In questo articolo compare l’immagine di un “Supertopolino”, attribuito a Disney, ma che più verosimilmente è un disegno ispirato al Supermouse di Hubbard o un esempio di war insignia, emblemi di riconoscimento di reparti militari, di volontari o di appartenenti alla Croce Rossa.
I war insignia
I war insignia rientrano a tutti gli effetti nella produzione
Il primo war insignia ufficiale fu realizzato nel 1939 per il Fighting Seven Air Squadron, il secondo nel marzo 1940 per la First Unit Torpedo Bad Squadron, le indimenticabili “Mosquito Fleet” [2] .
Durante la guerra, la richiesta di disegni si moltiplicò a dismisura, al punto che nel 1942 fu creata una divisione speciale di cinque disegnatori dedicata alla realizzazione di war insignia, richiesti anche da molti dei paesi alleati degli Stati Uniti: war insignia furono disegnati per i Free Pales della RAF britannica, la Royal Canadian e la Royal New Zealand Air Force.
Per Topolino vennero disegnati solo 35 war insignia,
Mickey era probabilmente troppo “bravo ragazzo” e “bravo cittadino” per avere un’immagine bellicosa credibile. La sua immagine fu piuttosto usata per invitare gli americani ad arruolarsi, a guardarsi dalle spie, a dividere l’auto con altre persone durante il difficile periodo della guerra, a collaborare come volontari nell’Aicraft Warning Service, ad aiutare negli ospedali. Mickey Mouse fu scelto anche come operatore di segnali per l’atterraggio di aerei: un war insignium fu infatti realizzato per la First Polish Divisional Signal di Londra.
Molti war insignia celebrano personaggi minori del mondo Disney; fra gli animali più usati per i disegni trionfano gli uccelli, seguiti dai cani e dai pesci. E se vi è un war insignia anche con i Sette Nani ( RCAF Clareshohm, Canada),
Pluto compare in ben 45 emblemi (successo maggiore anche di Pippo – Goofy) e fu anche il simbolo di uno squadrone di bombardamento, per il quale fu rappresentato infatti con la coda dritta a indicare la precisione del lancio.
Anche i cavalli si ritrovano fra i disegni Disney per la guerra e il simpatico Orazio divenne l’emblema del Quartier Generale della Cavalleria di Saco, in Messico, e degli Engineers di New York. L’elefantino Dumbo fu utilizzato per ben 20 volte.
Il personaggio di maggior successo fu di gran lunga Paperino – Donald Duck, anzi Commando Duck, come fu ribattezzato in guerra e come si vede in un celebre cartoon della propaganda americana, scelto complessivamente da 216 reparti o battaglioni. Il successo di Donald Duck tra i war insignia
In chiusura, è interessante segnalare che Mickey Mouse ebbe l’ambiguo onore di essere scelto anche come emblema di uno squadrone della Luftwaffe durante la guerra civile spagnola e fu ancora presente su aerei tedeschi nel corso del secondo conflitto mondiale, come documentato per un velivolo precipitato in Sicilia durante la Seconda Guerra Mondiale [3] .
Note:
- Lo scoppio della seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista dei paesi dell’Europa del Nord e della Francia avevano fatto precipitare i guadagni della Disney in Europa che si erano ridotti del quaranta per cento e che costrinsero Disney a pesanti tagli del personale. Le commesse militari dettero un po’ di respiro all’azienda. [↩]
- Il primo disegno realizzato a scopi di riconoscimento militare fu opera di Walter Lantz ed era destinato al Navy’ Observator Squadron, si trattava di Oswald the Rabbit, conosciuto in Italia come Osvaldo il coniglio fortunato. Oswald era stato il primo personaggio di Walt Disney immaginato e progettato dallo stesso Disney, ma perduto nel 1928 per un cavillo contrattuale a favore di Charles Mintz, che aveva preso le redini della società per la quale Disney lavorava dal 1924, di proprietà della moglie Margareth Winkler. [↩]
- Cfr.: Disney dons dogtas. The best of Disney Military Insignia from World War II, W.Rawls. [↩]
Etichette associate:
TopolinoIl PolitecnicoDisneyIn EvidenzaWalt DisneyPaperinoSeconda Guerra MondialePuoi leggere anche:
- Anna Merli: Rose, un fumetto kawaii tra Candy Candy e Dickens
- Uccidere per sopravvivere – The Walking Dead #11: Temi i Cacciatori
- Viaggi nuvolosi: Werther in the Blankets
- La mafia è soltanto un fatto umano: da Einaudi, la storia del pool antimafia a fumetti
- A caccia di rane: diventare grandi con Michele Petrucci
Condividi: