Tratto dalla maxisaga di ciccioMartin, Le cronache del ghiaccio e del fuoco, GoT (come viene abbreviato da fan), o “Game of Stronz”, come l’ho ribattezzato io, è una di quelle serie (di libri e telefilm) che o piacciono o fanno cagare.
Io appartengo alla prima categoria. Ricordo che sei o sette anni fa iniziai a leggere i libri spacchettati da Mondadori in seimilioniditomidiversi per ricavarci il massimo del profitto, e che, nonostante fossero un po’ la versione fantasy della guerra delle due rose fusa alle crociate fuse al fantasy più classico (e pure un po’ becero), ho apprezzato non poco.
Soprattutto per la Kattiveria che ciccioMartin dispensa con molto gusto.
Ed, eccoci, quindi, a noi.
Qualche giorno fa il fan butico Gabriele Laganà mi scrive: “Perché non fai una Top 5 con i momenti clou della serie?”
Challenge Accepted, ho risposto io.
Ma tranquilli: per non rovinare a nessuno il telefilm, mi limiterò a quanto visto nel telefilm. Nessuno spoiler sui risvolti futuri della saga (anche perché pure io sono rimasto al terzo libro della serie, perché quando uscì all’epoca il quarto, sarebbe stato solo “la metà” del successivo, il quinto, quindi preferii soprassedere).
Come sempre, la scelta dei momenti migliori rispecchia unicamente i miei gusti personali.
L’unica variante è che nella classifica fondo fatti dei libri adattati nel telefilm. Leggerete tra qualche secondo.
Brace yourself! Top 5 about Game of Thrones is coming!
Rimasi abbastanza turbato dal fatto che Ned Stark, alla fine del primo libro, finisse per essere ucciso. È vero che la forza di GoT è la moltitudine di punti di vista attraverso il quale a storia viene narrata, ma Ned Stark era praticamente il “protagonista” tra i protagonisti.
In realtà Ned Stark è l’esempio lampante di come nel mondo di Martin il protagonista “classico”, mosso dall’onore, dalla lealtà e da tutti i migliori “buoni sentimenti” fa una brutta fine.
Perché non c’è spazio per i sentimenti e la bontà d’animo per chi gioca al gioco del trono.
Bel momento shockante nel libro, e altrettanto ottimo momento nel telefilm.
Poi vabbè, ogni volta che in un film o in un telefilm c’è Sean Bean si sa già che lui muore. Non a caso lo hanno soprannominato “spoilerman”.
Il che avviene in ogni puntata, dalla prima all’ultima.
E sapete qual è la cosa paradossale? Che Jon Snow probabilmente è il mio personaggio preferito all’interno dei romanzi, e quello che schifo di più nel telefilm. La questione è molto semplice: nei romanzi Jon Snow è un figo, con la storyline più figa (almeno per me); nel telefilm è un idiota.
Sarà che l’attore ha la faccia da tonno rio mare, sarà che il plot di Jon nei libri è talmente esteso e complesso che il minutaggio a lui dedicato nel telefilm non avrebbe mai potuto rendergli giustizia, fatto sta che mentre nei libri Jon – grazie anche a Spettro, il suo metalupo (desaparecido nella serie tv) – cerca sempre di dare il meglio di se mettendo toppe su toppe a situazioni non proprio idilliache, nel telefilm è quasi peggio di Fantozzi.
Ammetto di aver esclamato un “Ohibò!”, quando nel libro Danaerys si butta nel fuoco e ne riesce intonsa, con i tre draghetti sulle spalle. Ammetto pure che Danaerys è uno di quei personaggi che all’inizio dei libri (e del telefilm) non gli dai due centesimi, poi invece se ne esce con una delle storyline più fighe in assoluto.
Nel telefilm la nascita dei draghetti è resa molto bene.
Ed è bello vedere che i draghetti, di stagione in stagione, raddoppiano (o triplicano) in volume.
Dracarys!
Aspettavo con molta trepidazione, all’interno del telefilm, la Battaglia delle Acque Nere. Non tanto per la battaglia in sé (molto bella), quanto per il catenone di Tyrion.
E invece no, il catenone di Tyrion, nel telefilm, non l’hanno messo.
Peccato.
Vado a memoria (dato che l’ho letto molti anni fa), ma la strategia dell’altofuoco e la debacle delle navi guidate dal Cavaliere della Cipolla si devono proprio al catenone ideato da Tyrion, che chiude la baia e impedisce alle navi di fuggire quando l’altofuoco viene lanciato.
Era un bel momento, nel libro.
Di nuovo, peccato.
Evvabbè, banale e scontato quanto volete, ma quando arrivai a quella parte nel libro, rimanendo con la mascella sganciata per cinque minuti buoni dopo il massacro, non potei fare altro che tributare i canonici 92 minuti di applausi a Martin.
Intendiamoci: Robb Stark se l’era andata a cercare. Tenendo conto dell’andazzo dei libri e dell’impostazione di Martin era quasi “ovvio” che lo sgarbo a Lord Frey avrebbe richiesto un costo altissimo (soprattutto perché mamma Stark, ancor prima di stringere l’accordo, aveva avvertito il figlio che con i Frey era meglio non scherzarci).
Resta il fatto che le Nozze Rosse sono una bella pugnalata al cuore (letteralmente).
E nel telefilm, tenendo conto che si tratta di un media differente rispetto al romanzo, e tenendo conto che bisogna sottostare al dinero della produzione (che non è mai infinito), resa migliore non si poteva fare. Anzi, ho trovato quelle coltellate nella panza della moglie di Robb (che nel romanzo non è presente) di una kattiveria infinita (e pertanto, di un godereccio unico).
Chapeu.
Senza fare spoiler pesanti, della nuova stagione aspetto soprattutto tre cose:
- una battaglia molto spettacolare;
- un duello splendido tra due personaggi iconici;
- una morte particolarissima, in puro stile “Questa è Sparta!”
- il ritorno di un personaggio “romeriano” (diciamo così).
E voi? Quali sono i vostri cinque momenti migliori di Game of Thrones?