Top Ten 2010 — Davide Occhicone

Creato il 31 marzo 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

DAVIDE OCCHICONE
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> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="299" width="225" alt="Top Ten 2010 Davide Occhicone >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-28008" />1) Car­los Gar­del di José Munoz e Car­los Sam­payo (Nuages)

La cono­sciuta pas­sione di Sam­pyo per la musica (è anche cri­tico musi­cale) lo porta ancora una volta a nar­rare le vicende di un per­so­nag­gio che ha fatto la sto­ria della musica; in pre­ce­denza si era dedi­cato a Fats Wal­ler, con dise­gni di Igort] e a Bil­lie Holi­day, sem­pre con dise­gni di Muñoz. La musica è anche chiave di let­tura della sce­neg­gia­tura di que­sto volume, visto che una visione dall’alto delle cento e passa pagine ci per­mette di vedere il volume come una sapiente orche­stra­zione su più piani tem­po­rali scan­diti spesso dai versi delle più cele­bri can­zoni di Tango inter­pre­tate e sovente scritte da Car­lito Gar­del (e spesso con testi di autori di ori­gine ita­liana). Il tutto reso attra­verso la per­fetta arte imper­fetta di Muñoz, in un con­nu­bio cono­sciuto e apprez­zato per una lunga serie di sto­rie del loro per­so­nag­gio noir Alex Sin­ner.
Da qui: http://www.lospaziobianco.it/17781-Gardel

2) Qua­derni ucraini di Igort (Mon­da­dori)
Sono un pugile; prendo una sca­rica di “jeb” dal mio avver­sa­rio, sem­bra infi­nita. Però non mi fanno tanto male, anzi ne apprezzo la cifra sti­li­stica. Dopo, all’angolo, mi sco­pro la fac­cia distrutta e sento il dolore. Que­sto è quello che mi è acca­duto con Qua­derni Ucraini. La sto­ria mi ha cul­lato, non mi ha vio­len­tato; è un libro cal­dis­simo, come i toni della carta di sfondo e ho tro­vato il tempo per apprez­zare anche i pic­coli acque­relli o i vigo­rosi ghi­ri­gori (final­mente posso usare que­sta parola) a penna. Solo dopo, dopo un po’, mi ha fatto male e ho imma­gi­nato quanto ne possa aver fatto a chi lo ha realizzato.

3) Julia #139 di Gian­carlo Berardi, Mau­ri­zio Man­tero, Laura Zuc­cheri (Ser­gio Bonelli Edi­tore)
Tra seriale e clau­stro­fo­bico; una gri­glia, un let­te­ring, un dise­gno omo­ge­neo in oltre 140 uscite. Un serial che più serial non si può, con un “pro­du­cer” attento e pre­ciso degno dei migliori tele­film ame­ri­cani del genere giallo/poliziesco. A que­sto (tutto posi­tivo) si aggiunge la capa­cità di tirare fuori, anche abba­stanza spesso, piccoli/grandi capo­la­vori per intro­spe­zione, ana­lisi socio­lo­gica e nar­ra­zione delle tri­sti e povere vicende umane di una società già oltre l’orlo dell’esaurimento nervoso.

4) Gigi Meroni, il ribelle gra­nata di Marco Peroni e Ric­cardo Cec­chetti (Becco Giallo)
Parole, finte, filo­so­fia di vita. Cal­cio, pal­lone, spo­glia­toio ma alle­na­menti mica tanti…. Genio e sre­go­la­tezza, si suol dire, di un cal­cia­tore che all’epoca fece scal­pore. E che merita, ancora, la coper­tina per quel che faceva di ecce­zio­nale in campo (ma non sem­pre) e per quel che diceva e pen­sava fuori dal campo.

