Lo scorso mese di giugno, sono stato invitato a tenere due conferenze all'interno di due bellissime iniziative: il WonderCon, che si è tenuto a Bari presso la Fiera del Levante il 6 e 7; e il Marano Fantasy Fest, organizzato il 27 e 28 nel meraviglioso borgo medievale di Cupra Marittima (AP). In entrambe le occasioni, ho tenuto una relazione su " Tolkien e il mondo dei fumetti ", un tema che, vuoi come collezionista che come lettore, ha sempre attirato la mia attenzione.
In passato pochi, in Italia, si sono cimentati nel ricostruire un rapporto iniziato negli anni Settanta e che continua ancora oggi tra citazioni ed espliciti riferimenti. Tra chi ne ha scritto, cito Nicola Farinelli, autore dell'articolo Tolkien e i fumetti pubblicato sul primo numero della rivista Endore dell'aprile 1999, del quale ho tratto importanti spunti.
Proverò qui a sviluppare il mio intervento - con riferimento anche a pubblicazioni straniere - precisando, sin da subito e per onestà verso il lettore, che non potrò essere esaustivo giacché riporterò solo ciò che è di mia diretta conoscenza chiedendo di aiutarmi, laddove si riterrà opportuno, a integrarlo o correggerlo e segnalandomi testi e riferimenti a me oggi non ancora noti.
The Hobbit e la rivista Princess (1964-1965)
Il primo e unico adattamento di un'opera di Tolkien pubblicato quando questi era ancora vivo, apparve nella prima metà degli anni Sessanta sulla rivista inglese per ragazzine adolescenti, Princess.
Nel dicembre 1963 l'editore della rivista, La correzione fu accolta, anche se nel testo rimasero preferita da Tolkien anziché sostituirli con i più appropriati Fleetway Publications, chiese a Tolkien di poter adattare e pubblicare la storia de elvish and elven nella forma elfish and elfin. Lo Hobbit sotto forma d'illustrazioni con un testo didascalico riadattato. Tolkien confermò l'interesse specificando però che avrebbe voluto vedere prima le illustrazioni e soprattutto chiese che Gollum fosse ritratto come un mostro. L'idea prese forma ma, con il tempo, vide modificata l'impostazione originaria. E così, nell'agosto 1964, la Fleetway chiese all'Allen and Unwin l'autorizzazione a pubblicare una riduzione del testo de Lo Hobbit, da pubblicare su dieci o dodici numeri, accompagnate dalle illustrazioni (quattro o cinque) dell'artista Ferguson Dewar. L'editore Allen and Unwin concesse il permesso dopo aver avuto il nulla osta, lo stesso mese, di Tolkien che aggiunse, però, alcuni commenti alle illustrazioni - in particola modo sul Gandalf che doveva essere meno magician e più w izard - anche se consapevole che la critica non sarebbe stata utile. Tolkien aggiunse di modificare - con riferimento alla parola nani - il plurale dwarves, da lui utilizzato nel testo, con il più corretto dwarfs.
A fine agosto l'Allen and Unwin ricevette il primo numero e le illustrazioni furono considerate "deliziose". Tra il 10 ottobre 1964 e il 16 gennaio 1965, sulla rivista Princess apparvero cinque-sei pagine con il racconto riadattato de Lo Hobbit accompagnato dalle illustrazioni di Dewar. Il testo fu tagliato in molti punti e presentava alcune piccole riscritture. A ragione si può considerare quest'adattamento come il primo testo-fumetto de Lo Hobbit.
Il periodo compreso tra la fine del 1970 e tutto il decennio successivo, si è rivelato il più fecondo per fumetti bulgari come Chuden Sviat e soprattutto Duga (Дъга, tr. "Arcobaleno"), il cui primo numero uscì alla fine del 1979 e che dopo un anno registrava 180 mila copie stampate. La rivista vedeva strisce sul folklore bulgaro, la situazione politica del paese, opere letterarie classiche, la geografia del mondo, storia antica, del XX secolo e spesso aveva un paginone con giochi e cruciverba e l'immancabile pagina dei lettori. Il padre e direttore artistico fu Georgi Gadelev che raccolse le matite più promettenti della Bulgaria come Rumen Petkov, Evgeni Yordanov, Hristo Kardjilov e Petar Stanimirov.
