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Titoli di Stato, per Bot Btp e Ctz domanda superiore all’offerta e rendimenti in calo nonostante il giudizio negativo di Standard & Poor’s

Da Mrinvest

Titoli di Stato, per Bot Btp e Ctz domanda superiore all’offerta e rendimenti in calo nonostante il giudizio negativo di Standard & Poor’sCi risiamo, della serie “a volte ritornano”. Una settimana fa una delle tre più famose Agenzie di Rating al mondo, Standard & Poor’s, ha fatto un “regalo” all’Italia, abbassando improvvisamente il giudizio sul nostro Paese. La logica e immediata conseguenza è stata una momentanea marcata flessione della Borsa, subito rientrata, e l’allargamento dello spread con il bund tedesco di una quindicina di punti, anche questo interamente rientrato. Per cui niente speculazione in vista nei confronti dell’Italia.

Nelle scorse settimane l’Fmi (Fondo monetario internazionale) e l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), avevano parlato della solidità finanziaria dell’Italia, confermando che il vero problema  è quello della bassa crescita economica che dura ormai da più di dieci anni. Ma la cosa che insospettisce è che questo giudizio negativo sia arrivato alla vigilia delle elezioni amministrative. Infatti, Standard & Poor’s ha espresso il dubbio che, dopo il voto, l’Italia sarà meno stabile e, quindi, meno

affidabile. Che sia un giudizio politico e non finanziaro? Anche perchè non ci sono indicatori che possano lasciare presagire un peggioramento della situazione finanziaria italiana, almeno nel breve termine. Per cui dobbiamo dedurre che sia un giudizio fuori da ogni logica.

Abbiamo già parlato delle Agenzie di Rating, di come operano (in continuo conflitto di interessi) e della inaffidabilità dei loro giudizi, che sono interessati e di facciata, e delle cantonate che prendono (vedi Parmalat e Lehman Brothers).
I loro giudizi comunque creano sempre scompiglio, nel bene e nel male, ma questa volta il mondo finanziario non ha avuto timore del taglio dell’outlook che Standard & Poor’s ha fatto nei confronti dell’Italia, rivisto da stabile a negativo. Infatti i titoli di Stato collocati i giorni scorsi sono stati molto richiesti e la domanda è stata superiore all’offerta e addirittura è aumentata rispetto all’asta di fine aprile. L’altra buona notizia è che i rendimenti sono in calo, per cui lo Stato dovrà pagare meno interessi sul suo debito.

I tassi sui Bot semestrali hanno registrato un rendimento lordo semplice dell’1,657% (1,659%  a fine aprile), i Ctz un rendimento lordo del 2,851% (3,044% a fine aprile), i Btp a 10 anni indicizzati all’inflazione Area Euro un rendimento lordo del 2,51% (2,69% a fine aprile).
Lunedi prossimo verranno collocati i Ccteu tv (2,89% lordo fine aprile), i Btp triennali (3,45% lordo fine aprile) e i Btp decennali (4,84% lordo fine aprile). Anche per questi collocamenti sono previsti rendimenti in calo.
Ricordiamo che tutti i risultati dei collocamenti possono essere seguiti sul sito della Banca d’Italia dove vengono costantemente aggiornati.


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