A vederli sarebbe stato un giovane, non si sa se abitante della zona o un volontario. I volontari ENPA in effetti staccano alle ore 18 perché non ci sono fondi per poter tenere aperta la sede oltre quell’orario.
“Vi preghiamo di mantener i commenti in un ambito misurato – scrivono i responsabili dell’ENPA Torino sulla loro pagina - e conscio che la responsabilità di tutto questo è certamente condivisa fra gli autori materiali e i soggetti istituzionali che, pur reiteratamente richiamati ai loro compiti, non hanno fatto nulla di efficace perché ciò non accadesse”. D’altronde le immagini parlano chiaro e denunciano la devastazione subita dal luogo dove oltre al canile, era operativo l’ambulatorio sociale che fra l’altro conteneva tre container per neomamme.
Un servizio che era da tempo però nel mirino dei Rom come risulta dalle affermazioni pubblicate sul social e riprese dai giornali. E nel raid è stato distrutto completamente lasciando chiusi nelle gabbie rovesciate alcuni animali presenti nell'ambulatorio, alcuni dei quali sono stati trovati feriti e spaventati. Terminata l’incursione sono scappati infilandosi in un buco nel muro divisorio dal campo nomadi vicino e sono stati inseguiti dalle Forze dell’Ordine che però nel campo hanno perso le tracce dei colpevoli.Un’irruzione annunciata affermano dall’ENPA di Torino dopo ripetute intrusioni denunciate negli ultimi mesi. Tiziana Berno responsabile del canile alla stampa racconta: “Dall’inizio dell’anno siamo stati colpiti da loro almeno una decina di volte - racconta ai giornalisti-. Ci hanno spesso minacciato. Hanno tirato pietre contro le auto dei nostri volontari. Loro vogliono che noi ce ne andiamo perché vogliono occupare il nostro pezzo di terreno. Siamo alla fine di una via che considerano di loro proprietà. Ce l’hanno detto più volte: Dovete andarvene. Ci sentiamo abbandonati dal Comune. È dal 2003 che danneggiano i nostri mezzi e nessuno fa nulla”.
Intanto la stima iniziale dei danni subiti, dice ENPA, si aggira intorno ai 100mila euro mentre molta parte della documentazione presente nella sede è andata distrutta.
E l’ENPA fa il punto in una nota ufficiale diffusa su Facebook : “Questo vero e proprio attentato alla tutela degli animali, che è indicatore di civiltà per la società civile, è il simbolo di una città che, mentre ridimensiona e centellina servizi previsti e garantiti dalla Legge, abdica ai ROM con milioni di euro spesi in permissivi mediatori culturali, disprezzata assistenza sanitaria nei campi, inefficaci cooperative di sostegno, inutile personale di vigilanza, continue ristrutturazioni di ciò che essi distruggono, con quotidiani interventi di vigili del fuoco. Le forze dell'ordine intervengono solo per verbalizzare i danni, osservando ignave la quotidiana proliferazione di nuovi insediamenti abusivi e ritornando il più presto possibile al sicuro dei propri comandi. Ad essere lasciata in balìa della impunita arroganza di questi nomadi, ormai solo di nome perché difficilmente si staccano dai servizi gratuiti garantiti senza nessuna contropartita sociale, è l'iniziativa privata e solidaristica.
(mpa)