Nel 1986, tredici anni dopo la scomparsa di Tolkien, il numero 25 della rivista pubblicò le prime due pagine di un adattamento, non autorizzato, de Lo Hobbit, dal titolo Билбо Бегинс или дотам и обратно disegnato da Sotir Gelev, un noto regista e artista bulgaro. L'adattamento delle avventure di Bilbo Baggins occupò complessivamente 38 pagine distribuite in nove numeri tra il 1986 e il 1989. Nello specifico: 1986, n. 25 (pp. 2 ); 1987, n. 27 (pp. 4 ); 1987, n. 28 (pp. 4 ); 1987, n. 29 (pp. 4 ); 1988, n. 31 (pp. 5 ); 1988, n. 32 (pp. 5 ); 1988, n. 33 (pp. 5 ); 1989, n. 34 (pp. 5 ) e 1989, n. 35 (pp. 4 ).
Nel 1989 l'Eclipse Comics pubblicò un adattamento in tre volumi de
Nel 2006, l'inglese HarperCollins pubblica una nuova versione riveduta che ha visto la completa scannerizzazione delle tavole originali, in modo da migliorarne i colori e l'aggiunta di particolari realizzati dallo stesso Wenzel, come il nuovo disegno per la copertina. Si tratta, sicuramente, del miglior adattamento de libro di Tolkien oggi in circolazione tradotto in numerose lingue compreso ilgiapponese.
Tra i fumetti non si può ignorare l'edizione in POP-UP del 1999 pensato da Mike Haines, ideato e adattato graficamente da Andrew Baron e Bernard Van Geet con le magnifiche illustrazioni di John Howe. si compone di 5 Diorami 3D che raffigurano alcune scene salienti del libro e sono: " Una riunione inaspettata"; " Indovinelli nell'oscurità"; " Mosche e ragni"; " Un ladro di notte" e " Scoppia il temporale". Ogni diorama, che è accompagnato da una scheda estraibile laterale con un adattamento del testo di Tolkien, attraverso un sistema di fili e le leve vede muovere e animare le immagini. Di questa edizione ho conoscenza delle traduzioni infrancese e portoghese.
Nel 1978, il regista e animatore americano Ralph Bakshi diresse il primo adattamento del Signore degli Anelli utilizzando il sistema del rotoscopio, la tecnica di animazione utilizzata per creare un cartone animato dove le figure umane appaiono realistiche. Il film d'animazione non ottiene però lo sperato successo fermandosi alla Battaglia del Fosso di Helm. Ispirati al film si produssero diversi , ,edizioni musicali, , (in Italia pubblicato da ), libri promozionali, come in , edizioni dei libri di Tolkien con le immagini di copertina prese dal film (come inInghilterra, e ) e persino un fumetto disegnato dal famoso artista spagnolo Louis Bemejo sotto licenza della Tolkien Enterprises che ne deteneva i diritti.
Il primo volume del fumetto del Signore degli Anelli uscì per la prima volta in Italia nel 1979 per la Rizzoli Junior in edizione gigante e cartonata, con i restanti due volumi pubblicati nel 1980 e 1981, e, come per il film di Bakshi, rimase incompiuto.
