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Tobin tax, fra finanza ed equita': strumento giusto o sbagliato?

Creato il 03 ottobre 2012 da Alessandro @AleTrasforini

Potrebbero equità, crescita e sviluppo (ri)partire dall'imposizione della cosiddetta Tobin tax? E' giusto che "mercati" e finanza possano speculare indisturbati senza alcuna misura capace di poterne arginare la (divenuta) intollerabile prepotenza?  In cosa dovrebbe esattamente consistere la cosiddetta Tobin tax di cui periodicamente si ritorna a discutere in sedi nazionali e continentali?  Ideata e proposta da James Tobin, Premio Nobel per l'economia, è una tassa che si propone l'obiettivo di colpire tutte le transazioni sui mercati valutari al fine di stabilizzare flussi economici per minimizzare, appunto, possibili speculazioni. Tale proposta è in circolazione da oltre quarant'anni, senza mai essere stata realmente attuata sui mercati finanziari di scala mondiale.  La Tobin Tax si pone l'obiettivo di agire nella limitazione e nel controllo di investimenti e speculazioni, penalizzando soprattutto quelle sul breve termine: stando alle opinioni avvalorate dai contrari alla sua applicazione, infatti, l'istituire una tassa sulle rendite finanziarie potrebbe condurre ad una fuga di capitali (e quindi investimenti) impossibile da immaginare.  Perchè dover bocciare la proposta della Tobin tax? Stando a quanto riportato in rete, si riporta nel seguito l'opinione dello storico dell'economia Giulio Sapelli:  "[...]Perché se c’è qualcosa di cui ha bisogno tutta l’Europa [...] è di attrarre semmai investimenti. Quando la Tobin tax è stata applicata in Thailandia nel ’97 ha scatenato a catena la fuga dei capitali stranieri e la crisi asiatica. È una misura assolutamente inconcludente, populistica e demagogica.[...] La Francia già ha introdotto la tassa patrimoniale: c’è una fuga dei capitali francesi verso Bruxelles e Londra. Adesso mettiamo anche la Tobin tax che non ha mai avuto alcuno esito positivo. [...]L’Italia è un Paese in cui ciò che è mancato storicamente è il capitale. Giusto? Il nostro è un capitalismo senza capitali. Se mettiamo anche la Tobin tax andiamo a picco. Moriremmo tutti di fame.[...]" D'altro canto, però, è purtroppo evidente agli occhi (ed ai portafogli) di tutti quanto lo (stra)potere finanziario sia riuscito nell'impresa di deteriorare rovinosamente valori e potenzialità dell'economia reale: chi può negare questa verità?  Chi può negare come, fra "piigs" e manovre economiche, sia stato necessario raddrizzare gli alterati conti pubblici attingendo a risorse provenienti dalla cosiddetta "economia reale"? In un mondo dove distruggere le microeconomie sembra essere divenuto il solo modo per salvare le macroeconomie potrebbe la Tobin Tax imprimere tracce di equità ad un sistema percepito come malato terminale?  A domande come queste rispondono le opinioni di altrettanti autorevoli esperti. Si riporta nel seguito l'opinione esposta da Jean-Paul Fitoussi:  "E' una proposta di grande valore sia sul piano economico che sul piano morale, che potrebbe fornire risorse significative per la crescita.  E' importante che alcuni grandi Paesi dell'UE abbiano assunto questa iniziativa, ma occorre insistere perchè si arrivi ad una tassa sulle transazioni finanziarie valida per tutti. Raggiungere questo obiettivo porterebbe a modificare i rapporti fra politica e finanza." Modificare rapporti fra politica e finanza, appunto.  La questione fondamentale non sembra essere, purtroppo, figlia della esclusiva necessità di impedire la fuga di capitali ed investimenti: ci sono economie reali da salvaguardare, tracce di equità da ristabilire. In un complesso terreno come quello di investimenti e spese finanziarie, in cosa consiste esattamente questa Tobin Tax? Stando a quanto pensato, per fortuna o purtroppo, niente di etichettabile come "salasso":
  • Imposta pari allo 0,1% da applicare sulle operazioni di carattere speculativo;
  • Aliquota pari allo 0,01% sui cosiddetti "derivati".
Guardando all'Europa intera, stando a quanto citato dall'Eurobarometro, il 66% dei cittadini sarebbe favorevole all'istituzione di tale tassazione.  In termini economici "reali", invece, quali benefici sarebbe possibile avere? Si parla di circa 60 miliardi di Euro l'anno, ovviamente disponibili per tutta l'Unione Europea. Potrebbe il Governo "tecnico" presieduto da Mario Monti difendere e sostenere in sede europea l'istituzione di questa tassazione supplementare? Mantenere fede allo sbandierato trittico "rigore, crescita ed equità" imporrebbe sicuramente una risposta affermativa a questa domanda: l'equità dimostrata fino ad oggi sembra essere altamente inferiore rispetto al rigore fino ad oggi profuso nella difesa e "messa in sicurezza" dei conti pubblici.  Citando l'opinione di un altro Premio Nobel come Dario Fo, sostenere l'istituzione della Tobin tax è importante perchè:  "[...]Siamo di fronte al solito gioco dei furbi internazionali e non di quartiere.  Si fanno pagare ai poveri cristi rogne e infamità che banche e grande finanza scaricano nell'economia del mondo. C'è qualcuno convinto che non si debbano tassare le transazioni finanziarie mentre si tagliano pensioni e salari e si brucia il presente e il futuro dei ragazzi? Noi non intendiamo rassegnarci. Ben venga la Tobin tax europea." Qualora fosse sostenuta ed avvalorata in chiave europea, quante e quali risorse potrebbero essere destinate all'Italia?  Sarebbe fondamentale chiarire, sin da subito, la destinazione delle eventuali risorse derivanti dalla sua applicazione: farle confluire nel calderone dei conti pubblici senza distinzioni alcune non conviene a nessuno.  A posteri, tecnici, parlamentari e governanti l'ardua sentenza su un tema di fondamentale importanza.
TOBIN TAX, FRA FINANZA ED EQUITA': STRUMENTO GIUSTO O SBAGLIATO?
Per saperne di più:
"In poche ore migliaia di adesione per la Tobin Tax", L'Unità, 3-10-2012;
"Sapelli: 'Che errore la Tobin Tax!", www.vita.it
(http://www.vita.it/economia/finanza-etica/sapelli-che-errore-la-tobin-tax.html)


