Quest'anno un po' in tono minore perché se è vero che normalmente queste liste sono incomplete per definizione , beh , questa è più incompleta del solito.
Parlerò di film visti nel 2015 quindi è inevitabile che dentro ci finisca anche roba del 2014 che qui da noi arriva con solito eone di ritardo.
Bando alle ciance e cominciamo.
10) WHEN ANIMALS DREAM
Un piccolo film danese che coniuga un'ambientazione nordica da urlo , l'horror e il genere del coming of age. In ogni caso un piccolo gioiellino a cui fare molta attenzione.
Probabilmente l'horror non è neanche il genere a cui guarda Amby, perché in realtà When Animals Dream ( titolo che occhieggia a Philip K Dick) è da considerare più che altro un romanzo di formazione.
O meglio di deformazione , la giovane Marie sta andando incontro a modificazioni del suo corpo indipendenti dalla sua volontà e scopre che , suo malgrado, c'è qualcosa di misterioso che la lega alla malattia della madre.
9) MUSARANAS
L'orrore stavolta vien dalla Spagna franchista ed è racchiuso in quattro mura domestiche.Musarañas ( toporagno ) è il film d'esordio di due giovani registi, Juanfer Andres ed Esteban Roel, anche cosceneggiatori, ed è stato prodotto da Alex de la Iglesia con la sua neonata casa di produzione deputata alla scoperta di nuovi talenti, la Pokeepsie Films.Se Juanfer Andres ed Esteban Roel sono la mente, Macarena Gomez è un braccio perfetto, già il solo vederla con quegli spilloni che in mano sua possono diventare un'arma mortale ( un'arma molto hitchcockiana a dire il vero), fa correre neri brividi lungo la schiena.
E la seconda parte del film è un lungo gioco al massacro che coinvolge in primis il rapporto tra le due sorelle, enigmatico fin dall'inizio.8) GOODNIGHT MOMMYAustria , credo che basti solo la parola.Goodnight Mommy è l'esordio nel lungometraggio di fiction di
7) WE ARE STILL HERE
Un tuffo nel vintage horror di quelli che ti scaldano il cuore.Ambientato nel 1979 , We Are Still Here mette subito in chiaro il suo gioco: casa infestata , fantasmi, difficile elaborazione del lutto,una comunità chiusa che dietro l'apparente simpatia mostra segni di ostilità senza preoccuparsi di nasconderli, un'ambientazione innevata, immacolata che aspetta solo di essere colorata col rosso del sangue.We Are Still Here dimostra ancora una volta che si possa fare del bel cinema di genere pur lavorando su un canovaccio consunto.Merito di una regia che scandisce i tempi come un metronomo, merito di una recitazione più che all'altezza, cosa non scontata per il genere.
6) DEAD SNOW 2 : RED VS DEAD
Una bomba assoluta che va ben oltre il primo film della serie: raramente ho visto un helzapoppin horror così divertente, autoironico e trascinante.In questo sequel è tutto amplificato, l'esperienza multisensoriale (
Le citazioni raimiane si sprecano ( e il gioco divertente sta proprio nell'individuarle) in una pellicola che è girata soprattutto in esterni e si permette numerose sequenze di massa con zombie e senza l'aiuto della computer grafica: sono zombie veri, in carne putrida e ossa decomposte e si menano come ossessi con qualsiasi oggetto a loro disposizione.
5 ) WHAT WE DO IN THE SHADOWS
Ancora una volta i neozelandesi dimostrano di stare mediamente male e lo fanno di un film che si prende allegramente gioco di tutti i topoi dei film di vampiri e dei mockumentaries.What We Do in the Shadows è una fucina continua di trovate comiche che ogni volta sorprende per il suo situarsi continuamente tra i clichè horror ( tutta l'iconografia vampiresca è presente e c'è anche copioso sangue che zampilla da carotidi e giugulari) e la comicità che arriva al demenziale puro.
L'utilizzo della tecnica del mockumentary non è sinonimo di economia realizzativa oppure di un aspetto della pellicola impreciso e trasandato, in realtà la confezione è scintillante, non da mockumentary, diciamo che la presenza dei documentaristi permette ai protagonisti di ammiccare alla macchina da presa per avere un contatto più diretto col pubblico.
E' un espediente narrativo usato brillantemente.
4) SPRING
Amore e horror su uno sfondo incontaminato di Puglia. E per una volta noi italiani non siamo visti solo come pizza e mandolino.L'interrogativo che sta alla base del film è sempre il solito: si può fare veramente tutto per amore?
E' bella la storia d'amore tra Evan e Louise, è raccontata in modo splendido ed incorniciata ottimamente su uno sfondo da favola.
3) IT FOLLOWS
Uno dei titoli più sorprendenti dell'anno in quanto a stile e contenuti.
David Robert Mitchell guarda esteticamente indietro agli anni '80, regala cospicui riferimenti allo slasher degli anni che furono, rifiuta in toto l'estetica preconfezionata dell'horror moderno, plasticoso e troppo ricco di computer grafica per essere realmente terrorizzante.
2) A GIRL WALKS HOME ALONE AT NIGHT
Può esistere una simulazione di film di vampiri iraniano realizzato interamente negli USA?
Esiste, esiste.
A Girl Walks Home Alone at Night è un film che è riduttivo definire horror.
Girato in un bianco e nero molto contrastato, parecchio stiloso, stracolmo di citazioni intelligenti e mai pedanti , è una storia d'amore in cui il vampirismo è parte fondamentale ma viene raccontato cercando di sottolineare la sua aura romantica e decadente più che la carica orrorifica , di tensione e di
1) THE FINAL GIRLS
Per me l'horror dell'anno in termini di linguaggio cinematografico e stile.Andando ad esaminare i credits del film non si può non rimanere sorpresi: e chi si aspetta un gioiello di metacinema di siffatta bellezza dalle menti di due sceneggiatori praticamente esordienti ( Fortin e Joshua Miller ma costui è stato attore con un discreto curriculum) e da un regista, Todd Strauss-Schulson, molto attivo in tv, con molti corti nella sua carriera e pochissimo cinema?
The Final Girls prende spunto, linfa vitale da questo per mettere in campo tutta la sua genialità.
Cita palesemente uno degli slasher più famosi della storia del cinema, ogni riferimento in questo film a Venerdì 13 è puramente voluto, lo disseziona vorticosamente ma non come farebbe l'allegro chirurgo in un gioco da tavolo, ma proprio come un anatomo patologo attento a studiare il suo reperto, a rispettarlo profondamente non rovinando nulla e consegna al pubblico un piccolo The Final Girls un film vincente sotto tutti i punti di vista è la sua ironia, o meglio la sua autoironia.
Siamo nel metacinema puro ma non ci prendiamo affatto sul serio si ride e non ci sono spiegoni trituranti.
E usciamo di scene sulle note di Bette Davis Eyes.
Chiusura perfetta.
Chiusura perfetta anche per questa classifica.
A presto, folks!!!