Il primo volume, infatti, termina con Frodo stremato dopo che al Guado del Bruinen I Cavalieri Neri sono spazzati via ( La Compagnia dell'Anello, Fuga al Guado); il secondo con Sam che raggiunge Frodo dopo che quest'ultimo decide di proseguire da solo ( La Compagnia dell'Anello, La Compagnia si scioglie) e il terzo, infine, con Gollum che decide di accompagnare Sam e Frodo da Shelob ( Le due Torri, Le scale di Cirith Ungol). L'edizione italiana si presenta con i disegni di Bemejo, la traduzione di Gaetano Salinas e l'adattamento di Nicola Cuti
Il fumetto ebbe un buon successo al punto da essere pubblicato sin da subito in diversi paesi, tutti europei, con l'esclusione di quelli di lingua anglosassone a causa di problemi con il copyright. Fu pubblicato in Finlandia, Taru Sormusten Herrasta; Germania, Der Herr der Ringe; Spagna, El Senor de Los Anillos; Islanda, Hringadrottins saga; Danimarca, Ringenes Herre; Svezia, Sagan om Ringen e Olanda, In de Ban van de Ring. Quest'ultima edizione è l'unica a riportare l'indicazione che il fumetto era tratto dal film di Bakshi. Tutte le edizioni riportano la stessa copertina tranne che la prima edizione italiana, che ne presenta una differente.
Il Signore degli Anelli (1985)
La storica rivista settimanale per ragazzi per aver sostituito Il Giornalino, fondata da don Giacomo Alberione nel 1924, e pubblicata dalle Edizioni San Paolo di Alba in un numero del dicembre 1985 pubblicato una riduzione de Il Signore degli Anelli. A illustrarlo Paolo Piffarerio, un grande illustratore italiano, scomparso purtroppo nel giugno 2015, noto per un numero impressionante di lavori e anche Magnus come disegnatore regolare di Alan Ford. La storia è una riduzione in tre tavole della Fuga del Guado.
Dopo la serie completa dell'adattamento de Lo Hobbit apparso sulla rivista bulgara Duga tra il 1986 e il 1989, ecco la proposizione di un adattamento del Signore degli Anelli iniziata nel 1989 dal numero 36. La pubblicazione, purtroppo, si fermò alla sola Compagnia dell'Anello a causa dell'avvenuta chiusura della rivista per problemi finanziari. L'adattamento, titolatoВластелинът на пръстените, vide la sceneggiatura di Kancho Kozhuharov e i disegni di Sotir Gelev, lo stesso che aveva realizzato i disegni per Lo Hobbit. Il fumetto apparve sui numeri: 1989, n. 36 (pp. 5 ); 1990, n. 38 (pp. 5 ); 1990, n. 39 (pp. 5 ); 1991, n. 40 (pp. 6 ); 1991, n. 41 (pp. 6 ) e 1992, n. 42 (pp. 6 ).
La prima parodia dell'opera di Tolkien è stata certamente Bored of the Rings del 1969 scritto da Harvard Lampoon, un gruppo di studenti americani. Qui si riportano le parodie complete a fumetti uscite in Italia e all'estero, tralasciando le migliaia di strisce pubblicate in sessant'anni su riviste, periodici e magazine di tutto il mondo.
Uno dei primi adattamenti dell'opera maggiore di Tolkien è probabilmente quello pubblicato sulla rivista PLOP numero 23 pubblicato dall'americana DC COMICS dell'ottobre 1976. Una parodia a colori poco conosciuta e quasi dimenticata il The King of the Ring di JR Trollkin, disegnato e adattato da Wally (Wallace) Wood, si sviluppa su sei pagine e vede camei dell Principe Valiant, Snoopy e dei Sette Nani.
La rivista PLOP era una rivista uscita in 24 numeri con venature umoristiche, comiche e horror con matite molto note come Sergio Aragones e Willy Wood, quest'ultimo scomparso nel 1981 e noto, tra le altre cose, per aver inventato il costume rosso di Daredevil.
La storia "
Nella storia c'è tanto Tolkien ma anche Terry Brooks e la sua Spada di Shannara. Racconta la storia del prode Paperino Dormisodo e del sesto talismano, un anello, ormai caduto nelle mani dell'oscuro signore e della riunione alle porte di Duecentorri di orchi, elfi e troll per conquistare la città. L'oscuro signore non riesce a impadronirsi del Padello di Durin Battiferro capace di mostrare il futuro e donare forza e saggezza a chi mangerà le pietanze in esso cucinate.
