Tissoka segue le partite, emette versi all’entrata delle squadre in campo e, soprattutto, batte le ali e canta alle reti dei suoi. “L’ho ammaestrato bene – garantisce il signor Duarte -, e sugli spalti rimane tranquillo. Capisce che sta seguendo una partita di calcio, e quando il Ji-Paranà segna lui comincia a cantare e talvolta intona anche i cori che poi i tifosi della squadra cantano allo stadio”. Ora, dopo che il Ji-Parana’ ha finalmente riconquistato il titolo, a Porto Velho i tifosi non vogliono fare a meno del loro collega pennuto e si accertano sempre che sia allo stadio: per lui è riservata una postazione di tribuna al Biancao, come viene chiamato dalla torcida lo stadio Jose’ de Abreu Bianco. Anche gli ultras, quelli veri, ormai lo venerano come una sorta di totem. In realtà però, non è da oggi che a Rondonia viene esaltato il gallo “magico”. Quella del gallo sugli spalti è una vecchia tradizione del club, al punto che ci sono stati vari predecessori di Tissoka (Reco-Reco, Azeitona, Sabino, Pepino e Diogo i loro nomi), ma nessuno era riuscito ad assicurare vittorie e a cantare dopo i gol.
Con Tissoka è diverso, al punto che l’animale è diventato un’attrazione turistica cittadina: a vederlo sono venuti perfino dall’Argentina, rivela l’allenatore del Ji-Paranà Cicero Lanza.