Tokyo lost in traslation: Tokyo non si può tradurre

Creato il 24 dicembre 2013 da Aloccic1

23/12/13
Mi trovo in volo sulla regione della Siberia. Sono in volo verso Tokyo. Il nostro viaggio di Natale 2013. E’ passato un anno dal viaggio bellissimo in India e sinceramente di questo un po’ me ne stupisco. Non vi è giorno che io non pensi agli spaccati umani che allora si sono profilati ai miei occhi. Personalmente avrei proseguito nella scoperta di quel mondo ma Nicola ha, giustamente, voluto puntare su una meta nuova. In India c’è già stato diverse volte. Mi fermo dunque un anno e decidiamo così una meta a lui cara da tempo: il Giappone. Io accetto di buon grado. Non conosco quasi nulla di questo paese se non i cartoni che hanno accompagnato la mia infanzia, le file dei suoi abitanti in negozi di lusso e griffati presenti nelle grandi città europee, un po’ il loro cibo grazie alla grande abbondanza di ristoranti finto nipponici e le conoscenze credo di uso comune. So per sentito dire che e’ un paese ricco di contraddizioni e tradizioni. Questo mi basta per accettare di buon grado la preparazione a questa meta. Anche per questo viaggio i soldi sono arrivati parzialmente dai mercatini del riuso. Vendendo oggetti non più usati da noi abbiamo accantonato parte della somma necessaria per questo viaggio che, anche dei nostri amici che sono tornati da poco, può tutto sommato essere abbordabile dal punto di vista economico, con le dovute accortezze.
Luglio: prenotazione volo: British- Bologna / Londra/ Tokyo 750 euro. Come al solito bruciando nei tempi si strappano buoni prezzi. Hotel prenotati durante i mesi con booking.com. Leggiamo qualche racconto di viaggio che iniziamo a profilare il nostro Giappone. Decidiamo di fare due tappe fondamentali: Tokyo e Kyoto e da la’ muoverci o con gite organizzate (e’ il caso di nikko) o con treni spesso dentro all’abbonamento dello skingassen (treno superveloce). Compriamo la guida della Loney e del National geographic e Nicola inizia a studiare i possibili itinerari nei mesi che ci mancano alla partenza. Personalmente non mi preparo molto. Condivido con lui le mete legate ai reciproci interessi, alcune note pratiche ma decido che il Giappone lo voglio conoscere vivendolo e poi capirò, una volta a casa, se mi andrà, di approfondire ciò che ho vissuto. Ad ora so dunque che arriveremo alle 8.30 circa quando in Italia sono le 0.30, che scenderemo a Narita, dovremmo cambiare il voucher dei treni e dichiarare quando inizieremo ad usare l’abbonamento, che soggiorniamo al quartiere di Akasaka e che da li partirà la conoscenza di Tokyo. Il 27/12 faremo una gita a nikko chttps://www.japanican.com che ci permetterà di vedere le tante attrazioni che questo luogo possiede ottimizzando i tempi, ed il 29, dopo questa immersione in una capitale con ben 15.000.000 di abitanti, dovremmo raggiungere Kyoto per la prosecuzione del viaggio.
Cosa mi aspetto da questo viaggio? Sicuramente di evitare i cerimoniali del Natale che da anni oramai mi sono stretti…investendo in qualcosa a mio parere più proficuo e procurando una sana fuga verso un arricchimento personale. Ma al di la’ di questo…il desiderio anche questo anno di confrontarmi con una cultura sicuramente lontana che mi permetta di proseguire in un viaggio di scoperta portandomi lontana, per qualche giorno, da ciò che è la mia vita quotidiana e svelando un altro pezzettino di mondo dove magari calarmi e scoprirmi farne parte. Siamo a meno della metà del viaggio aereo, ancora ben bene non mi capacito che sto andando veramente così lontano, ma sono serena. Il tempo passa fra un pisolino e uno snack e quando sono vigile mi immergo nella lettura di Tokyo blues di Haruki Murakami. In questo modo mi sento già un po’ in Giappone.
24/12
Atterriamo alle 9 in terra nipponica. Seguo le ultime ore di volo osservando l’alba di oriente su territorio cinese. Raggiungiamo il Giappone ed un caldo sole invernale accompagna il nostro atterraggio. In aeroporto dopo le burocrazie doganali, le valigie e una prima conoscenza con i wc nipponici, andiamo nell’ufficio addetto x lo scambio del voucher del Rail pass, l’abbonamento sui treni veloci che ci consentirà di viaggiare dal 29/12 in modo non troppo caro con i treni super veloci. C’è una certa fila e riusciamo a prendere lo skyliner, treno che ci porterà a Ueno, non prima delle 11.22. Ci prendiamo del tempo per iniziare ad osservare: gente, modi di fare e ciò che circonda. Per certi versi mi sembra di essere entrata in un fumetto: tutte le cose qui parlano: dal wc alla scala mobile, tutto credo spieghi tempi e modalità di ciò che si sta usando. Simpatici cartelli mostrano i pericoli della distrazione nella metro!
Muovendoci verso Ueno, stazione di interscambio con la metro, facciamo conoscenza con il paesaggio nipponico verso una delle metropoli mondiali di maggior numero di abitanti. Inizialmente campagna con case con tetti spioventi, intervallata da boschetti; poi i primi palazzi, centri commerciali e grattaceli. Strade ricche di vita ed insegne tra gli edifici che diventano sempre più numerosi. Da Ueno dobbiamo raggiungere Akasaka con un paio di cambi della metro. Il funzionamento e’ quello tipico delle metro classiche, un pochino meno immediato a causa della lingua. Ma una difficoltà che si supera facilmente. Arriviamo a Akasaka dove si trova il nostro hotel http://fresa-inn.jp/akasaka/ prenotato con booking.com alcuni mesi fa ad una ottima cifra.
Lasciate le valigie facciamo un primo sopralluogo del quartiere e cerchiamo da mangiare.