Het Verband van de Ring - De parodie die léuker is dan de film (2003)
Autori sono Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri. La parodia prende spunto dal testo di Tolkien ma anche, e soprattutto, dai due primi film di Peter Jackson La Compagnia dell'Anello e Le due Torri. Nel 2014, in occasione di Lucca Comics, gli autori ripropongono la in versione restaurata e colorata dove il lettore ritroverà la locanda del "Puledro Spennato", le pericolose miniere di Muoria e l'oscurità di Porkor. Questa nuova edizione vede anche l'aggiunta della riedizione a colori di "Zannablù non deve morire".
Questa originale parodia porta anche alla produzione di una serie speciale di accendini ad essa ispirata, raccolti in uno speciale espositore.
Nel novembre 2004 esce in edicola per la Panini Comics, una nuova parodia del libro di Tolkien e della trilogia cinematografica di Peter Jackson, targata Rat-Man e firmata da Leo Ortolani, che la realizza in meno di un mese: Il Signore dei Ratti.
Volume in 64 pagine uscì la prima volta nel 2004 in occasione di Lucca Comics, dove furono vendute tutte le 900 copie in quasi un solo giorno. Nel febbraio 2007 arrivò la nuova edizione Il Signore dei Ratti Nuova Edizione (Special Events n° 56) con alcune variazioni di colore sul titolo e l'aggiunta di alcune pagine che portarono l'originario 64 pagine a ottanta, ristampato poi nell'ottobre 2010, Il Signore dei Ratti Platinum Edition (Special Events n° 71). I due numeri del 2007 e 2010 registrano il numero di vendite più alto nel mese di uscita per la Panini Comics. Nel 2013 è uscita una nuova ristampaIl Signore dei Ratti Diamond Edition.
Dal 19 gennaio al 25 febbraio 1931, negli Stati Uniti uscì come striscia a fumetti,
Nel 1961, ancora oggi pubblicato, con lo pseudonimo di Guido Nolitta, il grande Sergio Bonelli crea il personaggio di Zagor, reso graficamente da Gallieno Ferri. Chiamato Spirito con la scure dagli indiani che lo credono un essere soprannaturale, vive nell'immaginaria foresta di Darkwood negli Stati Uniti ottocenteschi assieme all'amico Cico e difende la foresta e i nativi americani. Le storie sono arricchite da spunti e personaggi che si muovono tra generi che vanno dal fantasy alla fantascienza e ovviamente al western.
Molti gli spunti tolkieniani all'interno delle sue avventure. Da citare certamente il numero 195 Zagor: Il Signore Nero uscito nell'ottobre 1981 che vede Tiziano Sclavi, l'ideatore di Dylan Dog, firmare la sua prima saga fantasy zagoriana. La storia racconta di un libro che possiede Pierre, amico di Zagor, che gli permette di aprire un passaggio temporale per le terre di Golnor. Pierre è assassinato a Sherbroke e il libro inviato a Zagor poi sottratto da Urmur, il capo dei troll del Signore Nero. Zagor decide d'indagare e oltrepassa il passaggio giungendo a Golno, scontrandosi subito con i troll e lo stregone Mord e poi salvati dal guerriero della stirpe Riol di nome Gald. Nella storia troviamo Elchin, il mago supremo tradito da Mord, e la razza pacifica dei piccoli uomini, i Parvol, unici alleati dei Riol. Molti nomi ricordano quelli di Tolkien, come i Parvol con una della razza hobbit Paloidi così come le storie di alcuni personaggi.
L'altro volume è quello pubblicato nell'aprile 1999, nella Serie Speciale numero 11, Zagor: Il Principe degli Elfi, con la sceneggiatura di Mauro Boselli e i disegni di Marco Torricelli e Gallieno Ferri. La storia narra di Zagor che attraversa un portale magico per dare la caccia a un criminale pellerossa e si ritrova nella fantastica Tir-Nan-Og, Terra degli elfi dove si allea con il principe Auberon dei Tuatha De Danann, nella lotta contro il cattivo negromante Zondar che, assieme a degli alleati, si è impadronita della capitale Tara. Riferimenti a Tolkien sono, ad esempio, nella punta di freccia che Zagor ha conficcata nel petto, vicino al cuore molto simile a quella di Frodo.ne La Compagnia dell'Anello. Questa storia è collegata al Principe Nero giacché se ne citano luoghi e personaggi.