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Da Marco Badii
Inviato il 09 ottobre a 15:54

Gli investitori si sposteranno sulla piazza americana . In seguito i capitali scarseggeranno e l' Europa diventerà Germania . La storia si ripete mi sembra lo stesso copione della seconda guerra mondiale ; tedeschi megalomani che vogliono conquistare l'Europa , l' unica differenza è che oggi lo vogliono fare economicamente e con l' aiuto della Francia. Ma non capite perché Francia e Germania spingono per applicare la Tobin tax ? Il loro obbiettivo è ridurci in rovina per comandare anche da noi .Già lo stanno facendo imponendoci un presidente non eletto democraticamente .Il sig. Monti era nella stanza dei bottoni europea quando l' economia crollava .La tesi di laurea l' ho redatta in base agli avvenimenti avvenuti in Svezia. Nel lontano 84 la Svezia applicò quella tassa scellerata . Non provocò nessun gettito , di contro i capitali fuggirono in altre piazze e la borsa svedese fallì e venne comprata per pochi spiccioli da quella inglese .Oggi giorno con i supporti tecnologici che ci sono chiunque anche il trader più incompetente investirebbe su altre piazze . Mi piacerebbe che certi politici prima di trattare argomenti così delicati si laureassero in economia , perché distorcere la realtà non ha senso se non quello di prendere voti utilizzando l' ignoranza in materia popolare . marco