Tiroide di Hashimoto, Sintomi e Cura della Malattia

Da Nikirocco

La tiroidite di Hashimoto è una patologia infiammatoria della tiroide, considerata la causa più frequente di ipotiroidismo. Puo’ potenzialmente colpire chiunque ma le persone considerate più a rischio sono le donne e coloro i quali hanno familiarità con problemi alla tiroide. Tende a manifestarsi con maggiore frequenza con l’avanzare dell’età ed è considerata una condizione piuttosto diffusa, coinvolgendo tra il 10 ed il 20% delle donne al di sopra dei 50-60 anni.

L’origine del tiroidismo di Hashimoto è autoimmune, ovvero causata da una disfunzione del sistema immunitario che aggredisce la ghiandola tiroidea come fosse un elemento esterno da combattere. La genesi della tiroide di Hashimoto non è del tutto chiara ma molto spesso, è la diretta conseguenza di un’infiammazione tiroidea virale o di traumi fisici ed emotivi.

I sintomi dell’Ipotiroidismo di Hashimoto

I sintomi della patologia sono quelli dell’ipotiroidismo che ne è la conseguenza diretta. Tali sintomi si sviluppano molto gradualmente e sono diversificati:

  • stanchezza
  • perdita di capelli
  • perdita di memoria
  • apatia
  • eccessiva reazione al freddo
  • aumento del volume della tiroide (gozzo)
  • problemi cardiaci
  • depressione
  • aumento di peso

Si tratta di sintomi causati da una riduzione dell’attività della tiroide organo di grande importanza poichè regola il metabolismo, lo sviluppo e la crescita dell’organismo.
All’inizio può risultare complesso arrivare ad una diagnosi di ipotiroidismo di Hashimoto, ma con il passare del tempo e con il manifestarsi dei sintomi più caratterizzanti, la patologia risulta più visibile. In uno stadio avanzato, ad esempio, l’aumento del volume della ghiandola può creare problemi alla deglutizione e alla respirazione. Non va dimenticato, inoltre, che un ipotiroidismo non trattato può avere ripercussioni negative sulla gravidanza, qualora colpisca una donna incinta.

Diagnosi e Cura dell’Ipotiroidismo di Hashimoto

La diagnosi del tiroidisimo di Hashimoto viene effettuata con uno specifico prelievo di sangue. Si interviene solo nel caso in cui i sintomi della malattia tendano ad aggravarsi o, in forma preventiva, in particolare per quanto riguarda le donne in gravidanza. La terapia consiste nel ripristinare il corretto equilibrio ormonale sopperendo a quanto non è più in grado di fare la tiroide del paziente colpito da ipotiroidismo. Vengono introdotti, quindi, ormoni tiroidei come la tiroxina, in dosaggi che variano nel tempo a seconda della risposta che si ottiene. Trattandosi di una malattia cronica è molto importante che essa venga monitorata regolarmente sottoponendosi periodicamente alla visita di uno specialista endocrinologo.
Nonostante non siano previsti controlli per la popolazione generale, sono consigliati in caso di familiarità con la malattia o gravidanza.

Molto importante, come spesso accade, è l’alimentazione; in questo caso, la dieta deve favorire un corretto apporto di iodio. Tale minerale è particolarmente presente nel pesce di mare, nelle alghe marine, nei molluschi e nell’olio di cocco. Lo si ritrova in buone quantità, anche in nelle verdure come:

  • cavoli
  • broccoli
  • cavolfiori
  • soia
  • semi di lino
  • rape
  • ravanelli
  • miglio

meglio se consumati crudi. Viene commercializzato inoltre il sale marino iodato, utile “strumento” per migliorare l’apporto di iodio e favorire la sintesi di ormoni tiroidei, limitati dall’ipotiroidismo di Hashimoto.

Approfondimenti sulla Tiroide di Hashimoto:


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