Il TITANIC affondò nella notte fra il 14 ed il 15 aprile del 1912 con 1.517 persone a bordo. A cento anni da quei fatti, esce oggi nei cinema una scintillante versione in 3D del famoso film del 1997 da 11 Oscar di James Cameron che del TITANIC raccontava i fasti e il tragico destino.
Se mai siete partiti per una crociera, l’effetto che deve avervi fatto la mastodontica nave, che vi avrebbe a breve accolto, deve essere stato sconvolgente. Cosa abbiamo pensato noi euforici crocieristi varcandone l’ingresso? Al Titanic. E, come allora, ci siamo chiesti: chi mai, cosa mai potrebbe affondare una tale meraviglia di metallo e tecnologia avanzata? Eppure è successo, anche a cento anni di distanza. Pur di fronte a un evento differente, ciò che è accaduto alla Costa Concordia ci ha inevitabilmente riportato alla tragedia del Titanic. Nonostante infatti la struggente storia d’amore degli sfortunati Jack e Rose, quella del Titanic è stata una tragedia di immani proporzioni e pure se siamo portati a pensare al transatlantico che affonda dolcemente e dolcemente si adagia sul fondo del mare a 4.000 metri di profondità, non andò affatto in questo modo, il corpo si spezzò, il film di Cameron ne offre un’accurata ricostruzione, e i due tronconi precipitarono negli abissi vorticando e schiantandosi.
Ma come dimenticare la dolcezza della storia tra il re del mondo, uno squattrinato artista di strada, e la bella aristocratica in difficoltà economiche purtroppo promessa allo spregevole re dell’acciaio? E il tema musicale? My heart will go on mi fa venire i brividi ancora oggi e vi prego di farmi rivedere cento altre volte ancora la scena finale in cui la centenaria Rose getta in mare, là dove è affondata la nave, il Cuore dell’Oceano, il gioiello che ha conservato per tutta la vita a ricordo del breve incontro con Jack. Morendo, quella stessa notte, la sua anima raggiunge il relitto in fondo al mare e mentre si avvicina la nave torna quella d’un tempo, gli interni si illuminano e una porta si apre: Rose viene invitata a entrare. Ci sono tutti, li riconosce, le sorridono, e qualcuno si inchina al suo passaggio, ma più importante tra tutti c’è Jack in cima alla sontuosa scalinata che l’aspetta. Staranno di nuovo insieme, per l’eternità. Come il Titanic, la sua storia non verrà mai dimenticata, sarà raccontata per sempre, lo ha detto Robert Ballard, esploratore della National Geographic Society che per primo individuò e esplorò i resti del transatlantico.
Molte altre navi sono colate a picco nei secoli, una tra tante la nostra Andrea Doria nel 1956 dopo uno scontro con una nave svedese, e molte vite sono andate perdute, ma il Titanic è scolpito nell’immaginario collettivo. C’è chi sostiene che il suo fascino sia indissolubilmente legato all’eccesso che rappresentava: era molto grande ed esageratamente lussuoso ed è affondato in acque estremamente gelide e profonde. Sono morte tante persone di terza classe e personaggi ricchi e famosi, come il comproprietario dei grandi magazzini Macy’s che morì assieme alla moglie che non volle saperne di lasciarlo. Alla loro stanza, la più elegante della nave, si ispirò il regista Cameron e la regalò idealmente a Rose; quando Jack la ritrae lei si trova in quella stanza fedelmente riprodotta. L’immortalità del Titanic è inoltre legata al capitano, al suo ultimo viaggio prima di ritirarsi, che restò fino alla fine al suo posto; ai marconisti, che non smisero di inviare richieste di soccorso; e all’orchestra, che suonò finché le fu possibile.
Finiva un’epoca, l’epoca edoardiana in Inghilterra. Il Novecento era appena iniziato e aveva portato una ventata di innumerevoli novità: ascensori, automobili, aerei, la radio. C’erano ottimismo, fiducia nel progresso, un incredibile numero di persone inseguiva un sogno e nubi minacciose incombevano all’orizzonte, venti di guerra, una follia che coinvolse troppe nazioni e infine il buio. Era il suo viaggio inaugurale, era il 10 aprile e il Titanic salpava dal porto di Southampton, esistono foto che ne immortalano la partenza. Una signora domandò se fosse sicuro e chi gli vendette il biglietto la rassicurò dicendole che neanche Dio in persona avrebbe potuto affondarla. Dio no, ma un iceberg sì. Per vedere come si presentavano i suoi interni occorre spiare quelli fotografati della sua gemella, la Olympic. Il resto delle indagini lo fanno sul relitto dal 1985 i Rov, sofisticati robot inviati sul fondo a filmare e a scandagliare ciò che rimane. Ancora molto. Sono state esplorate le suites, dotate dei comfort di ultima generazione. E’ ancora visibile il bagno turco arredato con squisita raffinatezza. Sono stati rinvenuti svariati oggetti, tra cui il menu dell’ultima cena e un anello di platino e diamanti dentro una borsetta di pelle. Le vetrate artistiche nei saloni di prima classe sono ancora intatte… A cinque giorni dalla partenza, alle due e venti del mattino, il 15 aprile 1912 il transatlantico più famoso della storia scompariva e riappariva nel mito...
Dopo 15 anni il film di Cameron torna restaurato al cinema in versione 3D e i canali satellitari History Channel e National Geographic Channel propongono attorno alla data del centenario diversi documentari che ricostruiscono ciò che avvenne prima, durante e dopo, attraverso le testimonianze di chi sopravvisse. Potete anche navigare in acque sicuro nel sito del National Geographic o leggere Titanic forever di Claudio Bossi, De Vecchi editore. O riascoltare la voce di Cèline Dion e... preparare un fazzoletto.
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