[Torneo] #BestOf1994: La Terza Giornata #MarchMadness

Creato il 25 marzo 2014 da Atlantidezine

Terza giornata di gare del grande torneo AtlantideZine “Best of 1994 – XXth Anniversary” Tournament! Potrete assistere allo svolgimento delle gare sul nostro minisito dedicato al torneo, sulla nostra pagina facebook e seguendo il nostro profilo twitter. Non dimenticate che a decidere quale album accederà al prossimo turno sarete voi, lettori di AtlantideZine, votando per i vostri album preferiti. Per farlo, indicate le vostre scelte nei sondaggi presenti sul minisito, condividete le nostre immagini su facebook e retwittate i nostri messaggi su twitter. Alla fine della settimana i nostri potentissimi sistemi di calcolo, grazie ad un sofisticatissimo algoritmo sviluppato per l’occasione (…), ci forniranno il risultato aggregato delle vostre votazioni, determinando così i vincitori di ogni singolo match.

La terza giornata prevede lo svolgimento di quattro partite, tutte relative al regional South. Ecco una breve presentazione degli incontri in programma.

Alle ore 11.30, a Cuneo, IT, la testa di serie numero 1, Superunknown (Soundgarden), affronterà la numero 8, Catartica (Marlene Kuntz).

#1 Soundgarden – Superunknown. Alle squadre allenate da Cornell & Co. non è mai mancato il talento, ma la formazione messa in campo in questa annata, Superunknown, potrebbe rappresentare l’apice della loro carriera. Senza dimenticare del tutto i dettami tattici dei maestri degli Anni ’70, i giocatori di Superunknown compensano con la classe e l’intensità emotiva una minore fisicità rispetto ai (pur ottimi) predecessori. Intendiamoci, questi ragazzi sono tutt’ora un rullo compressore: Black Hole Sun ha numeri da Hall of Famer (e una faccina pulita che gli ha garantito svariate copertine sulle riviste più trendy), e il resto della squadra, Spoonman, The Day I Tried To Live e Fell On Black Days su tutti, picchia duro appena possibile, macinando a tutto campo riff granitici come pochi.
Statistiche stagionali: #1 US Billboard Top200; #4 UK Charts; 5x US platinum; 9M di copie vendute; 2 Grammy Awards.

#8 Marlene Kuntz – Catartica. Il campionato italiano non è di livello eccelso, e Catartica ha dominato facilmente la neonata C.P.I (Conference dei Produttori Indipendenti) guidata dal commissioner Maroccolo. I principi sono quelli della standard noise-rock triangle sviluppata da Moore & Gordon, adattata però alla sensibilità melodica italiana. La squadra ha elementi di spicco dai talenti multiformi: Festa Mesta fa la voce grossa in attacco, Nuotando nell’Aria è a suo agio su ritmi elettroacustici più lenti, Sonica è cresciuto emulando gli idoli di Seattle mentre Trasudamerica porta palla assecondando visioni psichedeliche e blueseggianti.
Statistiche stagionali: Debaser 4.64/5; SentireAscoltare 8/10; Storiadellamusica.it 9/10; #26 nella “Classifica dei Dischi Italiani di Sempre” secondo i voti di quelli che leggono la pagina facebook di Umberto Palazzo, quello di Umberto Palazzo e il Santo Niente (che volete da noi, abbiamo scandagliato a fondo l’internet nostrano, ma di classifiche serie e/o ufficiali neanche l’ombra…).


Alle 13, a Cleveland, OH, la testa di serie numero 2, The Downward Spiral (Nine Inch Nails), scenderà in campo contro la numero 7, Experimental Jet Set, Trash & No Star (Sonic Youth).

#2 Nine Inch Nails – The Downward Spiral. La squadra allenata dal geniale (ed inquietante) coach Trent Reznor è un capolavoro che unisce tattica innovativa e un’intensità di gioco che ha pochi rivali nel torneo. Un roster molto compatto dal carattere fumino e spigoloso, ha diversi prospetti pronti a giocarsela uno contro uno con qualsiasi avversario. Inutile provare a intimidire Hurt, Closer e March of the Pigs buttandola sul fisico: questi nel dolore ci sguazzano, e provano un piacere malsano nel restituire il favore al malcapitato opponente.
Statistiche stagionali: #2 US Billboard; #9 UK Charts; 4x US platinum; #200 Rolling Stone’s 500 Greatest Albums Of All Time.

