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Pubblicato daMondadori Electa
Data pubblicazione in Italia:
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Genere:Epico/Storico
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Narrami, o musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la Rocca sacra di Troia»: così debutta il celebre proemio dell’Odissea omerica, pietra miliare della letteratura greca che narra, per l’appunto, le memorabili gesta dell’eroe ellenico Odisseo che ha ammaliato, nel corso dei secoli e dei millenni, le menti di studiosi, storici, registi, scrittori e lettori, le menti di chiunque si sia interessato ad un mondo oramai scomparso ma che ha tanto lasciato in eredità alla nostra cultura.
Le peripezie di Odisseo sono state esposte in tutti i modi possibili e immaginabili, ma lo storico, archeologo e conduttore televisivo Valerio Massimo Manfredi, insieme alla figlia trentenne Diana, ha sperimentato una nuova chiave di lettura per reinterpretare la vita dell’eroe greco. Dal 9 settembre è disponibile nelle librerie una raccolta di carattere mitologico e dal titolo Odisseo. Le imprese straordinarie del re di Itaca, un’opera firmata a quattro mani da padre e figlia in cui quest’ultima s’è impegnata nella realizzazione di cinquanta illustrazioni che narrano le vicende di Ulisse contenute nell’Iliade e nell’Odissea. Diana si è così trovata costretta a fare i conti con il passato, con racconti mitici d’alto livello che presuppongono una ferrea conoscenza della cultura di quel tempo. Una sfida difficile, che lei ha però accettato e vinto con successo.
In una intervista rilasciata per Panorama, Valerio Massimo si confessa:
«Ulisse-Odisseo è il mio idolo da quando ero bambino, un personaggio dal fascino potente e straordinariamente moderno. Non a caso è stato continuamente reinterpretato nel corso della storia, dai tragici greci all’ellenista Licofrone (che lo odia), da Virgilio a Dante, da Shakespeare a Joyce. A questo punto della mia vita ho sentito che, nel mio piccolo, anch’io dovevo correre l’avventura». E continua: «Rocky, Rambo, ma anche l’ultimo Batman, questi eroi dapprima vilipesi, percossi o maciullati dai nemici sui quali finiranno per vendicarsi e trionfare: sono loro gli eredi naturali di Odisseo, o Ulisse che dir si voglia.»
Odisseo è da sempre stato il paradigma dell’ingegno e dell’astuzia umana, paradigma della ragione contro le irrompenti forze del caos e dell’irrazionalità, forze che l’uomo occidentale ha ininterrottamente cercato di affrontare e sgominare una volta per tutte. Per questa ragione, forse, Odisseo è rimasto straordinariamente impresso nell’immaginario collettivo della nostra civiltà: a distanza di millenni la sua fama non accenna a diminuire e opere innovative come queste ne sono la prova evidente.
Fonte: Panorama
Antonio Puleri