Un’iniziativa che dovrebbe fare il giro di tutta Italia e accogliere il consenso di tutti i nostri Comuni. Per non dire che dovrebbe diventare un protocollo nazionale… ma intanto ben venga l’iniziativa torinese. Grazie a questo progetto le farmacie comunali potranno raccogliere le confezioni di medicinali inutilizzati e non scaduti e potranno destinarle agli enti che si occupano di persone in difficoltà. Quegli stessi enti che ogni anno si rivolgono al Banco Farmaceutico.
Da quanto si legge su LaStampa.it – dove potete anche andare a fondo sullo scandalo della Regione che non ha nemmeno risposto alla proposta fatta dieci mesi fa dal Banco Farmaceutico – il progetto coinvolgerà, in una prima fase, 100 farmacie. Il protocollo, inoltre, sarà esteso anche agli alimenti sostitutivi del pasto, ossia quelle sostanze somministrate attraverso cannule ai malati più gravi.
Da sottolineare che l’iniziativa non avrà costi per il Comune che metterà a disposizione la rete di comunicazione delle farmacie comunali. Sarà l’Amiat a occuparsi della consegna dei contenitori per la raccolta mentre le farmacie controlleranno che i farmaci donati non siano scaduti prima di donarli all’ente a cui sono collegate. Il progetto, a cui collaborata Farmauniti, consentirà alle farmacie di rimettere in circolazione ogni mese farmaci pere un valore di 11mila euro.
Che dire… diffondiamo, condividiamo, seguiamo l’esempio…