Torino bissa al Jazz Club l estro ed il fascino degli Asuma Brazilian 4et.

Creato il 21 luglio 2014 da Pjazzanetwork

Ci sono percorsi artistici che, impeccabilmente, sono fonte di inesauribile competenza e talento.
Poi ci sono progetti che, invece, dalla propria competenza e dall'eccellente talento sprigionano gioia, passione e condivisione, un sincero voler suonare per gli altri che un pubblico attento ed esigente è sempre pronto ad apprezzare.
Gli ASUMA Brazilian Quartet hanno scelto di donare la loro arte seducendo il pubblico che, giovedì 17 luglio, ha gremito l'estiva terrazza pensile del Jazz Club di Torino, una serata che la città aspettava da tempo e che ha premiato l'eminenza di questi quattro grandi musicisti.
Enzo Antonicelli, vocalist del progetto, ha parlato di poesia e di magia della musica brasiliana popolare, sottolineando l'importanza di fare propria questa espressione del sentimento, per riuscire ad offrire nuove dimensioni musicali.
Ed è certo in questa misura che gli Asuma, in otto anni di performances, hanno documentato un nuovo modo di suonare il jazz brasiliano, volendolo far respirare con il mondo e dove lo schietto piglio canoro del vocalist consegna al genere una notevole estensione, torre d'avorio di ecletticità e di soluzioni timbriche dall'intensità rara, così come altrettanto prezioso è il pianoforte di Fabio Gorlier, che si affida ai tasti bianchi e neri per raccontare la parte più intima della saudade brasiliana, calibrando tensione e distensione attraverso un denso colorismo sonoro.
I temi della batteria di Max Simini e del basso di Alessandro Fassi, superano ampiamente il test da sforzo anche delle partiture ritmiche dei samba più incalzanti, proteggendo la propria fase aurorale nei brani più introspettivi in uno dei quali, Simini, ha regalato al pubblico un considerevole assolo.
Ma a distinguere gli Asuma è anche la scelta del repertorio brasiliano, inconsueto e curioso, decisione che poteva risultare pericolosa ed ostacolante ma che il loro essere esperti di bravura ha invece saputo elaborare con ingegno, fusione ed innovazione stilistica, ritagliandosi una entità unica e profonda.
Una serata di altissimo livello, quindi, che ha voluto premiare questa idea di contaminazione del genere brasiliano e che, in senso più generico, porta puntualmente a pensare che se tutti i musicisti del passato si fossero preoccupati di accontentare sempre e solo i puristi, il jazz non si sarebbe mai evoluto.
Gli Asuma continueranno il loro ricco elenco di date in giro per l'Italia, e non solo, con due appuntamenti di rilievo, l'Ascona summer jazz festival, in calendario per agosto, e il Jazz Club di Venezia, in programma a settembre.
Giorgio Baglio.
Contributo fotografico di ©Nasario Giubergia | ©Gianpiero Trivisano

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