Morita Yoshimitsu (1950-2011)
Davvero inaspettata la triste notizia giunta ieri della morte del regista Morita Yoshimitsu per grave insufficienza epatica all’età di 61 anni. Con una carriera trentennale e 28 titoli all’attivo, Yoshimitsu verrà ricordato, ed è già entrato di diritto nella storia del cinema giapponese, per quella che è senza dubbio la migliore commedia nipponica degli anni 80 (senza dimenticare, però, quelle di Itami Juzo dellos tesso periodo) che fa a pezzi il concetto di famiglia modello facendone emergere tutte le sue – spassose – disfunzioni andando ad indagarne la quotidianità tramite la figura, quasi “alla Teorema” di pasoliniana memoria, di un outsider, un’altra figura tipica della società giapponese: quella del katei kyoshi, un insegnate privato estremamente sui generis che farà saltare i rapporti famigliari. Kazoku geemu (titolo internazionale Family Game) è, anche per chi scrive, un capolavoro acuto e divertentissimo, pieno di trovate azzeccate e leggere pennellate di critica sociale, con un finale geniale che rimane impresso nella memoria. Tra le scene migliori sicuramente ci sono quelle che si svolgono - non attorno ma – “dietro” la tavola da pranzo, tanto che il titolo di questo articolo vuole essere proprio un affettuoso omaggio all’originale uso e funzione che ne fa il regista in questo suo capolavoro.
Saraba da, Morita kantoku!
EDA