Non poteva essere diversamente…i tormentoni estivi ruotano sempre intorno al terribile caldo ferragostano … L’Università non farà gavettoni, ma, di certo, non fa neppure eccezione … distribuisce mediane! Il 14 agosto sono uscite quelle per i settori bibliometrici e ieri l’altro, a tarda sera, quelle per i settori non bibliometrici. Amen, verrebbe da dire, capitolo chiuso. Ora possiamo guardare avanti.
Ma in cosa consistono le mediane? Su quali indicatori si basano? I blog sono ricchi di informazioni e commenti in merito. Proviamo a fare una sintesi.
Per le aree non bibliometriche, quelle delle scienze umane, essi si riferiscono ai seguenti prodotti compresi nell’arco del decennio 2002-2012: 1) il numero di monografie (obbligatoriamente dotate di ISBN); 2) il numero di articoli e capitoli di libro (obbligatoriamente dotati di ISBN); 3) il numero di articoli su riviste in fascia A. Per passare la mediana bisogna essere sopra l’asticella
Come ripetuto nel documento che accompagna l’uscita dei dati, la delibera n° 50 (del 21/07/2012) dell’ANVUR, all’art. 10, specifica che per libro deve intendersi “monografia o trattato scientifico, concordanza, edizione critica (anche di partiture musicali), pubblicazioni di fonti inedite, commento scientifico e traduzione di libro”. Le curatele, per non consentire più ai Professori di fare “furbate”, non saranno conteggiate come libri, ma piuttosto equiparate ai capitoli. Giusto! Meno giusto che non siano stati presi in considerazione i cataloghi delle mostre, ad esempio. Uno storico dell’arte, ma anche un archeologo, spesso si inventa una mostra, si sbatte per trovare i finanziamenti, mette su uno staff di collaboratori, contratta e briga per farsi arrivare i monumenti da esporre, cura e segue per anni il catalogo ed…OPS! Quello NON costituisce una monografia…(!). O forse la delibera dell’ANVUR se ne è semplicemente dimenticata…
Nello stesso articolo della suddetta delibera si stabilisce altresì che per articoli su rivista vadano intesi: “contributo in volume (capitolo o saggio), voce (in dizionario o enciclopedia) prefazione o postfazione”, tutti rigorosamente dotati di ISBN. Non si può non essere sorpresi. E perché mai una voce in dizionario deve valere ed una recensione no? Nei nostri settori scientifico disciplinari le recensioni sono il sale della ricerca. Spesso significano mesi di lavoro per leggere, chiosare, giudicare, comparare un libro prospettando, al contempo, se sono fatte a dovere, futuri indirizzi di studio. Vieppiù perché le recensioni no e
E veniamo al terzo punto. Con articoli in fascia A si intendono quei contributi usciti su riviste dotate di ISSN che siano eccellenti e che godano di prestigio a livello internazionale. Bene, mi chiederete e chi lo redige l’elenco delle riviste che -tra l’altro- non è stato ancora reso noto e che, per l’area 12, ancora manca proprio anche a livello di conteggi per un mancato accordo tra quanto proposto tra il Gruppo di lavoro ANVUR ed i GEV (esperti della valutazione della ricerca) e le Società dello stessa area disciplinare? I diversi gruppi di lavoro dell’ANVUR si sono basati sugli elenchi delle riviste redatti per la VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca) dalle singole Società e dalle Consulte. Qualcosa è stato probabilmente modificato, aggiunto, cambiato. Bisogna attendere l’uscita degli elenchi per potere avere, nei fatti, un’idea più precisa.
E’ su questo specifico criterio che si è appuntato il ricorso dei Costituzionalisti guidati da Valerio Onida. Ricorso che, se venisse accolto rischierebbe, se non il blocco dei concorsi nei settori non bibliometrici, almeno l’annullamento o la non applicazione di tale indicatore. Onida ravvisa un margine di incostituzionalità in un dettato stando al quale la classifica delle riviste eccellenti (di fascia A) stilata oggi dall’ANVUR viene ad acquisire un valore retroattivo perché riferita alla produzione degli ultimi 10 anni. Imprevedibile l’esito del ricorso e neanche così scontata l’idea di annullare o di non applicare tale indicatore perché, come evidente, si rischierebbero contro-ricorsi da parte di chi, proprio per quello,
Un’ultima considerazione. Sulla base di quale metro sono stati effettuati i calcoli? Un libro, una prefazione, un articolo valgono tutti 1 o sono stati attribuiti loro punteggi diversi? Una specifica ponderazione tra i diversi prodotti della ricerca, per le aree non bibliometriche, è stata proposta in un documento dell’ANVUR approvato il 22 giugno 2011. In seguito non si è fatta più menziona di tali ponderazioni che, tra le altre, si riferivano anche alle curatele (che poi sono state espressamente escluse). E’ probabile quindi che essi non siano stati più tenuti in considerazione e che ogni articolo, libro, saggio, prefazione, post-fazione, voce di enciclopedia si sia visto accreditare lo stesso valore di 1.
Ora che, nelle sue linee essenziali, il concetto di mediana nei settori non bibliometrici è forse un po’ più chiaro passiamo a vedere ed a commentare, più da vicino, qualche dato…
La prossima puntata a domani!
Elle