Forse lo spettacolo più bello si vede sugli spalti che a partire dalle 10 cominciano a riempirsi. Gli sportivi arrivano a gruppi; la provenienza si deduce da scritte e colori sulle loro magliette e dalle bandiere che sventolano. Ieri sera tutti hanno partecipato alla cerimonia di apertura: “uno spettacolo molto coinvolgente” racconta un signore australiano, seduto in tribuna per seguire la gara della moglie, “il colpo d’occhio della piazza era fantastico, con migliaia di persone provenienti da tutto il mondo”. Un bel viaggio per questo gentilissimo 75enne, per la prima volta a Torino ma già conoscitore del Piemonte, grazie ai suoi giri in bicicletta tra Alba e Asti. Proprio il ciclismo l’ha portato per la prima volta ai WMG: “ieri ho partecipato al duathlon e l’11 sarò impegnato nel triathlon, ma con la bici gareggerò anche nella prova su strada”.
Un’altra compagnia numerosa è quella canadese. Per qualcuno il nuoto è stata una vocazione adulta, per altri una passione coltivata fin da piccoli: “ho iniziato da bambina” ricorda una di loro, giunta a Torino con la figlia “poi ho smesso per 10 anni e ho ricominciato nel 2006, quando ho scoperto i master; adesso non voglio più smettere”. I WMG sono un’occasione per visitare la città: “ieri abbiamo visto lo Stadio Olimpico e il Museo dello Sport”; poi, ridendo, chiedono: “qualche museo bello? Per caso Andrea Bocelli fa un concerto in questi giorni?”.
Centinaia di atleti master si metteranno alla prova su distanze diverse e in più di uno stile, per vivere a fondo il loro mondiale o la loro Olimpiade. E pazienza se in vasca non vedremo Cesar Cielo Filho, idolo delle ragazze brasiliane, o Kosuke Kitajima, il preferito dei giapponesi; in questi giorni tutti saranno campioni.
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