Michele R. Serra
Giornalista e collaboratore di Linus.
TOP TEN NOVITÀ
1° CLASSIFICATO
CUL DE SAC (RICHARD THOMPSON – LINUS)
Forse da regolamento non vale, ma si vota il miglior fumetto del 2012, e quindi perché no? L’ultimo capolavoro di una forma d’arte efficace, ma morente (cit.). Che Richard Thompson smetta di disegnare è la notizia più triste dell’anno.
2° CLASSIFICATO
I SEGRETI DEL QUAI D’ORSAY, VOL. 2 (CHRISTOPHE BLAIN, ABEL LANZAC – COCONINO PRESS)
Allarga il campo, dimostra che si può ancora lavorare sui generi narrativi, creando ibridi. E poi è pieno di giochi metalinguistici, di trovate visive e di raffinatezze messe sulla pagina con sprezzatura. Caso editoriale in patria, da noi non credo.
THE DEATH-RAY (DANIEL CLOWES – COCONINO PRESS)
Dan Clowes :-)
4° CLASSIFICATO
FINESTRE SULL’OCCIDENTE (FELIPE H. CAVA, RAÙL – GIUDA EDIZIONI)
Qui si tende verso “l’arte”, e di solito non è una buona idea. Invece funziona tutto: segni e simboli raccontano. Un reportage senza fatti e cronache, in cui l’atmosfera è tutto.
5° CLASSIFICATO
UNA VITA TRA I MARGINI (YOSHIHIRO TATSUMI – BAO PUBLISHING)
La vita nei fumetti giapponesi degli anni Cinquanta era piena di avvenimenti interessanti, di emozioni forti, di tragedia e dramma. Invece la vita dei disegnatori era noiosa. Però pazienza: la storia rimane viva, importante.
6° CLASSIFICATO
BLAM (MAICOL & MIRCO – ROMBOLAB AUTOPRODUZIONI)
Oltraggiosamente divertente. Perfetto anche nel disegno, che non è a caso come sembra.
7° CLASSIFICATO
ESCHATON (ALESSANDRO LISE, ALBERTO TALAME – ERNEST,)
Nonsense postapocalittico. In giro si parla spesso di art comics: non sono sicuro di cosa significhi, ma potrebbero essere questi.
8° CLASSIFICATO
NONNONBÂ (SHIGERU MIZUKI – RIZZOLI LIZARD)
La magia non sta nel contenuto, ma nel racconto: in controluce, Mizuki affronta il tema fondamentale di molta narrativa giapponese, lo scontro tra tradizione e modernità. Sono rari i libri che possono vantare una simile capacità di creare atmosfera.
9° CLASSIFICATO
SWEET SALGARI (PAOLO BACILIERI – COCONINO PRESS)
Biografia affettuosa e triste, con dentro tutte le ossessioni grafiche dell’autore. Omaggio raffinato a un eroe del masscult.
10° CLASSIFICATO
WAR + PENIS (JOHNNY RYAN, FRÉDÉRIC FLEURY– THE MILAN REVIEW)
Arte sequenziale, nel senso che qui c’è una sequenza di insulti. Risate grasse, contemporanee (e senza tempo).
MENZIONE STORICA – RISTAMPE
LO SCONOSCIUTO. EDIZIONE INTEGRALE (MAGNUS – RIZZOLI LIZARD)
Non l’avevo mai letto, è un gran divertimento. Molto seventies, piacerebbe a Tarantino. Ma chi se ne frega, basta che piaccia a noi.
2° CLASSIFICATO
THE WALKING DEAD COMPENDIUM, VOL. 1 (ROBERT KIRKMAN, TONY MOORE, CHARLIE ADLARD – SALDAPRESS)
Vero, la cultura pop ci propina sempre le stesse quattro storie. Però a ben guardare questa è diversa.
Soprattutto è l’origine di un franchise transmediale, di altissima qualità narrativa in ogni incarnazione: carta, tv, console.
3° CLASSIFICATO
KAGEMARU DEN (SAMPEI SHIRATO – HAZARD)
La storia dei samurai rivoluzionari che rappresentano un argine al potere dell’élite è interessante a più livelli. Ma quello che stupisce davvero è la potenza della narrazione, lo stile istintivo eppure accuratissimo.
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