Tiziano Terzani

Creato il 01 agosto 2015 da Signoradeifiltriblog @signoradeifiltr

Tiziano Terzani, giornalista e scrittore, inviato speciale di Repubblica del Corriere della Sera,
Aveva 66 anni quando è morto nel 2004, era nato nell'anno 1938 quindi aveva un anno meno di me.
Grande è stata la mia emozione quando ho avuto modo di conoscerlo, in una pausa dei suoi continui viaggi in Oriente, in occasione di un Festivaletteratura a Mantova. Ricordo, era un tardo pomeriggio e stava seduto coi suoi amici al tavolo di un bar all'aperto, in piazza Broletto.
Me ne andavo a passeggio in cerca di autori, scrittori e poeti, che quell'anno infioravano la manifestazione, che dura una settimana e richiama ogni anno il meglio della cultura mondiale.

Era là, sorridente, bello nella sua figura ieratica, con la stupenda barba bianca che già incorniciava il suo viso importante. Ci avvicinammo, io e i mei amici, e scambiammo poche parole, discreti, per non disturbare, ma ebbi il tempo di chiedergli un autografo che mi rilasciò sul piccolo diario chiamato Cento Autori, che viene distribuito ai visitatori e agli spettatori degli eventi culturali della manifestazione.

Non ricordo l'anno, né mi va di andare a trovare - per semplice pigrizia - quel piccolo diario con l'autografo, nascosto tra i miei quasi cinquemila libri della mia libreria nel mio piccolo studio, ma era un caso fortunato che aderisse al Festival, dato che stava sempre fuori; dal 1972 al 2004 è stato infatti in Estremo oriente, insieme alla famiglia, alla moglie Angela e ai figli Folco, scrittore anche lui, e Saskia.

Era corrispondente di un importante giornale tedesco e collaborava, come ho già detto, con alcuni giornali italiani, anche con L'Espresso, mi pare.

Scrittore importante, tradotto in tantissime lingue nel mondo, nei suoi libri racconta della sua vita, delle sue esperienze, tante, che ha vissuto fuori d'Italia; altri invece raccolgono le sue corrispondenze da quelle terre lontane. Ha narrato tra le altre cose della guerra in Vietnam, della Cina, della Russia e della sua fine. Alcuni dei suoi libri sono stati editi dopo la morte a cura del figlio Folco e della moglie Angela.
Scrisse nella sua opera postuma "La fine è il mio inizio", edita da Longanesi nell'anno 2006:
L'Orsigna l'ha trovata mio padre [...].
Si era iscritto a quella che si chiamava l'università popolare,
che non era un'università, era un club per fare gite.
La domenica con un autobus andavano di qua e di là
e con una di quelle gite negli anni Venti
lui, giovanissimo e operaio,
arrivò per la prima volta in questa valle. [...]
ero spesso malato, avevo "le ghiandoline"
e la carne di cavallo non mi bastava più.
"Questo ragazzo ha bisogno
d'aria buona, d'aria pulita"
disse il medico.
Questo vuol essere un breve ricordo del grande scrittore, e modesto mio omaggio a lui; e un saluto alla memoria.
marcello de santis