago è potente. Non quanto l’antagonista, forse, ma deve avere qualche peculiarità per essere il suo braccio destro. Può darsi che possieda poteri diversi dai suoi, magari che li completano, oppure una maggior libertà di movimento (a differenza di Sauron, il Re Stregone non era confinato a Mordor); in ogni caso, il Drago dovrebbe essere in grado di dire la sua in un possibile conflitto con la protagonista.

Se possibile, sfruttate i poteri del Drago per renderlo originale; non fate di lui un antagonista più piccolo, insomma.

Il Drago è motivato. Essendo il Drago spesso un personaggio secondario, è difficile ricordarsi che deve avere un motivo per fare quello che fa. Metà dei Draghi che si vedono in giro tradiscono il proprio padrone e muoiono eroicamente; l’altra metà pronuncia le sue quattro battute e poi muore male, di solito per mano della protagonista. Un Drago fatto bene sente il peso delle proprie scelte o delle costrizioni a cui è sottoposto, e lo vive anche nel poco tempo che ha a disposizione sulla scena.

Il Drago, come abbiamo anticipato, è solitamente un personaggio secondario; il suo ruolo di subordinazione e il fatto che stia dalla parte “sbagliata” lo rendono difficile da utilizzare come protagonista. Questo non significa che sia impossibile, ma rende necessarie fatica e accorgimenti per far sì che ne venga fuori un personaggio interessante e completo.

Situazioni particolari in cui può venire a trovarsi il Drago (nonché possibili spunti per trame e sottotrame) quando il suo ruolo è quello del protagonista sono:


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