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Torino, straordinaria performance di Beppe Grillo: “Sono l’unico che fa politica e non guadagna un cazzo! Grillo è pazzo! Grillo è pazzo!”.

Creato il 17 maggio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
394px-Flock_of_sheepdi Rina Brundu. Ha carisma, capacità di interpretazione e di persuasione e soprattutto ci crede. A momenti, ascoltando il comizio di Beppe Grillo a Torino si aveva l’impressione di essere tornati ai tempi del miglior ’68, ai migliori momenti del comunismo di protesta, della difesa delle ragioni ideali della lotta di classe per credo-sentito piuttosto che per mera convenienza.

“Sono l’unico che fa politica e non guadagna un cazzo!” ha ribadito il comico genovese. “Dov’é il rientro? Si chiedono…. Non riescono a capire come qualcuno possa fare qualcosa per gli altri senza averne un ritorno…” ha ironizzato, “perchè se io fossi come loro avrei già accettato i 42 milioni di contributi e avrei fatto il tesoriere….. La Politica è l’arte della semplicità perchè la semplicità è la cosa più vicina all’intelligenza… Ci accusano di avere candidati sconosciuti: sicuro che lo sono, sconosciuti alle procure di tutta Italia; gente che sa che se non manterrà ciò che promette andrà fuori dal cazzo. Così è la democrazia dal basso! Grillo è pazzo! Grillo è pazzo!”.

Più che democrazia dal basso la chiamerei democrazia delle parti basse, laddove il continuato utilizzo nel discorso di intercalari quali cazzo e coglioni (nomi oramai svuotati di una qualsiasi capacità denotante e significazione originaria), col chiaro intento di procurare il riso, indirizzare sberleffo, con un chiaro intento dissacratorio, è reiterato e automatico. Ma, con buona pace dei cultori del bello stile, il linguaggio è azzeccato, perfetto, moderno, giusto per il mood e per l’atmosfera, fa pendant con le camicie slacciate e i jeans sgangherati indossati dal Savonarola dei nostri tempi e da buona parte del suo uditorio catarticamente rapito.

Grillo sbaglia solamente quando sostiene che i suoi rapprensentanti in Parlamento (che protestano salendo sui tetti e come possono), sono “i nostri guerrieri lì dentro”. L’unico leone ruggente in realtà è lui. E non è vero neppure che sono tre i leader che si contendono la vittoria alle prossime elezioni, in realtà sono due leader (Grillo e Berlusconi) e una vera forza della natura, questo Grillo che quando dà il meglio di sé non ce n’é per nessuno (fenomenale l’ “affanculo a te e alla pecora” durante la sua critica alle politiche economiche comunitarie!).

“Il 25 è il voto più politico della nostra vita, dobbiamo decidere o loro o noi!”, se tanto mi da tanto i suoi followers hanno già deciso e non solo loro.

Featured image, pecore dell’Europa orientale mandate affanculo da Grillo.


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