Ogni storia è la nostra storia; è quella parte della nostra storia che credevamo dimenticata, quella parte della nostra storia che pensavamo così ininfluente e marginale da poter essere accantonata fin quando qualcuno o qualcosa non ci viene a dire, questa è la storia che hai dimenticato.
Comincia con una visita al Musée Nissim de Camondo di Parigi Le variazioni Reinach di Filippo Tuena. Una casa-museo nata dove un tempo il Conte Moise de Camondo aveva la sua dimora, prima che la storia spazzasse via tutto quello che c’era stato fino a quel momento. Non gli oggetti, anche se ci sono state confische, ma la vita e più ancora il senso stesso della vita insieme a ogni decenza.
Il libro di Tuena fa proprio questo, ridona vita e individualità a quelle persone, e se non è possibile farlo per tutti è doveroso farlo almeno per qualcuno. L’individuale, per cercare di capire il collettivo. Io ho letto alcune memorie di deportati, persone che incredibilmente sono riuscite a sopravvivere all’orrore che hanno vissuto. I Reinach non ce l’hanno fatta, per questo anche la loro voce è importante. Primo Levi, Elie Wiesel, sono venuti fuori da quell’inferno, è giusto leggere le loro testimonianze ma loro sono fra i salvati, il rischio è ammirare la loro forza, gioire per la loro salvezza, e lasciare in secondo piano tutti gli altri. Anne Frank è fra i sommersi, con una testimonianza antecedente alla deportazione.
Quella di Tuena è un’operazione molto particolare, un viaggio nella memoria che lo porta a indagare chi erano queste persone, a cercare di capire le loro vite, i loro sentimenti per quanto qualcuno possa conoscere i sentimenti di un’altra persona, e a ripercorrere le loro vite dal vertice della società parigina a una caduta più grande di quanto qualsiasi persona normale potesse immaginare.
I documenti e le foto d’epoca presenti in queste pagine donano concretezza, mettono punti fermi su obblighi e divieti, fissano un’atmosfera. Il resto lo fa lo scrittore con la sua incessante indagine. Cosa sappiamo con certezza di quanto è accaduto? Cosa devono aver provato i protagonisti di questa storia? Cosa tutti coloro che hanno compiuto lo stesso viaggio, anche se non hanno trovato nessuno capace di donare loro la voce? Proprio perché i precisi pensieri di Léon e della sua famiglia sono inconoscibili l’indagine assume maggiore importanza, finisce con l’universalizzarsi sulla natura umana e sul senso di quello che milioni di persone hanno vissuto.
Le variazioni Reinach è stato pubblicato una prima volta da Rizzoli nel 2005, ha vinto il premio Bagutta e poi è sparito dalla circolazione per volere dello stesso autore. Meglio sparire che rimanere dimenticati nei magazzini dell’editore, si è detto, perché i libri di Tuena non sono mai commerciali e abbandonano in fretta i banchi delle librerie, ma un libro messo di costa sugli scaffali è invisibile, quasi come se non esistesse. Torna ora, in una versione rivista, per i tipi della casa editrice Beat. Se ancora non lo conoscete non lasciatevelo scappare.