Torneo di montecarlo: wawrinka vince la sfida svizzera con federer

Creato il 21 aprile 2014 da Postpopuli @PostPopuli

di Nicola Pucci

La stagione su terra battuta – dopo l’antipasto di Casablanca - si apre col torneo di Montecarlo in quell’abbagliante scenario di mondanità associata allo sport che è il Country Club. E’ il salotto prediletto di Rafael Nadal, qui testa coronata per otto anni di seguito, ma anche il luogo del principicidio perpetrato dodici mesi orsono da Novak Djokovic proprio ai danni dell’invincibile maiorchino.

Wawrinka con il trofeo di Montecarlo – da sports.fr (foto Reuters)

Ma è tempo di scrivere un’altra storia, ed allora per la prima volta da dieci anni a questa parte l’iberico non compare tra i finalisti, estromesso ai quarti da quel gran maratoneta del rosso che è David Ferrer. Già, i quarti di finale, altezza alla quale non c’è spazio per le folli intemperanze del nostro Fognini, semifinalista nel 2013, che si scioglie al cospetto di Tsonga e non fa certo bella figura nel turpiloquio indirizzato al clan che lo segue in tribuna.

Prove di via crucis, per gli déi del tennis, venerdì pomeriggio, al Master 1000 del Principato: dopo Nadal si presenta sul centrale Federer, il Magnifico, che si salva al ti-break del secondo set dopo aver perso il primo con Tsonga che molla al terzo; dopo di lui Djokovic soffre per un set e mezzo con lo spagnolo in forma di quest’inizio di primavera, Garcia-Lopez, che sogna fino al 6-3 3-3. Roger e Novak avanzano infine per l’incrocio nobile di semifinale, 34° della serie, che il serbo potrebbe indirizzare a suo favore se solo convertisse uno dei due set-point avuti sul 5-4. Non è così, Djokovic ha l’avambraccio destro infiammato e poco dopo cede il parziale 7-5, partita 7-5 6-2, e possibilità concreta di concedere il bis.

Finale rossocrociata, dunque, perchè dall’altra parte del net Federer trova Wawrinka che, smaltita la sbornia Australian Open, come d’incanto riprone il suo tennis completo per mandare fuori giri la concretezza granitica di soldatino-Ferrer, 6-1 7-6. Stanislas ha troppa voglia di urlare al mondo che non è più lo svizzero di riserva, che la vittoria a Melbourne non è stata un caso, che i top-four non sono soli a spartirsi i tornei che contano, e il messaggio che manda a Roger è forte e chiaro “sei mio amico ma se le cose si fanno serie sono pronto a batterti“.

E’ però Federer ad allungare subito col break del 3-2. Il Magnifico ha tre ferite da rimarginare da queste parti, ovvero le tre finali perse con Nadal tra il 2006 e il 2008, serve il 70% di prime palle ed incassa il parziale, 6-4. Wawrinka c’è e non si arrende, l’equilibrio del secondo set si spezza solo al tie-break ed è il delfino di Svizzera ad aggiudicarselo, 7-5, per trascinare la disfida al set decisivo. Sullo slancio Stanislas strappa d’entrata la battuta all’illustre connazionale e prende il largo. La storia degli scontri diretti direbbe 13-1 a favore di Roger ma Wawrinka vinse l’unica volta proprio a Montecarlo, anno 2009, ed è giunta l’ora di migliorare il testa-a-testa: in 2ore14minuti sigilla una prova maiuscola e col punteggio di 4-6 7-6 6-2 si guadagna il titolo di nuovo re del Principato.

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