#7 Sonic Youth – Experimental Jet Set, Trash & No Star. Tra le tante formazioni guidate da Thurston & Moore, Experimental Jet Set, Trash & No Star potrebbe sembrare quella di minore talento, ma l’impressione è ingannevole. La squadra esprime tutte le caratteristiche classiche dello stile di gioco newyorkese: Bull In The Heather, Self Obsessed and Sexee e compagni sono cupi, graffianti, incompleti eppure magistrali, carichi di swag metropolitano e pronti a sbattersi a muso duro con chiunque. Il loro gioco è difficile, forse poco spettacolare, eppure tremendamente efficace e penetrante.
Statistiche stagionali: #34 US Billboard Top200; #10 UK Charts; Allmusic 3/5.


Alle 15,30, a Oakland, CA, la testa di serie numero 3, Welcome to Sky Valley (Kyuss), sfiderà la numero 6, Burn My Eyes (Machine Head).

#3 Kyuss – Welcome to Sky Valley. Dal remoto deserto californiano arrivano questi Sky Valley, con uno stile di gioco psichedelico che mescola difesa granitica, prestanza fisica, lunghe circolazioni di palla Anni ’70, in un mix che spesso riesce a stordire gli avversari. Un gioco solido, condotto con rapidità e inventiva grazie alla creatività in panchina di coach Josh Homme, che si trova per le mani una formazione completa in ogni reparto: Space Cadet, Asteroid, 100°, Demon Cleaner e tutti gli altri sono un supporting cast di lusso per due fuoriclasse come Supa Scoopa and Mighty Scoop e Gardenia. Si dice che in spogliatoio circolino abbondanti dosi di peyote e acidi vari, ma finora sono passati indenni all’anti-doping.
Statistiche stagionali: Allmusic 4/5; #6 RYM Top Albums of 1994; #41 BestEverAlbums.com Top Albums of 1994.

#6 Machine Head – Burn My Eyes. Figli della giungla metropolina di Oakland, i componenti di Burn My Eyes riversano sul campo tutta la rabbia accumulata sui campetti d’asfalto della violentissima metropoli californiana. L’intimidazione e la ferocia agonisitca sono le chiavi del loro gioco: Davidian e Old giocano con una ruvidezza tale da essere sempre al limite del fallo antisportivo, The Rage to Overcome, Blood for Blood e A Nation On Fire sono una combinazione spesso letale di velocità, groove e brutalità.
Statistiche stagionali: #25 UK Charts; Allmusic 4.5/5; #16 Metal Hammer Best Albums of 1994.


Alle 18, ad Anversa, BE, la testa di serie numero 4, Korn (Korn), si contenderà il passaggio del turno con la numero 5, Worst Case Scenario (dEUS).

#4 Korn – Korn. Korn, in questa sua annata di soli freshmen, ha colto di sorpresa tante squadre più blasonate, combinando atletismo hardcore, crossover improvvisi, prestanza fisica metallara in un mix selvaggio e sincopato. L’attitudine allucinata (ma molto cool) di Blind, Clown, Shoot the Ladder, Daddy e compagni, unita a un’energia travolgente, ha portato Korn più in alto di quanto ci si potesse aspettare. Il nu-metal si rivelerà uno schema sterile, e il belluino approccio originario si affievolirà a furia di premi e sponsorizzazioni tecniche accumulate negli anni (what up, a.d.i.d.a.s.?!), ma in questa formazione originale sono ancora temibili.
Statistiche stagionali: #72 US Billboard Top200; #181 UK Charts; Allmusic 4.5/5; Kerrang! 5/5.

#5 dEUS – Worst Case Scenario. La compagine Worst Case Scenario, allenata dal duo Barman/Carlens, proviene da un campionato minore come quello belga, eppure sono in grado di sfidare senza alcun timore i mostri sacri del tabellone grazie ad uno stile di gioco smaccatamente europeo: eclettismo, tecnica sopraffina, fondamentali art rock, sensibilità, creatività, senso del ritmo e trucchi di vecchia scuola garantiscono un gioco entusiasmante. La squadra, profondissima, può contare su due punte di diamante, Suds and Soda e Hotellounge, pronte a fare la differenza anche ai piani alti.
Statistiche stagionali: 1x Belgium gold; Allmusic 4.5/5; #149 RYM Top Albums of 1994; #48  BestEverAlbums.com Top Albums of 1994.


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