Incredibile come i periodi più stressanti coincidano, a volte, con quelli di massima ispirazione blogghereccia.
Tipo che ho millemila cose da fare, ma ad ogni ‘new tab’ che apro su Chrome vengo colta da un’improvvisa epifania, un fulmine che mi attraversa il cervello (cit.) e mi spinge ad aprire Word.
Sì, di questo passo credo che a breve perderò il lavoro.
Bando alle ciance, la meravigliosa ispirazione odierna mi ha colta mentre ero in cerca di location fighe in quel di Milano. Trasferirsi all’estero per occuparsi di Italian affairs, check.
A noi torinesi, in genere Milano non piace granché. Patiamo un confronto continuo e per lungo tempo impari, soffriamo terribilmente nel dover aggiungere ‘near Milan’ quando diciamo a qualche straniero da dove veniamo. Di peggio c’è solo, forse, ‘near France’.
Abbiamo un po’ il complesso del brutto anatroccolo, sappiamo di abitare in una città che definire un gioiello non è abbastanza e vorremmo che ogni essere umano presente sul pianeta venisse a godere delle bellezze sabaude.
Salvo poi lamentarci profusamente dei turisti che camminano lentamente sotto i portici di Piazza Castello.
Insomma Milano non ci garba particolarmente, visualizziamo il milanese medio come un bauscia vestito di marca, ostentatore e decisamente stridente rispetto alla poco chiassosa eleganza turineisa.
Perfino di fronte all’auto MiTo storciamo un po’ il naso, pensando che avrebbe dovuto chiamarsi ToMi (con evidente sprezzo dell’assonanza con un improbabile maschile plurale del nostro formaggio più famoso).
Se poi pensiamo alle modalità con cui da Torino si raggiunge Milano, ci si gela il sangue: un’autostrada con lavori in corso da decenni, o treni regionali pieni come carri bestiame e perennemente in ritardo. E non mi citate le Frecce, che son sempre in ritardo anche loro e poi questo è un blog proletario.
Questa diffidenza generale, unita all’idea che il capoluogo lombardo sia un luogo caotico e grigio, ci fa sentire stanchi e spossati anche solo all’idea di poterci andare.
Però Milano, a ben guardare, è bellina assai. Tralasciando la ricerca specifica che dovrei portare a termine invece di scrivere questo post, e che si concentra sulle location più fescion della città, quasi tutto quello che mi è passato sotto mano nelle ultime ore mi è sembrato piacevole e interessante.
L’ironia sta nell’aver sviluppato questa scintilla di interesse proprio dopo aver lasciato Torino, che dista da Milano un’ora e 40 di treno. Quindi non scoprirò mai se effettivamente tra di noi può esserci una qualche affinità? Probabile.
Coraggio amici e amiche, raccontatemi che Milano è bella, consigliatemi luoghi e suggestioni lombarde.
Non si sa mai che perda il lavoro e decida di tentare la fortuna lassù al freddo, come un’amica ha fatto prima di me, con successo.
P.S. per eventi, feste, spettacoli, matrimoni o qualunque altra cosa, contattatela. Garantisco personalmente. (Laurè, dopo questo post sei diventata come tutte quelle aziende italiane che dislocano in Albania!)