Tor Bella Monaca superstar

Creato il 06 marzo 2016 da Stevepop

La nostra società in profonda crisi economica sta subendo un cambiamento notevole. Il primo dato incontrovertibile è che la middle class (classe di mezzo) definita “borghese” sta scomparendo lasciando spazio alla “working class” ed ai benestanti. Questo mutamento si riscontra anche nell’arte che racconta il nostro tempo. La street art per esempio è un moto di protesta che proviene dai quartieri cosiddetti “poveri”. Diventa un fenomeno generazionale perché gli street artist riqualificano le aree dormitorio, i sobborghi, le periferie delle metropoli nel mondo. Non a caso il fenomeno Banksy è il più gettonato dai media ed un suo disegno su un muro capitalizza l’informazione più di un concerto dei Coldplay. A Roma sono ormai numerose le zone riqualificate e divenute un museo a cielo aperto: Ostiense, TorMarancia (col progetto Big city life), Rebibbia etc. Nel cinema italiano sono numerosi i film girati nei quartieri periferici e nelle borgate. Basta ricordare il Sacro GRA di Gianfranco Rosi vincitore del Leone d’Oro nel 2013. Narra in maniera poetico drammatica, il quotidiano di alcuni cittadini che vivono nelle zone adiacenti al tratto autostradale del raccordo anulare. Non essere cattivo di Claudio Calligari (autore di Amore tossico, scomparso nel 2015) e Suburra di Stefano Sollima sono entrambi girati ad Ostia e l’ultimo in ordine temporale Lo chiamavano Jeeg robot d’acciaio, vede l’esordio alla regia di un Gabriele Mainetti (originale ed incisivo nel racconto) girato a Tor Bella Monaca. Il film è interpretato da Claudio Santamaria e da una formidabile Ilenia Pastorelli ma la protagonista è una Tor Bella Monaca quasi spettrale illuminata di notte dalle luci dei palazzoni. Nella letteratura romanzata, l’autore e attore Marco Bocci si cimenta nel romanzo: A Tor Bella Monaca non piove mai (uscito il 26 Gennaio 2016) ed è già un caso letterario. Mentre ormai sono una realtà i Poeti der Trullo, poeti di strada e autori del libro Metroromantici, provenienti appunto dal quartiere del Trullo. Nella musica il fenomeno dei rapper è una realtà (forse l’unica) che riesce a raccontare a suon di note e testi infarciti di rabbia, il disagio dei quartieri “deboli” proprio come faceva il rock’n roll negli anni sessanta ed il punk nei settanta.

Il blog Dreamo racconterà l’underground periferico intorno a Roma, il movimento che proviene dal basso e raccoglie rabbia e orgoglio.

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