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Torna in libreria Le variazioni Reinach di Filippo Tuena

Creato il 21 gennaio 2015 da Martinaframmartino

Torna in libreria Le variazioni Reinach di Filippo Tuena

Ogni storia è la nostra storia; è quella parte della nostra storia che credevamo dimenticata, quella parte della nostra storia che pensavamo così ininfluente e marginale da poter essere accantonata fin quando qualcuno o qualcosa non ci viene a dire, questa è la storia che hai dimenticato.

Comincia con una visita al Musée Nissim de Camondo di Parigi Le variazioni Reinach di Filippo Tuena. Una casa-museo nata dove un tempo il Conte Moise de Camondo aveva la sua dimora, prima che la storia spazzasse via tutto quello che c’era stato fino a quel momento. Non gli oggetti, anche se ci sono state confische, ma la vita e più ancora il senso stesso della vita insieme a ogni decenza.

Torna in libreria Le variazioni Reinach di Filippo TuenaI Reinach – Léon, sua moglie Béatrice de Camondo e i figli Fanny e Bertrand – erano ebrei. Intellettuali, collezionisti, Léon era un compositore, la madre di Béatrice, Irene, era stata ritratta da Pierre-Auguste Renoire, la stessa Béatrice e Fanny partecipavano a concorsi di dressage. Una famiglia privilegiata, almeno fino allo scoppio della guerra. Quella targa, posta su una parete del museo, dice tutto: deportati nel 1943-44, sono morti ad Auschwitz. Li pone in quella statistica talmente enorme da essere difficile da immaginare. Eppure di loro non dice nulla. Nulla dei loro interessi, delle loro passioni, di chi erano come persone.

Il libro di Tuena fa proprio questo, ridona vita e individualità a quelle persone, e se non è possibile farlo per tutti è doveroso farlo almeno per qualcuno. L’individuale, per cercare di capire il collettivo. Io ho letto alcune memorie di deportati, persone che incredibilmente sono riuscite a sopravvivere all’orrore che hanno vissuto. I Reinach non ce l’hanno fatta, per questo anche la loro voce è importante. Primo Levi, Elie Wiesel, sono venuti fuori da quell’inferno, è giusto leggere le loro testimonianze ma loro sono fra i salvati, il rischio è ammirare la loro forza, gioire per la loro salvezza, e lasciare in secondo piano tutti gli altri. Anne Frank è fra i sommersi, con una testimonianza antecedente alla deportazione.

Quella di Tuena è un’operazione molto particolare, un viaggio nella memoria che lo porta a indagare chi erano queste persone, a cercare di capire le loro vite, i loro sentimenti per quanto qualcuno possa conoscere i sentimenti di un’altra persona, e a ripercorrere le loro vite dal vertice della società parigina a una caduta più grande di quanto qualsiasi persona normale potesse immaginare.

Torna in libreria Le variazioni Reinach di Filippo Tuena“Bisogna provare tutto. Essere i primi e gli ultimi” ha scritto Léon Reinach, e questa è la loro storia. I primi, il prima, quando la vita era luminosa e il futuro pieno di speranza, e gli ultimi, quando quel futuro si è trasformato in un inverno. Piccole variazioni nel mondo, il loro e quello intorno a loro, che insieme si trasformano in una valanga.

I documenti e le foto d’epoca presenti in queste pagine donano concretezza, mettono punti fermi su obblighi e divieti, fissano un’atmosfera. Il resto lo fa lo scrittore con la sua incessante indagine. Cosa sappiamo con certezza di quanto è accaduto? Cosa devono aver provato i protagonisti di questa storia? Cosa tutti coloro che hanno compiuto lo stesso viaggio, anche se non hanno trovato nessuno capace di donare loro la voce? Proprio perché i precisi pensieri di Léon e della sua famiglia sono inconoscibili l’indagine assume maggiore importanza, finisce con l’universalizzarsi sulla natura umana e sul senso di quello che milioni di persone hanno vissuto.

Le variazioni Reinach è stato pubblicato una prima volta da Rizzoli nel 2005, ha vinto il premio Bagutta e poi è sparito dalla circolazione per volere dello stesso autore. Meglio sparire che rimanere dimenticati nei magazzini dell’editore, si è detto, perché i libri di Tuena non sono mai commerciali e abbandonano in fretta i banchi delle librerie, ma un libro messo di costa sugli scaffali è invisibile, quasi come se non esistesse. Torna ora, in una versione rivista, per i tipi della casa editrice Beat. Se ancora non lo conoscete non lasciatevelo scappare.



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