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To be or not to be… Ovvero, improvvisazione o coreografia?

Creato il 11 novembre 2015 da Annab

Puntualmente, ogni 2-3 mesi si scatena su Facebook una diatriba tra ballerine di danza orientale che infiamma gli animi e accende le polemiche. In senso positivo intendo :-)

Stavolta la questione è: meglio improvvisazione... o coreografia?

Le opinioni sono sempre molto varie e discordanti, in effetti l'argomento è appassionante e tocca tanti aspetti, compresa la considerazione che ciascuna ha di se stessa come danzatrice.

To be or not to be… Ovvero, improvvisazione o coreografia?
Per onestà ammetto di essere entrata anche io con molto fervore in una di queste discussioni, perché l'argomento mi piglia assai. Personalmente mi ritrovo molto nella citazione qui a fianco. Su di me si applica in pieno l'equazione "improvvisazione = me la faccio sotto" :o

In ogni caso, quando sono intervenuta nella discussione ho cercato di portare l'attenzione su un punto di vista meno intuitivo e scontato. Ma andiamo per gradi.

Eccoti alcuni dei pareri più diffusi, che ho leggermente adattato e sintetizzato:

"Ci sono persone che si trovano più a loro agio nell'improvvisazione e sentono la coreografia come un'imposizione, per cui tendono a farla schematicamente e in modo meccanico, senza cuore né sentimento" "L'improvvisazione fa sentire libere, spontanee e del tutto naturali, trasmettendo queste cose anche al pubblico" "La danza orientale nasce da contesti completamente opposti ai nostri occidentali, così schematici, quindi non ha nulla a che vedere con le coreografie e le cose schematiche/preimpostate" "Entrambe le metodologie sono corrette e contengono spunti e possibilità enormi. Tutto sta nella comunicazione che è necessaria in ogni forma d'arte" "L'improvvisazione apre scenari ed emozioni sempre nuovi. È un'opera aperta sia per pubblico che per danzatrice" "La coreografia ha dalla sua uno studio maggiore di certe combinazioni e figure magari anche più d'effetto che l'immediatezza dell'improvvisazione non ha" "È necessario creare punti fermi scenografici coreografati, inserendo spazi per fare un'improvvisazione" "Dipende dal contesto in cui stiamo lavorando, per esempio il cabaret arabo è basato sull'improvvisazione, invece in teatro è più appropriato usare le coreografie"

Con alcune di queste idee mi trovo effettivamente molto d'accordo. Anzi, le condivido in pieno.

Vorrei però sfatare alcuni miti!

- Sfatiamo subito l'equazione improvvisazione=magia. Per la mia esperienza, nella danza come nella musica, le parole "interpretazione" e "magia" non sono necessariamente associate a improvvisazione e slegate da coreografia. Sarebbe come a dire che i ballerini classici che notoriamente eseguono una coreografia non interpretano e quindi non trasmettono magia (sì, certo, Bolle o la Zacharova non hanno magia... ehm...), oppure che una pianista classica come Martha Argerich non crea magia. In realtà, al di là delle preferenze personali, la certezza che venga qualcosa di bello o di veramente creativo quando improvvisi non ce l'ha nessuno. Va da sé.

- Sfatiamo anche l'equazione improvvisazione=libertà espressiva. Tutti noi, che ci piaccia o meno, nei nostri comportamenti tendiamo a ripetere degli schemi preimpostati, degli automatismi ricorrenti che emergono in ogni momento, anche nell'improvvisazione. In fondo improvvisare significa reagire a uno stimolo (musicale), producendo un'azione o un comportamento. Noi ci illudiamo che stiamo facendo "quello che ci viene" con la massima libertà, in realtà il più delle volte stiamo rispondendo allo stimolo seguendo una modalità standard che tendiamo a ripetere ogni volta. Occorre molto lavoro consapevole per riuscire a rompere questi schemi e introdurre nuove modalità di reagire.

