Credit: ESO/C. Snodgrass (Max Planck Institute for Solar System Research, Germany) & O. Hainaut (ESO)
Era scomparsa dietro al Sole dal nostro punto di osservazione, ad ottobre dello scorso anno, è la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, obiettivo della sonda dell'ESA Rosetta.
Rosetta, lanciata nel 2004, era stata risvegliata con successo il 20 gennaio 2014 alle 19:17 ora italiana dopo un letargo di 31 mesi, per l'ultima tappa del suo viaggio di 10 anni, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
La sonda potrà ottenere la prima immagine della cometa probabilmente nel mese di maggio, quando si troverà a 2 milioni di chilometri dal target.
Il primo avvicinamento avverrà nel mese di agosto e da li in poi, Rosetta la accompagnerà verso il suo incontro con il Sole, nel mese di agosto 2015, ad una distanza di 185 milioni di chilometri e la seguirà almeno fino alla fine dell'anno.
Per ottenere l'immagine di 67P in apertura, da una distanza di 740 milioni di chilometri, gli scienziati hanno sovrapposto diverse esposizioni prese in tempi leggermente differenti.
Le foto sono state allineate per compensare il movimento della cometa a discapito delle stelle che appaiono quindi, come linee macchiate (immagine di sinistra) ma sottraendo lo sfondo stellato, appare chiaramente 67P/Churyumov-Gerasimenko, poco più grande di un punto (immagine di destra).
La cometa da ottobre ad oggi si è spostata altri 50 milioni di chilometri più vicino alla Terra e 80 milioni di chilometri più vicino al Sole, incrementando però, la sua luminosità oltre gli standard:
"La nuova immagine suggerisce che 67P sta cominciando a emettere gas e polveri ad una distanza ancora relativamente grande dal Sole", dice Colin Snodgrass dal MPS, che presentò uno studio sulla luminosità della cometa lo scorso anno, ipotizzando già allora che la sua luminosità sarebbe stata misurabile da Terra a marzo 2014.