Parlavo proprio ieri di Aramis, uno dei moschettieri di Dumas, quello che nel romanzo Il Visconte di Bragelonne diventa vescovo.
Neanche a farlo apposta, oggi un vescovo lo vedo per davvero.
Almeno, così mi hanno detto ieri pomeriggio: sembra che questo personaggio sia in tour dalle nostre parti e voglia approfittarne per visitare le sedi degli organi d’informazione.
Come sempre in queste occasioni, la notizia è stata accompagnata da un sottinteso ma perentorio: «Tiratevi insieme».
Quindi, stamattina sono qui alla mia scrivania, più tirata del solito. Non ho il tacco 12, ma per il resto c’è tutto – sì, c’è pure il nuovo paio d’orecchini. :-)
E mentre aspetto, mi chiedo che faccia avrà questo benedetto vescovo.
Sarà vecchio, grigio, con il sorriso obbligato e la voce da prete?
O avrà il viso di quel signore, monsieur F? Stempiato, con gli occhiali; quello che, quando mi ero presentata qui per essere assunta, al mio «Salve!» aveva risposto, scocciato, che «’Salve’ non si dice: si dice ‘buongiorno’ o ‘buonasera’». E infatti, da allora faccio una fatica tremenda a salutare a salve.
Monsieur F non c’è più da tanti anni.
Chissà come se la passa.
No, seriamente: questo vescovo dev’essere più giovane di monsieur F.
Magari avrà i lunghi riccioli, i baffetti e il pizzo di Aramis.
… Sì, come no! :-)
Meglio andare a farmi un caffè, prima che arrivi la truppa.
Anche perché è più facile incontrare un moschettiere al bar, di fronte a una bottiglia di vino di Spagna, che qui.