La Saga della Spada di Ghiaccio (1982-1993)
è una serie a fumetti Disney d'ambientazione fantasy che vede La Saga della Spada di Ghiaccio Pippo (conosciuto nell'Argaar come cugino di Alf) e Topolino chiamati più volte dai loro amici di Ululand, villaggio dell'Argaar (una dimensione parallela alla nostra, il cui tempo scorre molto più velocemente: un nostro anno là ne dura 222!), per salvare il loro mondo dalla tirannia del Principe delle Nebbie, o, in un'altra occasione, da una tremenda eruzione vulcanica.
è composta di 4 storie Disney: Topolino e la Spada di Ghiaccio; Topolino e il torneo dell'Argaar; Topolino e il ritorno del Principe delle Nebbie e Topolino e la Bella Addormentata nel cosmo. Tutte disegnate da Massimo De Vita.
Questa storia Disney, al contrario di Paperino e il Signore del Padello, non è una parodia di un'opera di Tolkien ma al suo interno contiene moltissimi riferimenti alla Terra di Mezzo e ai suoi abitanti. Su tutti il personaggio Yor che nell'aspetto, consigli e comportamenti ricorda fortemente Gandalf e Boz l'hobbit Bilbo Baggins.
è il primo episodio della Saga ed è diviso in tre parti pubblicate per la prima volta sui numeri di Topolino 1411 (12 dicembre 1982), 1412 (19 dicembre 1982) e 1413 (26 dicembre 1982). Topolino e la Spada di Ghiaccio Topolino e il torneo dell'Argaar è la seconda storia della Saga, divisa in due parti, sono uscite per la prima volta sui numeri di Topolino 1464 (18 dicembre 1983) e 1465 (25 dicembre 1983). Topolino e il ritorno del Principe delle Nebbie è il terzo episodio ed è stato pubblicato per la prima volta il 23 dicembre 1984 e, sebbene sia abbastanza corposa, sul solo numero 1517 di Topolino. Inizialmente questa storia avrebbe dovuto essere il capitolo conclusivo della saga, ma poi De Vita decise di pubblicare un ulteriore episodio: Topolino e la Bella Addormentata nel cosmo. Quest'ultimo, è stato pubblicato a distanza di dieci anni dal primo episodio, sui numeri 1936 (3 gennaio 1993) e 1937 (10 gennaio 1993) di Topolino. È l'unica storia della saga di cui De Vita non ha curato la sceneggiatura affidandone il compito a Fabio Michelini. Nel dicembre 1989 è uscita anche un'edizione speciale che contiene i primi tre episodi.
è il primo volume di una bellissima raccolta di racconti di
Nel giugno 1991 la Bonelli lancia il suo primo fumetto a tema fantascientifico su un'idea di Michele Medda, Bepi Vigna e Antonio Serra, che ha per protagonista un uomo tra i 40 e i 50 anni di nome Il primo numero, che ha per tema le tre leggi della robotica di Asimov, è
Nel numero 9, uscito nel febbraio 1992 con il titolo
è la storia n. 59 pubblicata nell'aprile 1996 scritto da Bepi Vigna e disegnato da Stefano Casini. A pagina 21, la mamma di uno dei protagonisti della storia, a casa, è seduta in salotto e chiama suo figlio dicendogli che sta per iniziare il programma in TV sulla fantascienza. Il ragazzino, mentre sale sulla libreria, le dice che preferisce fare altro e prende un libro che si trova su un ripiano accanto ad un altro testo Il Torneo finale The Lord of the Rings.
Nel luglio 1998, esce
Altro esempio è il secondo Albo Gigante pubblicato nel novembre 1992 dal titolo Odissea nel futuro, con i testi di Antonio Serra e i disegni di Mario Alberti. In questo volume, a pagine 127, si vede una libreria e sul secondo ripiano a sinistra del protagonista si vedono riposti due libri di Tolkien: The Silmarillion e Tree and Leaf (Albero e Foglia).
