Sicuramente i bus turistici ci sono in tutto il mondo, sicuramente costituiscono una delle ossature economiche della città (anche se portano turismo scadente e di serie non B, ma C), sicuramente una dimensione per consentire queste presenze va individuata. Sta di fatto che non troverete nessuna grande città turistica europea (Parigi, Londra, ma neppure Atene, Lisbona o Milano) che regali le principali sue attrazioni a parcheggio di torpedoni. Quello che accade a Via di San Gregorio è emblematico. L'esperienza che ha il visitatore in visita al Palatino, al Colosseo, all'Argo di Costantino è semplicemente raccapricciante. Lo scenario è capace di cancellare tutta la bellezza e l'interesse che si può trovare dentro.
Che interesse hanno i tour operator a apparecchiare una città brutta e sciatta che sta continuando a perdere colpi e quote di mercato sullo scacchiere del turismo mondiale? Roma sarà sempre meno attrattiva, sempre più sottoprezzata e, in prospettiva, il loro stesso lavoro ne risentirà enormemente. Se questi operatori economici non sono capaci di capire da soli che si stanno suicidando è compito dell'amministrazione e della politica provvedere. Il dimissionario assessore Stefano Esposito aveva provato a scrivere delle ordinanze e dei regolamenti che limitassero questo scandalo. Gli uffici - zeppi di gente incapace o, peggio, corrotta grazie alle prebende di questi operatori - hanno scritto la norma in modo che potesse essere bypassata da tutti. Non serve commentare oltre.