Ma non vedeva nulla. Sopra di lui non c'era più nulla, se non il cielo: un cielo alto, non sereno, ma pure infinitamente alto, con nuvole grigie che vi strisciavano sopra dolcemente.
"Che silenzio! Che quiete! Che solennità!", pensò il principe Andrej, "non è più come quando correvamo gridando e battendoci; non è più come quando l'artigliere e il francese si strappavano l'un l'altro lo scovolo con visi rabbiosi e spaventati; non è così che le nuvole scorrevano su questo cielo alto, infinito".
"Come non lo vedevo prima questo cielo così alto? E come sono felice di averlo finalmente conosciuto, Sì! Tutto è vuoto, tutto è inganno, fuori che questo cielo infinito".
"Non c'è niente, niente all'infuori di esso. Ma anch'esso non esiste, non c'è nulla all'infuori del silenzio e della tranquillità. E Dio ne sia lodato!"
(Da Lev Tolstoi, Guerra e Pace, Einaudi 1942)