Torino Vs Palermo: 0-0, ovvero di un brodino tiepido.

Creato il 03 marzo 2013 da Maurocanavese @Maurone

(Il “Pelado” Rodriguez, tra i migliori oggi, uno davvero con la grinta granata giusta…)

Mi chiedevo nelle ore precedenti al match odierno quanto lo sfogo di ieri di Ventura nella conferenza stampa prepartita del sabato, diretta contro il Tuttosport, che recitava in un titolo piuttosto polemico una frase che il Mister avrebbe rivolto a Bianchi e Barreto, e che Ventura ha smentito molto, e giustamente, stizzito, avrebbe potuto incidere sul risultato odierno; mi chiedevo se gli uomini in campo avrebbero trasformato l’umore del proprio allenatore in grinta o in fatale nervosismo. Niente di tutto ciò.
Semmai la squadra granata ha oggi ha mostrato un atteggiamento a volte rinunciatario, e non poche volte sufficiente. Come se lo 0-0 fosse un risultato più da difendere che non da correggere in proprio favore.
Soprattutto sorprende questo atteggiamento visto che l’avversario era quel non troppo trascendentale Palermo fanalino di coda della classifica.

Ventura disegna la squadra con 10/11 uguali a quello che ci si aspettava, con l’unica novità di Vives preferito sulla destra a Santana. In realtà l’ex leccese più che da esterno funge da terzo centrale con Brighi e Gazzi, nel compito di recupero palloni e di smistamento della sfera a Cerci o agli avanti di attacco. Il Toro è partito subito bene e già al primo minuto Cerci scambia con Barreto e si lancia in area, dove il suo tentativo di assist è ribattuto in corner. Dopodiché è il Palermo, per una dozzina di minuti, a prendere in mano il gioco con un pressing molto vigoroso e atletico a centrocampo, ma senza rendersi pericoloso in area nonostante Ilicic cerchi di fare quello che Cerci sa fare per i padroni di casa, ma nonostante il talento, allo sloveno manca la corsa e la lucidità dell’11 granata. Il Toro, fatto sfuriare un po’ gli avversari, ha una doppia occasione tra il 15° e il 20°; prima Cerci mette in mezzo per Barreto che cade in un contrasto con un avversario, la palla giunge a Vives che spara alto da buona posizione, poi Bianchi si libera bene al tiro e batte Sorrentino, ma la palla si stampa sul palo e rientra in campo, sul proseguimento dell’azione Vives simula goffamente un contatto e viene ammonito. Purtroppo al 35° un fallo di mano, sembra non intenzionale, di Cerci costa anche all’esterno granata un cartellino giallo che farà scattare la squalifica per la partita di Parma; davvero un peccato.
La prima frazione di gioco poi non offre molto altro e la seconda è quasi un sonnifero per quasi tutti i primi 35 minuti addirittura. I cambi dei due allenatori smuovono poco l’indolenza della partita e semmai sottolineano le bocciature delle prove di alcuni singoli come Vives e Barreto (per il brasiliano un’altra prova incolore, praticamente nullo in area, prova solo alcuni duetti con Bianchi e Cerci senza lasciare il segno) sostituiti da Santana (che non salta mai l’uomo nonostante provi ad essere vivace e propositivo) e Meggiorini. Anche il fischiatissimo Gasperini prova a dare più esuberanza alla sua squadra sostituendo gli evanescenti Boselli e Fabbrini per Miccoli e Formica e infine Morganella per Dybala, ma senza costrutto. Mentre l’uscita di Darmian per D’Ambrosio è causata dall’infortunio del terzino titolare che aveva giocato una accorta gara di contenimento, al pari di Glik e soprattutto di Rodriguez che non fa assolutamente rimpiangere Ogbonna, anzi…; mentre Masiello limita le sua sbavature, anche perché dalla sua fascia Fabbrini prima e Formica poi spingono in modo discontinuo. Nell’ultimo quarto d’ora il Toro prova a vincere il match con tre grosse occasioni; prima Meggiorini si gira in area ciabattando fuori, poi su angolo di Cerci all’85° Meggiorini incorna e sul secondo palo e D’Ambrosio arriva con qualche centrimetro di ritardo per la deviazione vincente con il pallone che esce di pochissimo. Infine all’88° sempre Meggiorini si ritrova sui piedi un pallone svirgolato da Garcia e si coordina per un tiro di rasoterra che Sorrentino di piede riesce ad alzare sulla traversa. Mani nei capelli per tutti, anche per Rodriguez…. La partita sostanzialmente finisce qui con grossi rammarichi granata.

Il Palermo rientra a casa con il quarto punticino consecutivo in campionato che smuove quasi per nulla la classifica e non lascia presagire niente di buono. Il Toro conferma il suo tesoretto sulla terz’ultima, ma deve meditare parecchio sull’involuzione di gioco degli ultimi tempi. Soprattutto i granata sembrano troppo dipendenti da Cerci, che continua ad essere il giocatore più in forma e più in grado di mettere in difficoltà gli avversari, ma i problemi invece si palesano sulla fascia opposta dove Santana, Stevanovic, Birsa e Vives si alternano senza dare l’apporto desiderato, a parte le segnature del serbo e dello sloveno nelle precedenti due partite. La motivazione forse risiede nel fatto che chi gioca da quella parte deve anche dare un certo contributo alla fase di ripiegamento e non ne riceve altrettanto supporto dal terzino sinistro, quel Masiello che anche quando non gioca male sembra un ancora al gioco granata, mentre Cerci sulla destra può usufruire proficuamente della collaborazione di Darmian o D’Ambrosio. Poi c’è la questione attacco dove a parte la verve di Bianchi, un bel po’ calato anch’esso nella ripresa oggi, la sua spalla è ininfluente indipendentemente da chi giochi. Barreto come detto è evanescente e non conclude mai a rete, Meggiorini si crea delle opportunità ma ha una mira orrenda, Jonathas e Diop fin’ora sono stati utilizzati pochissimo ma ho già detto come il primo non abbia le qualità per il gioco di Ventura e che il secondo è ancora acerbo. Eppure in rosa una seconda punta valida fino a gennaio ce l’abbiamo avuta, ma poi… è volata a Genova.

Rammarichi a parte, questa salvezza, da sudarsi ancora parecchio, è comunque sempre più alla portata del Toro e allora FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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