Tutto questo volevo scriverlo ieri: mi ha trattenuto il fatto che io non l’ho mai incontrato, egli non ha mai saputo della mia esistenza, quindi mi è sembrato eccessivo il fatto che osassi scrivere di lui. Mi sarebbe piaciuto incontrare qualcuno che lo ha conosciuto di persona e con questi confrontare le mie impressioni su quest’uomo.
È accaduto invece che ho incontrato Tonino Guerra nel sogno di questa notte.
Prima mia reazione violentemente positiva è stata il constatare come in paradiso ci si può dedicare alle faccende che più ci aggradano: Tonino Guerra era in abiti di campagna, aveva con sé un cane, mi stava osservando mentre io seguivo il mio cane nella cerca alla selvaggina. Io ero a caccia, lui non aveva un fucile. Ho avuto un sussulto nel riconoscerlo, lo sovrastavo dall’alto di un crinale, accennai un saluto con la mano mentre chiedevo conferma con la voce: “Tonino Guerra?”. Mi ha risposto con un sorriso che gli ha spianato i baffi. Sono sceso intenzionato a stringergli la mano, volevo dirgli quanto mi faceva piacere conoscerlo di persona, stavo organizzando una serie di domande su di lui, sul suo lavoro, sugli amici, tali che non apparissero troppo invadenti della sua privacy. Invece ci siamo salutati come se ci conoscessimo da sempre, due amici che di tanto in tanto si allontanano dagli occhi, non dal cuore. “Mai guerra fu più pacifica di te!” lo salutai da vicino.
Ora posso affermarlo per averne esperienza diretta: Tonino Guerra è un vecchio dalla faccia pulita che conserva le mani sporche di bambino; è uno che non ha saziato la sete di vivere e la fame di sapere; non tarpa le ali alla farfalla della sua libertà, che resta il simbolo più potente della sua dignità di uomo.
Ciao, Tonino Guerra. Grazie di esserci.
Featured image, Tonino Guerra (fonte internet).