- Anche sostenere che improvvisazione=emozioni e coreografia=freddezza è una valutazione molto superficiale e approssimativa. Quando si danza si ha a sempre che fare con l'espressività, con l'interpretazione, con la scelta di un mood piuttosto che un altro... e questo vale per entrambe le modalità. Ovvio che poi ci sono fattori soggettivi (la sensibilità personale, l'intensità emotiva, la velocità di reazione ecc.), che variano da persona a persona.

Oognuna delle due modalità ti permette di sviluppare e approfondire aspetti distinti, tutti ugualmente importanti per una formazione artistica completa. Con una coreografia lavori ad esempio:
  • Pulizia e tecnica di passi e movimenti
  • Capacità di memorizzazione
  • Uso consapevole dello spazio
  • Capacità di stare sul tempo
  • Conoscenza degli stili

Con l'improvvisazione alleni di più:

  • Velocità di reazione e dinamicità personale
  • Capacità di sintonizzarsi col mood del momento
  • Sperimentazione e nuovi collegamenti tra movimenti
  • Comunicazione più diretta col pubblico
  • Capacità di giocare con la musica

Un principio base per orientarsi nella scelta

Ogni persona ha delle preferenze, delle cose che funzionano meglio e subito, e altre che richiedono tempo e impegno (e magari costano fatica e ci fanno anche un po' penare). Quindi come si fa a scegliere? E' molto semplice:

  1. Devi partecipare a una performance dove devi dare il meglio di te? Scegli la cosa che ti viene meglio, quella in cui ti senti più a tuo agio e sei sicura di fare bella figura.
  2. Vuoi crescere? Allora affronta i tuoi demoni e dedicati a ciò che ti mette più in difficoltà. Esci dalla tua zona di comfort, mettiti alla prova e vai contro la tua naturale tendenza.

Il caso personale di "una boccia che si credeva persa"

La boccia sono io, o forse dovrei dire ero io. L'improvvisazione è sempre stato lo scoglio degli scogli. Un mix di auto-convinzioni che mi porto dietro da una vita, un carattere un po' chiuso e una certa insicurezza personale mi hanno sempre tenuto lontana da questa modalità espressiva, neanche avessi incontrato il mostro di Lochness. Mi sono sempre sentita negata, sia in danza sia in musica, e anche se non ho paura a ballare in pubblico una coreo, l'idea di improvvisare davanti a qualcuno per me era un vero tormento!

Però ci ho lavorato su, ed è incredibile perché nel tempo ho fatto grandi progressi. E ancora ci lavoro. Quindi sappi che se anche tu sei del "partito della coreografia", ci sono ottime possibilità per iniziare a cavarsela anche improvvisando.

Sembra strano, ma ci sono esercizi che possono davvero aiutare chi ha delle difficoltà in questo senso. Un giorno te li mostrerò, ma te ne voglio dare uno subito perché è molto simpatico, e soprattutto lo puoi fare da sola mentre nessuno ti guarda 😇

Funziona così: un giorno che ti alleni prendi una videocamera e puntala sulla sala. Metti su una playlist che ti piace e semplicemente comincia ad esplorare. Fai riscaldamento, prova alcune sequenze, va bene anche se ripeti dei movimenti singoli. Tu lascia andare la videocamera e allenati come se non ci fosse (ihihih lo so che non è facile!). Poi alla fine metti tutto su pc e guarda... al 90% dei casi scoprirai che sei andata molto meglio di quanto pensassi.

Io l'ho fatto e questo è uno dei frammenti che ne ho tratto. Si vede che ho la facciotta un po' imbarazzata, allo stesso tempo mi sono venuti anche alcuni passaggi molto belli. E non me l'aspettavo proprio, me ne sono accorta solo riguardando dopo. Questa è l'impro d'altronde...

Fondamentale: perché l'esercizio funzioni ti deve piacere la musica che hai scelto. A me questa fa proprio impazzire!


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