Torino Vs Catania: 4-1, ovvero di una vittoria tonda e ragionata.

Creato il 25 novembre 2013 da Maurocanavese @Maurone

(Immobile sblocca la gara nel primo tempo…)


Leggo che in certe culture esotiche il digiuno è legato soprattutto a scelte di carattere mistico-religioso, mentre nel nostro oggi occidentale è visto innanzitutto come una forma di purificazione fisica, un’eliminazione delle tossine che dovrebbero aver inquinato il nostro corpo a seguito di un regime alimentare sbagliato. E così ieri il Toro ha interrotto questa pratica così mortificante, per la sua classifica e per la nostra passione, come la rinuncia ai tre punti e ci ha regalato una prestazione generosa nel risultato e nello spettacolo, decisamente la migliore performance fin qui vista nella stagione.

Ventura, ieri, ha deciso di puntare come schema tattico sul 4-3-3, confermando la fiducia a Padelli in porta, escludendo Glik dai centrali e concedendo fiducia a Basha come mediano interno destro, con El Kaddouri lì davanti assieme a Immobile e Cerci. I primi 10 minuti del Toro sono straordinari, Immobile dopo 50 secondi si libera fuori area della marcatura di due centrali e si presenta a tu per tu con Andujar che gli respinge la conclusione in corner, al 6° dopo un’azione da calcio d’angolo lo stesso Immobile centra l’incrocio dei pali e sulla ribattuta Moretti spara alto da ottima posizione, al 10° Le Grottaglie si addormenta sulla sua tre quarti e non controlla un pallone passatogli da Alvarez, Immobile ne approfitta e questa volta batte imparabilmente il portiere rosso-azzurro. Il Toro spinge sull’acceleratore con Cerci e Immobile scatenati facendo ammattire la difesa etnea, che però ha una buona occasione con Gyomber che sulla ribattuta di una punizione calcia alto dentro l’area granata; è solo un episodio perché al 34° El Kaddouri si ritrova un pallone d’oro in area dopo un intervento in scivolata di Capuano che non libera l’area da un duetto tra Cerci e Basha, così il marocchino si regala la prima segnatura in serie A e scaccia le delusioni delle prove precedenti. Il Catania prova a reagire ma i suoi interpreti in campo sono evanescenti e lenti, mentre la difesa è totalmente scoordinata, con De Canio che fa uscire già al 36° Castro e Guarente per far posto a Leto e Barrientos nel tentativo di animare la manovra. Il primo tempo così si chiude con il Toro, meritatamente in vantaggio.

(Moretti festeggiato dopo l’inzuccata che è valso il 3-1)


All’inizio del secondo tempo il Toro è già in area a reclamare un rigore evidente per un contatto tra Plasil ed El Kaddouri, Gervasoni fa correre, e sul ribaltamento di campo Leto riesce a concludere e a battere Padelli che nulla può sul tiro velenoso e sporco del trequartista argentino, le proteste granata costano il cartellino giallo a D’Ambrosio e Bovo, con il primo che sarà squalificato per il prossimo turno, peggio và a Ventura che sarà espulso. La gara s’innervosisce con Padelli e Leto che poco dopo si esibiscono in un testa a testa che l’arbitro sanziona con una salomonica ammonizione per entrambi. Il Toro però non perde la concentrazione e in due minuti, tra il 59° e il 61° mette in cassaforte la partita; prima con Moretti che stacca indisturbato in area su un angolo e batte Andujar sulla sua sinistra, poi nuovamente con El Kaddouri che è lesto a ribattere in rete una respinta del portiere argentino su conclusione di Immobile che dribbla due difensori prima di provare la conclusione da posizione defilata. Poi tocca a Padelli guadagnarsi gli applausi sulle conclusioni insidiose prima di Maxi Lopez e poi di Barrientos su punizione, mentre Cerci sfiora in un paio di occasioni la quinta marcatura per il Toro su azioni rapide e ben architettate. Al triplice fischio la Maratona esplode di gioia per la terza vittoria stagionale in campionato che proietta i granata al 12° posto in classifica (aspettando il posticipo di stasera che vedrà impegnate Roma e Cagliari), a 5 punti di distanza dalla Sampdoria terz’ultima.

Una prestazione come detto molto importante quella del Toro. Ventura ha deciso di provare a puntare su una difesa a 4 che vede Bovo e Moretti ineccepibili centrali (e chi l’avrebbe detto quest’estate vedendo la carta d’indentità e il profitto nelle ultime stagioni dei due ex genoani?), con Darmian e D’Ambrosio bravi a tamponare sulle fasce arretrate, certo peccato che in fase di costruzione si vedano poco, ma era chiaro che sarebbe stato così. Il Toro ha preso gol, in questa stagione, quasi sempre su azioni partite da calci piazzati o da calci di rigore o comunque su azioni che hanno visto gli avversari avere un lungo possesso palla, in poche occasioni la difesa è stata trafitta in contropiede o su azioni rapide e fulminee. Andava quindi riequilibrato lo schema di gioco per permettere a centrocampo ed attacco di occupare più peso in mezzo al campo. Vives ieri si è dimostrato come sempre alquanto ordinato in fase di raddoppio di marcatura a cui ha affiancato una buona gestione dei rilanci, accanto a lui un sufficiente Basha preferito a Brighi, anche se si sa che l’albanese dà il meglio di sé nell’ultimo quarto di campionato; il rientrante Farnerud è apparso sicuro ed ha giocato anche in bello stile, appoggiando spesso buoni palloni per Immobile e facendo bene filtro sulle iniziative avversarie. Nel reparto avanzato Immobile ha fornito una prova superlativa, sempre rapido e ficcante tra le linee, ha avuto la possibilità di segnare almeno una doppietta, ma un po’ Andujar, un po’ una mira appena imperfetta gli hanno consentito solo di centrare la prima marcatura dell’incontro, ma la standing ovation che lo stadio gli ha concesso all’80°, al momento del cambio con Meggiorini, è lì a testimoniare quanto di buono ha compiuto ieri; a Cerci invece il gol ieri è mancato del tutto, ma non la vivacità e la capacità d’impensierire la difesa avversaria per tutto l’arco del match, meglio allora che le reti se li sia risparmiate per il futuro in partite meno scontate; infine la nota positiva di un El Kaddouri che con la sua doppietta ha rotto finalmente il ghiaccio con il gol, e ha dimostrato buone doti da rapace dell’area di rigore, certo che sul piano della costruzione del gioco deve ancora dimostrare di poter fare dei miglioramenti, ma la sua nuova posizione nel tridente, libero da eccessivi compiti di ripiegamento, lo rinfranca e lo rende più utile come riferimento per i suoi compagni e occupa spazi a cui la difesa avversaria deve far fronte.

(i giocatori granata salutano i bambini delle scuole calcio del Toro prima del match…)


Certo la cosa più importante era vincere e ciò è avvenuto, ma i piedi devono stare ben saldi per terra. La classifica è cortissima, basta poco per ritrovarsi impantanati nella zona pericolosa e comunque il Catania visto ieri è stata ben poca cosa anche rispetto alle previsioni; sarà difficile trovare difese così generose nel proseguo del campionato, già a partire dal prossimo fine settimana in cui ci si dovrà misurare a Genova contro il Grifone genoano, squadra solida e che gioca un buon calcio, specialmente tra le mura amiche.

Ma si può ben festeggiare e cantare FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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