Infine, nel 2001, esce l'Almanacco della Fantascienza che contiene la storia
Il personaggio principale è
Nel 2005 l'editore Abaco pubblica una raccolta di fiabe per bambini, dal titolo Fiabe Fantastiche, che comprende: Pinocchio, I tre porcellini, la leggenda di Atlantide, Le avventure di Ercole, L'isola del tesoro eIl Signore dell'Anello. La raccolta vede in copertina otto dei nove componenti la Compagnia dell'Anello (manca Boromir). Il Signore dell'Anello comprende 16 tavole illustrate da Maria Rita Gentili. A parte il titolo al singolare, è difficile se non impossibile ridurre una storia di circa 1200 pagine in poco più di 121 righi. Credo che neppure lo stesso Tolkien ci sarebbe riuscito, semmai avesse avuto il coraggio di cimentarsi nel sintetizzare la sua storia. A parte questo, ultimo dei problemi, ciò che colpisce è la scarsa conoscenza del libro tolkieniano.
Ecco alcuni passi che suscitano qualche sorriso (sic!): "Gandalf si recò da Frodo per consegnargli l'Anello del Potere"; "Sauron e Saruman escogitarono un piano per impadronirsi della Terra di Mezzo e mandarono in avanscoperta i Cavalieri neri." Dopo la battaglia la compagnia si divise. Frodo, i sue due cugini (parla di Merry e Pipino!) e Sam, andarono verso le montagne di Muil. Aragorn, Legolas e Gimli si diressero verso le caverne di Durin, cercando di attirare gli Orchetti nella loro direzione." Inoltre nella storia manca Boromir, gli Uruk-hai sono dei minotauri (!) e compare il Gollum (probabilmente ci si è confusi con il Golem di Praga) che prende il nome di "mio tesssoro". Le tavole della Gentili sono apprezzabili. Immagini pulite e facilmente comprensibili. Unica eccezione è l'aver disegnato gli Uruk-hai come minotauri!
Tra l'ottobre e il dicembre 2014 la Marvel Comics lanciò un crossover trimestrale diviso in nove parti Axis scritto da Rick Remender su disegni di Adam Kubert, Jim Cheung, Leinil Francis Yu e Terry Dodson. Tema, l'ascesa di Onslaught Rosso al potere, grazie all'inversione dell'asse morale bene/male di supereroi e criminali dell'Universo Marve, e la volontà d'imporre il genocidio dei mutanti e instaurare il Reich Eterno.
Nel primo volume,
CA: "Concentrati Tony! Non sei solo in questa battaglia. Io sono qui, capito? Ora parlami". E Tony Stark che gli risponde: "Sei qui con me, come Sam con Frodo. La vita è bella, affermazioni positive e sogni stimolanti".
fu il primo di una miniserie fantasy inedita pubblicata su
Alice e Gabriel, giunti nel "nuovo" mondo aggregano diversi personaggi, il primo è Ulisse e il secondo è J.R.R. Tolkien che spiega ai ragazzi come ci è arrivato: "io visitavo spesso questo mondo, anche se solo in sogno o con la mia fantasia... ma una sera stavo lavorando alla mia trilogia del Signore degli Anelli, quando mi è apparso il genio... Jasim [...] per la verità mi è sembrato poco rispettoso e piuttosto incoerente... prima di mandarmi qui ha scommesso una sterlina che non sarei riuscito a tornare...". Giacché Jasmin ha dato ad ognuno un oggetto che li potesse aiutare a trovare la via del ritorno, a Tolkien è toccato un testo con una raccolta di frasi magiche. Durante l'attraversata incontrano persino i Cavalieri Neri prima di giungere alla Fortezza infame e da qui, superando la porta oscura, potranno far rientro a casa. Qui sono attesi da Signore Oscuro, lo stesso Jasim, che li sfida e se solo uno di loro non riuscirà a superarla nessuno, potrà ritornare al proprio mondo. Tolkien si scontrerà con un irriconoscibile Saruman che riuscirà a battere grazie al libro. Così tutti tornano a casa e ognuno, al proprio rientro,: avrà un ricordo diverso dell'esperienza con Tolkien che crederà di essersi addormentato e sognato e al suo risveglio pensa: "buona idea quella dei Cavalieri Neri".