5) Tex # 601 e 602 di Mauro Boselli e Cor­rado Mastan­tuono (Ser­gio Bonelli Edi­tore)
Sei­cento numeri di un men­sile che potrebbe aver detto tutto del per­so­nag­gio creato nel secolo scorso da Bonelli e Gal­le­pini. E invece no. Boselli, ormai scrit­tore di punta della serie, mette nelle mani di un “enorme” Cor­rado Mastan­tuono una sto­ria solida che però diventa “magia” solo gra­zie ai pen­nelli dell’autore romano, che ormai ha dige­rito tutte le influenze arti­sti­che ed è da anni pie­na­mente padrone di un’arte dav­vero al top del fumetto italiano.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="225" alt="Top Ten 2010 Davide Occhicone >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-28009" />6) Logi­co­mix di Apo­sto­los Doxia­dis, Chri­stos H. Papa­di­mi­triou, A. Papa­da­tos e A. Di Donna (Guanda)
Sem­pre curioso e meri­te­vole di segna­la­zione vedere come il mezzo “fumetto” sia in grado di rac­con­tare ciò che mai avre­sti cre­duto rac­con­ta­bile con baloon e dise­gnini. Fra il didat­tico ed il dida­sca­lico, un pode­roso tomo in bilico fra filo­so­fia, mate­ma­tica e sto­ria dise­gnata con asso­luta mae­stria e padro­nanza del mezzo.

7) Gietz! di Andrea Cam­pa­nella e Han­nes Pasqua­lini (Tunué)
Pro­fumo di revi­val; un “come era­vamo” di classe san­cito, come molti fumetti di suc­cesso, dalla musica. Cam­pa­nella e Pasqua­lini rac­con­tano, attra­verso la tromba del pro­ta­go­ni­sta, un pezzo di sto­ria d’Italia e sto­ria della musica. Da leg­gere con obbli­ga­to­rio sot­to­fondo musi­cale. Gietz, of course.

8) Mia mamma (è in Ame­rica ha cono­sciuto Bufalo Bill) di Emile Bravo (Bao)
In punta di pen­nello, gio­cando con sen­ti­menti pro­fondi, man­canze e dolori, l’arte di un autore fran­cese che ini­zia a farsi cono­scere anche in Ita­lia gra­zie alla sua capa­cità di essere in linea, chiara, con un fumetto pulito ma profondo.

9) Jazz May­nard di Raule e Roger (BD Edi­zioni)
Ven­ti­cin­que minuti di eva­sione a cavallo fra James Bond, Arse­nio Lupin, Dia­bo­lik, Remo Wil­liams e molti altri per­so­naggi imbat­ti­bili dell’immaginario con­tem­po­ra­neo. Un fumetto. Solo questo.

10) Jonah Hex: la guerra delle 6 colpi di jimmy Pal­miotti e Justin Gray (Pla­neta De Ago­stini)
Sporco e cat­tivo, lo è di sicuro, Anche brutto, ovvia­mente, il West di Jonah Hex; molto meglio se rac­con­tato, nella sua ultima vita edi­to­riale, da Pal­miotti e Gray e rea­liz­zato da uno dei tanti ita­liani di suc­cesso in Usa, Cri­stiano Cucina.

MENZIONE STORICA

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1) Pre­a­cher Edi­zione inte­grale box di Garth Ennis e Steve Dil­lon (Pla­neta De Ago­stini)
Più un recu­pero sto­rico. Occa­sione unica per una rilet­tura orga­nica e appas­sio­nante di un’opera fon­da­men­tale del fumetto sta­tu­ni­tense (distante dai temi e dalle leg­ge­rezze dell’ambito supe­re­roi­stico) edita dalla DC Comics. Let­tura impre­scin­di­bile per calarsi nella “cul­tura” (ame­ri­can) degli anni ’90 attra­verso la sen­si­bi­lità tutta euro­pea di Ennis.

2) Stray toa­sters di Bill Sien­kiewicz (BD Edi­zioni)
Altro recu­pero della fine degli anni ’80; visio­na­rio, geniale, arti­stico, nar­ra­ti­va­mente dram­ma­tico, Bill Sien­kiewicz, autore polie­drico, main­stream e d’elite, in un pic­colo capo­la­voro di dif­fi­cile inter­pre­ta­zione ma dall’appeal straordinario.

3) Un fascio di bombe di Castelli, Gom­boli, Manara (Q Press)
Ristampa del pro­to­tipo ita­liano di Gra­phic Jour­na­lism; prima della Becco Giallo a par­lare di stragi e di morti veri e non “da fumetto” tre autori che sono la sto­ria del fumetto ita­liano, senza fil­tri, distanti dalle “don­nine”, uomini del “mistero” e ladri “affa­sci­nanti” che negli anni a seguire avreb­bero dato loro suc­cesso e fama.


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