Torino Vs juventus: 0-2, ovvero dei soliti scriteriati ultimi minuti.

Creato il 29 aprile 2013 da Maurocanavese @Maurone

(Gillet arpiona il pallone nella sua area, ma sarà un’altra domenica amara…)

Viene da dire: tutto secondo copione!
In un derby non molto bello, sotto una pioggia battente, con un certo nervosismo in campo, più dettato dal fastidio reciproco tra alcuni giocatori che da un vigoroso agonismo, il Torino è uscito sconfitto negli ultimi 10 minuti (recupero compreso), trafitto da due gol dei bianconeri e nuovamente in 10 contro 11 per un doppio giallo di Glik, che nonostante la buona prova personale dimostra di sentire la partita al limite della tensione.

 Certo ci sono le polemiche per i due rigori non dati, anche se nel caso di quello su Jonathas c’è una posizione di fuorigioco abbastanza visibile del brasiliano al momento del passaggio di Cerci, ma è nella preparazione alla partita che forse il Torino ha iniziato a perdere questo ennesimo derby. Ventura non ha fatto sorprese di formazione e schema e come capita sempre, con un centrocampo così folto degli avversari, con Pirlo, Vidal e Pogba che acceleravano di continuo, i nostri mediani sono andati in difficoltà, viene quindi naturale interrogarsi sul senso che ha avuto forzare i tempi del recupero di Brighi per poi vederlo tutto il tempo in panchina, almeno una mezz’ora nel secondo tempo accanto a Basha e Gazzi si poteva provare a schierarlo, anche perchè Meggiorini nel ruolo di mediano di pressing sulla trequarti avversaria ci ha messo molto impegno, ma poi oltre che falli non è riuscito a combinare; inoltre le palle arrivate a Cerci sono state pochissime e il pupillo di Ventura non ha potuto incidere un gran chè nell’economia della partita, anche se da quel poco che si è riuscito a vedere l’idea che potesse mettere non poca ansia alla retroguardia juventina era più che legittima. Il gioco si è concentrato però sopratutto sulla sinistra della fascia del Toro, perchè la Juve sapeva benissimo che terzino schieravamo lì e nonostante ciò la difesa ha tenuto benissimo, con qualche affanno in alcune chiusure è vero, comunque aiutati da un Vucinic alquanto evanescente e con un paio di ottimi interventi di Gillet nel primo tempo sui tentativi in mischia di Marchisio e Vidal, in ogni modo si è vista nella nostra retroguardia la più grinta possibile, mentre nella costruzione del gioco il Toro provava il contropiede che vedeva un generoso Bianchi doversi battere almeno con tre avversari per volta. Il bel tentativo a giro di Santana, il migliore tra i granata nel primo tempo, con risposta strepitosa di Buffon, rimaneva la cosa più pregievole vista in tutta la partita fino agli sgoccioli del match, visto che il secondo tempo è stato piuttosto noioso. L’infortunio di D’Ambrosio privava ai granata di una spinta sulla destra, nonostante Di Cesare non abbia sfigurato in marcatura, mentre Birsa per Santana e Jonathas per Meggiorini erano cambi dettati per rifiatare due giocatori che si sono spremuti alquanto ieri, ma la Juve accelerava con la sua nota cattiveria atletica nel momento decisivo del match e i nostri mediani, in particolar modo Basha, finivano per andare troppo in affanno, così si spiega il gol di Vidal all’86°, che riceveva palla appena fuori dall’area e colpiva all’angolino sfruttando l’ennesima fatale mancanza di copertura su quella posizione. L’espulsione di Glik era poi la vera resa dei granata, con Marchisio che sugli sviluppi di una torre di Vidal, contrastato all’acqua di rose da Ogbonna (peccato perchè ieri Angelo sembrava tornato ad avere non poca autorità in mezzo alla difesa) si ritrovava senza la marcatura del centrale polacco e scaraventava il raddoppio alle spalle di Gillet. La punizione di Birsa nel recupero era più che altro un tentativo velleitario che Buffon respingeva con fatica per via della pesantezza del pallone pregno d’acqua, ma anche la soddisfazione di un gol della bandiera ci era negata.

Ora il cammino verso la salvezza si complica, visto i due risultati a sorpresa di ieri con il Palermo che ha battuto di misura un Inter sempre più malconcia e il Genoa che con un blitz a Verona ha avuto la meglio di un Chievo molliccio, a mitigare ciò la sconfitta rotonda del Siena a Roma contro i giallorossi trascinati da un Osvaldo stellare. Mancano 4 partite e quattro sono le lunghezze su Genoa e Chievo, seguite a due punti dal Siena. Un tesoretto quasi dilapidato nelle tre sconfitte ed un pareggio sulle ultime quattro partite e c’è ancora il Milan da andare a trovare domenica a San Siro per quello che è stato un filotto terribile di avversari, vuoi vedere che anche questa volta lo sprint vincente degli avversari avverrà negli ultimi 10 minuti? Facendo tutti gli scongiuri del caso và anche detto che la sicura squalifica di Glik e lo stop a D’Ambrosio ancora da valutare non aiuteranno la causa, e comunque le attuali difficoltà mettono in luce gli sbagli nel mercato di riparazione, ci servivano un terzino sinistro e un ricambio nel ruolo di regista per Brighi e non sono arrivati; adesso sono due ruoli “bucati”, al pari di una certa confusione su chi fa cosa nelle coppie d’attacco che si alternano con troppa allegria partita per partita, e tutto ciò si vede in campo, sopratutto con chi è più equipaggiato di noi tanto che in taluni casi la partita è persa proprio in quei ruoli. Quindi Ventura o s’inventa qualcosa di buono o si ritroverà mercoledì 8 maggio, nel turno infrasettimanale contro il Genoa, un clima allo stadio molto più infernale di uno spareggio salvezza.

Ci toccano i soliti patemi d’animo, ma come sempre FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!!



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