Nel 1963 iniziò a produrre la serie televisiva di fantascienza apricciosa, emotivamente imprevedibile e avventurosa del rinnegato
Nel 2012
I l primissimo adattamento delle avventure di Frodo risale al 1966 e fu realizzato negli Stati Uniti da un illustre creatore di cartoni animati come Nei mesi successivi era scoppiata la
Gene Deitch (padre di Tom & Jerry. Nel 1964, il produttore William Snyder riuscì ad acquistare i diritti de Lo Hobbit "da un vecchio filologo inglese, di nome John Ronald Reuel Tolkien" con scadenza il 30 giugno 1966. Snyder aveva l'ambizione di realizzare un lungometraggio animato con tecniche filmiche all'avanguardia per quei tempi. Il progetto fu sottoposto all'attenzione di Deitch che, dopo averlo letto iniziò a lavorare sulla sceneggiatura assieme all'amico Bill Bernal. La grande avventura, i paesaggi leggendari, il tesoro di personaggi di fantasia, erano fatti per diventare animazione. I due lavoravano alla sceneggiatura de Lo Hobbit quando uscì il Tolkienmania e il valore dei diritti aveva raggiunto vette altissime, e il contratto con Snyder sarebbe scaduto entro un mese. Ma Snyder aveva un asso della manica: prendere il contratto alla lettera e consegnare un "film a colori" dello Hobbit entro il 30 Giugno. Dovette semplicemente ordinare a Deitch di distruggere la sceneggiatura cui aveva lavorato per un anno intero e produrre una storia super-condensata, come se fosse l'anteprima di un film, ma con un intreccio comprensibile dall'inizio alla fine. Tutto in 12 minuti in una pellicola da 35mm. Economico. Deitch dovette occuparsi degli artwork, registrare la musica e il doppiaggio, girare, montare e portarlo alla sala di proiezione a New York prima del 30 giugno 1966. Deitch consegnò il lavoro giusto in tempo. Prima della proiezione a NYC, l'animatore diede a ogni spettatore una moneta da dieci centesimi, che poi gli fu riconsegnata. Dopo di che fece firmare a tutti un documento che attestasse che il giorno 31 Giugno 1966 ogni spettatore aveva pagato il biglietto per assistere al film animato "". In questo modo Snyder si assicurò la proroga dei diritti delle opere di Tolkien. Una volta raggiunto questo traguardo, il produttore cedette i diritti per $100.000. Signore degli Anelli in edizione tascabile. Immaginando che dovessero lavorare solo su Lo Hobbit, e seguendo il desiderio di Snyder, si presero alcune libertà con la storia, cosa che in seguito avrebbe complicato le cose.
Ad esempio avevano aggiunto una serie di canzoni, modificato il nome di alcuni personaggi, cambiato alcune parti della trama, e creato un nuovo personaggio femminile, una principessa, che si sarebbe unita alla ricerca e avrebbe costretto Bilbo a dire addio al celibato! Dopo aver letto il Signore degli Anelli, capirono che avevano a che fare con qualcosa di molto più grandioso di quello che conteneva il solo Lo Hobbit, e Deitch decisi d'inserire elementi tratti dal Signore degli Anelli in modo da consentire un sequel. Non riuscendo a trovare nessun interessato al progetto, Gene ritornò nel suo studio d'animazione a Praga. Il progetto si estinse fin quando Deitch non ricevette un'impossibile richiesta da parte di Snyder - consegnare a New York City un adattamento animato dello Hobbit entro 30 giorni. Gli avvocati di Tolkien non solo gli avevano concesso i diritti per una somma irrisoria, ma nella totale ignoranza di terminologia cinematografica, avevano lasciato un buco multi-milionario nel contratto: esso prevedeva che per accaparrarsi i diritti del Signore degli Anelli, Snyder doveva "produrre una versione cinematografica a colori" dello Hobbit entro il 30 Giugno 1966. Si noti che non si specificava che doveva essere un film animato nè quanto dovesse durare!
