La trama (con parole mie): Maverick è un pilota tra i più promettenti della marina, ma il suo temperamento sbruffone e sopra le righe spesso e volentieri lo mette in cattiva luce rispetto a compagni e superiori. Quando durante una ricognizione riesce assieme al suo secondo Goose ad osservare da vicino dei MIG sovietici portando al contempo in salvo il compagno di squadriglia Cougar preso da un attacco di panico, si spalancano per lui le porte della Top Gun, l'accademia che forma l'elite dell'aviazione ed i futuri istruttori.A dirigere il programma Maverick troverà Viper, ex compagno di suo padre considerato il riferimento per ogni pilota, ed un avversario pronto a tenergli testa, il più disciplinato e sempre preciso Iceman.Ma non solo: perchè l'astrofisica Charlie diverrà il suo primo amore.
La morte improvvisa di Tony Scott, fratello sfigato di Ridley come mi è sempre affettuosamente piaciuto chiamarlo, ha sorpreso e colpito molti appassionati, principalmente a causa del fatto che il suddetto è stato autore di molti più blockbusteroni e film d'intrattenimento decisamente noti di quanto non si potesse pensare.
Senza dubbio, uno dei titoli simbolo della sua carriera fu uno dei più grandi successi degli anni ottanta al botteghino, una pellicola in grado di diventare un cult generazionale al quale ancora oggi molti sono profondamente legati affettivamente: sto parlando, ovviamente, di Top gun.
Probabilmente neppure impegnandosi al massimo si troverebbe, nella produzione statunitense dell'epoca, un'opera così intrisa di reaganesimo e voglia di stelle e strisce, con tanto di storia d'amore travolgente, hit musicale - Take my breath away è, senza dubbio, una delle più note canzoni tratte da una colonna sonora di tutti i tempi -, struggimento e sensi di colpa debellati da coraggio e voglia di dimostrare di essere sempre e comunque i migliori, senza dimenticare la rivalità che, ai tempi, coinvolgeva il Cinema in quelle che sarebbero stati gli ultimi fuochi da Guerra Fredda.
Eppure, nonostante tutto questo e molto di più - sarebbe assurdo negare che si tratti di un titolo da grana grossa e scarso valore artistico, tolte forse le ottime riprese degli aerei in volo - Top gun riesce a farsi voler bene anche ora, alimentando le speranze di chi sogna un sequel e solleticando l'amarcord di chi, negli anni ottanta, trovò nelle imprese di Maverick il brivido dell'avventura - se bambino - e la voglia di pilotare jet allora all'avanguardia, nuove ispirazioni rispetto al look - gli occhiali a specchio ed i giubbotti in stile aviazione la facevano da padrona, tra i miei compagni di scuola, e nel corso della visione li ho rivalutati anche oggi, da buon tamarro -, una passione travolgente di quelle che in tv avrebbero tagliato - e che è stata ampiamente presa per il culo in una sequenza leggendaria di Hot shots - ed un'aura mitica che lo rendeva già cult alla prima visione.
Più che anacronistico o fuori tempo massimo, un titolo come questo oggi assume una connotazione unica almeno quanto gli action movies dello stesso decennio, principalmente perchè in questo momento non sarebbe possibile per nessun regista riuscire a creare un'atmosfera così kitsch e sopra le righe senza necessariamente scadere nel ridicolo più o meno volontario: certo, esistono sempre gli omaggi - The Expendables 2 docet -, ma tutti noi che abbiamo vissuto quegli anni e sognato grazie a quelle pellicole sappiamo bene di aver assistito ad una stagione irripetibile, che continueremo a portarci dietro cercando di trasmetterne la magia anche ai nostri figli e nipoti.
Ed è così che mi piace ricordare Top gun: come una giostra del larger than life che all'epoca avrà fatto storcere il naso a tutti i figli del Cinema d'autore anni settanta e che, invece, rappresenta alla perfezione l'idea dell'intrattenimento e del brivido che solo da bambino puoi provare appieno e da adulto ti coccoli anche quando non sembra il caso di gridarlo ai quattro venti.
Maverick - ruolo perfetto per il giovane ed arrembante Tom Cruise - è l'eroe per eccellenza dell'epoca degli yuppies, con la sua moto lanciata a tutta velocità, il sorriso da sbruffone e la consapevolezza di poter sempre e comunque raggiungere la meta - prima fra tutte la Charlie di Kelly McGillis, che senza considerare il suo tracollo attuale non appariva certo come un sex symbol neanche allora -: e attorno un cast di comprimari che paiono esistere solo per fargli da spalla, dall'Iceman di Val Kilmer al mitico Goose di Anthony Edwards - che avevo adorato in Toccato! e avrei ritrovato in E. R. -, senza contare veterani come Tom Skerrit e Michael Ironside.
Le schermaglie con i MIG russi, con i loro piloti dal viso sempre oscurato, rigorosamente vinte dal talento spesso incontrollabile di Maverick, sono un perfetto esempio del gigionismo a stelle e strisce di allora - ma solo di allora? - in grado comunque di scatenare nel pubblico quella sensazione di esaltazione liberatoria che pareva una prerogativa dell'azione a quei tempi.
Non so quali siano stati i motivi che hanno portato il buon Scott a farla finita, e di certo non sono qui per disquisirne: posso solo affermare che, per quanto clamorosi siano stati alcuni suoi scivoloni, con un titolo come questo - IL blockbuster per definizione - il vecchio Tony si è assicurato un posto d'onore nella memoria di milioni di spettatori in tutto il mondo.
Da una parte all'altra dell'ex Cortina di ferro.
E a volte, in barba all'autorialità sfrenata, è anche questo grande Cinema.
MrFord
"Watchin' every motion in my foolish lover's gameon this endless ocean, finally lovers know no shameturnin' every turn to some secret place inside watchin' in slow motion as you turn around and saytake my breath away take my breath away."Berlin - "Take my breath away" -