Buongiorno amici! <3"><3"><3"><3"><3 Come procede la settimana? La mia inaspettatamente bene, se consideriamo che tra una settimana ho un esame e ancora non sento l’ansia attanagliarmi lo stomaco. In tutto ciò, spinta dalla voglia di aver un motivo in più per parlar di libri, autori e personaggi, sono qui a inaugurare una nuova rubrica – che nasce dalle menti geniali che stanno dietro al blog The broke and the bookish – e che altro non è se non una top ten totalmente random a sfondo libresco. Quella di oggi, come già annuncia il titolo, riguarda la classifica (in nessun particolare ordine) delle copertine a mio parere più belle. Perché, sarà anche vero che non si giudica un libro dalla copertina, ma, in fondo, che male c’è nel sognare un po’? Trascorro più di quel che dovrei su Goodreads e Netgalley a fissare imbambolata le cover e, in fondo, non mi vergogno neanche un po’ a dire che sono la primissima ragione per la quale riempio la mia TBR di volumi che mi piace pensare che un giorno riuscirò a leggere. Perciò, siete pronti per rifarvi gli occhi?
tanto quanto poi non apprezzo quel che c’è dentro. Sono bellissime, ognuna più di quella precedente, con degli abiti meravigliosi che la fanno da padrone, sempre.
Che mi importa se poi la serie non mi ha fatto impazzire (al più presto, mega-post, lo giuro, anche solo per ammirarne le cover!), quel che conta è che io guardo queste immagini e voglio comprare i libri. Proprio ne ho un impellente bisogno. Li voglio tutti nella mia libreria per fantasticare su sontuosi vestiti che mai metterò e ambientazioni da urlo.
In poche parole: questa è solo il primissimo esempio di tutto quello che una copertina dovrebbe saper fare.
Di questo libro vi ho già parlato, di quanto è carina la sua autrice ve ne parlerò a tempo debito, ma di quanto sia assolutamente stupenda la sua copertina è proprio l’ora di parlarne! Sarà il vestito, sarà lo sfondo color seppia che preannuncia l’ambientazione lievemente goth di una Parigi che non è proprio quella turistica e non si accontenta di essere in secondo piano, ma la De Agostini nel mantenerla fedele all’originale ha fatto centro. C’è solo da sperare che faccia lo stesso coi sequel!
Altra cover rimasta invariata, altro amore spropositato per uno dei libri che più ho adorato del 2014. Colori pazzeschi, un’immagine semplice ma efficace, l’idea di una ragazzina che vive sospesa tra le parole che scrive e quelle che non riesce a dire… Stupenda, niente da aggiungere.
Tra tutti i libri della serie, questo ha un posto speciale nel mio cuore e il merito è tutto della sua immagine e di questa cattedrale desolata e vuota, oltre che dell’abito sfarzoso della ragazza di spalle. Se poi ci aggiungiamo che le descrizioni dei vestiti (così come di qualsiasi altra cosa, a dirla tutta) della De Winter valgono da soli il prezzo dei suoi romanzi, il gioco è fatto.
Qualche ragazza che seguo su Goodreads l’ha inserito nella sua TBR e bam! È stato amore a prima vista.
Le braccia protese verso l’alto, verso una salvezza che non è garantita, le frecce scagliate contro la schiena e le gambe della ragazza, un disegno che nella sua semplicità cattura l’attenzione e ti obbliga a guardarlo.
Sono dieci ma ridurle a questo numero è stato atroce – perché tante ne avrei volute mettere a cui ancora sto pensando – anche se trovarne cinque italiane come volevo non è stato difficile come avevo inizialmente pensato.
Quali sono le vostre? Qualcuna di queste vi ha colpito?