La
è stato il primo film d'animazione dell'opera di J.R.R. Tolkien. Diretto dall'animatore e regista
Nel 1980, ancora una volta Jules Bass e Arthur Rankin Jr produssero un film d'animazione per la TV britannica ispirata a Tolkien e questa volta scelsero il terzo libro del
Il 7 maggio 2006 negli Stati Uniti, e il 31 luglio dello stesso anno in Italia, andò in onda per la prima volta la puntata dei Griffin, Strane presenze (Petergeist), l'episodio 26 della IV stagione.
Scavando, Peter trova il teschio di un nativo americano sepolto nel cortile. Brian lo avverte di rimetterlo a posto ma Peter decide di usarlo nei modi più disparati. Quella notte, i Griffin iniziano ad avvertire una serie di fenomeni paranormali. In una scena in cui il vecchio Herbert combatte contro un albero gigante e animato che stava catturando Chris, dice la celebre frase "You shall not pass!" (in italiano "Tu non puoi passare!"), chiaro riferimento allo scontro tra Gandalf e il Balrog
è la serie televisiva animata creata da Seth MacFarlane nel 1999, per il network Fox e vede come protagonista una dissacrante famiglia che fa il verso alla tipica American way of life con vicende fuori dalla realtà.
In un'altra puntata andata in onda il 27 luglio 2006 dal titolo Grasso è bello, con la sceneggiatura di Cherry Chevapravatdumrong e la regia di Dan Povenmire, si ve Stewie, figlio minore di Lois e Peter, che in piedi su una giostrina dice ad un altro bambino "bravo piangi, piangi come ha fatto Sauron quando ha perso le lenti a contatto" e poi si vede l'occhio di Sauron e la voce "Fermi! Che nessuno si muova. Qualcuno l'ha vista? Potrebbe essere su un albero o su una roccia. Allora? Oh, mi beccherò la punizione".
, noto come Deboroh La Roccia Rat-Man, è il personaggio creato da Leo Ortolani già protagonista del fumetto Il Signore dei Ratti. Tra il 2005 e il 2006 Rai Fiction e Stranemani produssero 52 episodi animati per la televisione, di cui andarono in onda solo i primi 14 episodi, dal 20 novembre all'8 dicembre 2006 con i restanti usciti esclusivamente in DVD. Tra quelli mandati in onda su Rai 2, il 28 luglio 2007 c'era Rat-Man: Il Ratto e il Dragone, in cui Rat-man finanzia con 30 milioni di dollari la compagnia archeologa Jones & Jones per ritrovare un autentico fossile di drago giapponese vicino a Tokyo. Rat-man definisce in una scena il drago come il suo tessoro, facendo il verso a Gollum ne Il Signore degli Anelli.
L'11 agosto 2007, invece va in onda l'episodio Rat-Man apprendista stregone, in cui nel prologo si narra di come, ogni mille anni, un demone tenta di distruggere il mondo e, solo grazie ad un mago questo non avviene. Ritornati alla realtà, il mago visto all'inizio è diventato troppo anziano e, passati i mille anni e dovendo combattere contro il demone indica Rat-Man. All'inizio si vede il mago bianco e il demone raffigurati come Gandalf e il Balrog e la frase che cita Tu, non puoi, passare! è la stessa frase pronunciata da Gandalf ne Il Signore degli Anelli.
L'11 marzo 2007 e il 4 febbraio dell'anno successivo, va in onda la puntata dei Simpson, Rom-antìco e Giuliè, nella quale a Homer J. Simpson gli è nominato un commercialista, giacché una giuria lo giudica responsabile di bancarotta, il quale gli fa tagli su qualsiasi, spesa domestica compresa la spesa per mantenere Abraham Simpson nella casa di riposo. Nell'episodio si vede la scena, dove Bart e Lisa combattono contro i fattorini che arrivano a migliaia anche a cavallo dei Nazgul riponendo la Battaglia del Fosso di Helm de Le due Torri di Peter Jackson, musiche comprese.
Nel 2013