GB 2009
cast: Peter Ferdinando – Lorenzo Camporese – Neil Maskell – Ricky Glover
regia: Gerard Johnson
soggetto e sceneggiatura: Gerard Johnson
musica: THE THE (Matt Johnson)
durata: 76 min
INEDITO
Tony è un disoccupato cronico che vive in un orribile casermone alveare nei sobborghi di Londra e passa le giornate a girovagare per la città e l’unico suo svago è vedere e rivedere film d’azione anni ’80 in VHS.
Tony è pallido ed emaciato, ha un aspetto sciatto e una casa che puzza; non ha affetti e amici, non riesce ad interagire con nessuno e non piace a nessuno, tanto da diventare bersaglio di prepotenti e vessatori.
Tony è un disgraziato con qualche problema mentale e nessuna prospettiva di vita; ad incontrarlo per strada potrebbe anche muovervi a compassione ma, fossi in voi, eviterei di voltargli le spalle, perché Tony è un assassino.
Non un killer seriale nel senso stretto del termine perché Tony non ha un modus operandi, non uccide spinto da voci o da un impulso, non prova eccitazione o piacere nel farlo, né subisce la stretta morsa di un rimorso malato. Tony uccide quando gli capita l’occasione per farlo, con lo stesso shock emotivo che si prova nello schiacciare un insetto che fa un po’ schifo e poi si libera dei corpi con tranquilla meticolosità, riponendo l’orrore compiuto in un cassetto come si fa con un vecchio maglione.
Tony non ha una concezione del Bene o del Male, nè una particolare morale o amoralità.
Tony è solo Tony.
Certo, ha dei tentennamenti e stati di confusione, ma solo a causa della sua dissociazione mentale.
Johnson non crea volutamente una profondità nel personaggio, perché Tony è una creatura piatta, bidimensionale, né gli fornisce l’alibi del background di un passato traumatico per giustificarne le azioni; Tony viene dal nulla e sparisce inghiottito nel nulla.
Non si ha empatia né per le vittime, elementi spregevoli, patetici ed inutili, né per il carnefice; il pubblico è silenzioso spettatore del quotidiano sopravvivere di uno sconosciuto che fa pena, ma non più di tanto, proprio come quando s’incrocia per strada uno di quei sciroccati dallo sguardo stralunato che borbottano da soli.
Scelta coraggiosa quella di Johnson che ha corso il rischio di raffreddare l’atmosfera eliminando l’effetto “complicità emotiva” dalla storia, lasciando il compito di creare l’atmosfera ad una colonna sonora velata di malinconia che sfiora con tristezza il melmoso dipanarsi della vita del personaggio.
Sorprendente la performance di Peter Ferdinando (attore a suo agio in ruoli televisivi) nella parte di Tony
Un piccolo giocattolino (poco più di un’ora) da guardare in silenzio, concentrandosi sul niente.
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