Anche se fuori forma, oggi Patrizia ha conquistato l’argento nel singolare (categoria 50+). Si tratta della terza medaglia personale di questi WMG, dopo i due ori nella prova a squadre e nel doppio: “sono contenta per il mio torneo, ho giocato buone partite contro avversarie molto forti”. Ma ciò che forse stupisce di più è il fatto che l’atleta torinese, bronzo paralimpico a squadre a Barcellona ’92, abbia affrontato avversarie normodotate: “la tecnica di gioco è uguale per tutti, di conseguenza fino a un certo livello la competizione è alla pari. In questo sono una pioniera, essendo stata la prima italiana in carrozzina a gareggiare contro gente non disabile”.
Abbandonata l’attività agonistica, Patrizia si è dedicata a ciò che considera la medaglia più bella della sua carriera: insegnare il tennis tavolo. “sono istruttrice al “Centro benessere psicofisico di avviamento allo sport”, sponsorizzato da Panathlon” spiega, “con specialisti di vari settori, dalla fisioterapia allo yoga, coinvolgiamo persone reduci dall’unità spinale per avviarle allo sport disabile, quasi indispensabile per recuperare dal trauma dell’infortunio”.
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