signori e signore, ecco a voi Tito Faraci.
1) come nasce Oltre la soglia? da dove hai tratto ispirazione?
è nato come una sfida. non è un libro che avevo già nel cassetto. E questa la ritengo una gran fortuna. In un corridoio della casa editrice, la responsabile della collana Freeway mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto scrivere un libro alla It, il capolavoro di Stephen King. Io ho risposto che mi sarebbe piaciuto provarci. Non ero convinto di farcela, ma la proposta mi affascinava. Era una nuova sfida. Così mi sono messo a pensare a un romanzo horror, incentrato sull'adolescenza...
2) Perché oltre la soglia? qual'è l'idea alla base del libro?
Cercavo un'idea che si potesse riassumere in quattro parole. Mi sembrava che sarebbe stato un buon punto di partenza. Che volevo che fosse una storia di ragazzi. All'inizio avevo pensato a una trama con gli zombi. Mi divertono, nei film e nei fumetti. Poi però ho pensato che da raccontare, a parole, sarebbero stati meno interessanti. Almeno per me. Volevo dei cattivi che fossero cattivi davvero, con l'aggravante di sapere cosa fanno, anche se spinti dalla follia. Ecco, allora ho pensato a un'epidemia di follia. E poi ho ristretto il campo, ho messo a fuoco meglio. Così ho trovato le quattro parole: tutti gli adulti impazziscono.
3) in un mondo di "bamboccioni" ed eterni Peter Pan, perché crescere fa paura?
Mi rendo conto ora che, in Oltre la soglia, la paura degli adulti diventa una metafora della paura di diventare adulti. Una paura che ogni adolescente conosce. La paura di grandi responsabilità , la paura di ritrovarsi soli senza più il sostegno della famiglia. Eppure, bisogna superare questa paura. Bisogna varcare questa soglia.
4) cosa significa essere "fumettista"? l'immagine da un valore aggiunto alla storia?
Be', sono abituato a ragionare per immagini. A progettare una storia, in particolare su un piano visivo. Si dice spesso che scrivere non è descrivere, ma... anche sapere descrivere con efficacia e sintesi è un aiuto. Così ho trasferito nella narrativa alcune cose che avevo imparato a fare sceneggiando a fumetti. Mi ha aiutato a trovare uno stile mio. Ho lasciato che qualcosa si travasasse da una parte all'altra.
5) esiste un autore che ha giocato un ruolo fondamentale nella sua formazione? se sì, quale?
Per Oltre la soglia, sicuramente Stephen King. Questo anche se alla fine credo di avere trovato una mia strada, buona o cattiva che sia (ai lettori giudicarlo). Ma i nomi, poi, sarebbero tanti: da Matheson a Simmons, passando per Barker.
6) cosa la spinge ad andare avanti malgrado le normali difficoltà?
Raccontare è la cosa che so fare meglio, la cosa che più mi piace. I momenti duri non mancano. Ma poi mi fermo a riflettere sulla mia fortuna: mi pagano per fare qualcosa che io pagherei per fare.