Le forze dell'ordine in via Sergente Vigné dove si trova la casa del killer
TOLOSA - L’arrivo di vigili del fuoco, il riposizionamento degli uomini del Raid, la presenza del ministro Claude Guéant : sono tutti indici di imminente intervento che si moltiplicano in rue du Sergent Vigné. Si sono udite tre nuove forti esplosioni fuori dell'edificio. Poi un'auto è passata a grande volecità.Un camion della Task force della polizia nazionale che si era ritirato, ha ripreso la sua posizione nei pressi dell'edificio in cui si trova Mohamed Merah. Vigili del fuoco hanno portato tre barelle e caschi e dispositivi per la respirazione artificiale per intervenire per aiutare i membri del Raid che potrebbero rimanere feriti in un eventuale intervento. Un camion dei pompieri è stato spostato per bloccare la vista ai giornalisti sul posto. Un individuo raramente resiste oltre 30 ore senza sonno. Gli uomini del Raid hanno l'accesso alle pillole anti-sonno che possono usare per tre giorni. Il presunto assassino non può le ha. E’ dunque in corso una guerra di logoramento. Una guerra fatta di sonno e stanchezza. le teste di cuoio non hanno voluto lasciar dormire Mohammed Mareh facendo affidamento solo sul suo esaurimento fisico ed emotivo per la sua resa. Di qui il fatto che durante la notte abbiano granate per far saltare porte e finestre e portare il freddo nell’appartamento del killer. Un ex Raid ex spiega perché la polizia non utilizza gas narcotizzanti: "Questo non è un fatto, è una fantasia. Nessun gruppo di intervento, anche all'estero, utilizza questa tecnica. Ci vorrebbe uno spazio completamente chiuso senza ventilazione. Se solo si apre una porta o una finestra è socchiusa il prodotto è inefficace. Questo tipo di gas è molto difficile da misurare. Una dose troppo elevata può causare la morte”.