Tutto appare molto tranquillo sebbene ci sia parecchia gente in giro. L’immagine di Tokyo con una capitale tranquilla e piacevole sembra confermarsi jn QSt spaccato di quartiere dove commerci e politica hanno molte sedi. Facciamo pranzo in una delle tante taverne presenti. Il posto e’ vivace e pieno di locali usciti da uffici che in fretta mangia prodotti fatti sul momento. Paghiamo pochissimo, circa 10 euro in due, per zuppa di nuddles, alcuni tempura, dei tramezzini di riso e birra. Usciti da li facciamo rotta al tempio scintoista che e’ in questo quartiere. Una lunga scalinata ci separa dal tempio che si presenta come un’oasi verde e non solo di pace fra al alti grattaceli moderni e strutture commerciali. Incroci e snodi sono animati da biciclette, gente a piedi, taxi con porte che si aprono in automatico. Salita la scala attraversiamo alcuni cortili e giungiamo in una piazzetta in cui c’è un ordinato guardino e il tempio. E’ la prima volta che vedo un tempio scintoista, ormai come altre feste religiose anche oggi la passo vicino a dei simboli religiosi a cui formalmente non appartengo. Non conosco i significati di questa religione, la scoprirò un po’ in questo viaggio, mi limito ad osservare e vedo una parete, che interpreto tipo degli ex-voto con tavolette di legno appese. Tutte le piante sono perfette, armoniche, molti sono altissimi bamboo. Su di un lato una specie di piccolo shop tutto in lingua nipponica gestito da religiose in abito vende fra le altre cose le tavolette appena viste. Il tempio sorge su di un lato, in direzione di un cerchio posto al centro dell’area. La gente arriva, sale le scale esterne, lancia una monetina sulle offerte. Fa due inchini e due battiti di mani, qualcuno suo suona la campana con un grossa corda. Si ferma qualche secondo, va. Ovviamente anche io butto la moneta! Ai piedi della scala una statua di scimmia che allatta ed una che poco lontana somiglia forse ad un maschio. Tutto attorno silenzio…non sembra che oltre questo giardino ci possa essere uno dei centri pullulanti di una metropoli moderna. Scendendo lungo una scalinata dei tori, ci fermiamo in una delle tantissime macchinine self con bevande. Sono presenti ovunque ed e’ il modo più veloce e economico per bere un caffè. Prendiamo una lattina Hilly…esce calda! Il caffè non e’ poi male…abbiamo capito che diventeremo amici con queste macchinine! Proseguiamo in una passeggiata. Siamo stanchi, ma la voglia di capire un po’ meglio dove siamo ci sorregge! Toccando palazzi governativi come parlamento e ufficio del primo ministro, con piacevole passeggiata mai caotica, giungiamo verso il palazzo reale. Ieri era il compleanno dell’imperatore ed era aperto occasione pressoché rara! Oggi non più. Visitiamo brevemente una piccola parte in cui e’ consentito andare. Qui, un ponte antico, uno scorcio dei più fotografati di Tokyo. Arrivando, siamo al tramonto, una luce bellissima, illumina strade e piante…che noto essere numerate. Più che inverno sembra autunno, la luce e’ tersa i colori stupendi: giallo e rosso delle foglie, azzurro del cielo, acciaio i grattaceli, verdi diversi vegetazione e fiume in cui si proietta la vegetazione. Tanta gente fa jogging. Tokyo si apre ai nostri occhi. Ed ancora una volta ad edifici antichi ed in stile, si alternano quelli moderni. L’occhio e la sensazione prova piacere in questo alternarsi. Il mio poi ama le evidenti contraddizioni ed e’ questo che piacevolmente lo appaga. <a href="http://viaggidibarbara.files..com/2013/12/20131225-054830.jpg”>
Lo scorcio con ponte antico citato sulle guide si affaccia su un lungo viale pedonale percorso da corse post ufficio. Pochi i turisti occidentali in giro. Quei pochi qui. Purtroppo la luce del tramonto non aiuta a fare foto. Forse torneremo. Lo scorcio merita! Tornati in hotel in metro, ci riposiamo un po’ per poi uscire a cena e fare una piccola passeggiata dove scoprire altre strade con ristoranti, luoghi commerciali e vita notturna. Ci imbattiamo in strani oggetti di uso alimentare e non comune, pareti di fumetti manga, luminarie di natale. Giriamo tranquillamente tra le tranquille luci del quartiere e tutto e’ molto piacevole. Tornati in albergo stanchi ma soddisfatti, Nicola pianifica la giornata di natale: Shibuya, il quartiere commerciale e alla moda! Auguri Italia, qui sono già le 0.00 e sono felice di essere qui a scoprire questo strano mondo…almeno un po’!



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