Ultimamente, ma questo è evidente, scrivo pochissimo. I motivi sono essenzialmente due, in realtà: il primo, è che sono presissima dall’esperienza a me nuova del vivere hic et nunc. Non so se sarò capace di spiegarmi come vorrei ma…per la prima volta in vita mia, non ho nulla da rielaborare. Non ho bisogno di mettere nulla nero su bianco perché riesco a capire tutto. Riesco a capire la mia vita con i miei soli sensi. E’un periodo estremamente fisico. Va tutto dai sensi al cuore senza filtri d’inchiostro. Il solletico delle zampette della coccinella che passeggia sul palmo della mia mano mentre la mostro a Claudia. Il suono delle mie stesse risate. Quel curioso color carta da zucchero degli occhi di Alfa. Il sapore del cappuccino d’orzo che mi rilassa prima di dormire. L’odore dei libri che prendo in biblioteca per la mia gnometta e che sfogliamo assieme. E’ tutto lì dentro. E’tutto così semplice. Tutto quello che ho bisogno di capire mi arriva così, finalmente, per una volta. Certo, ci sono anche momenti meno facili. Essere un genitore non è facile mai, se poi non hai avuto un imprinting, lo è ancora meno e spesso si deve sgridarsi e aggiustare il tiro con una bella dose di autoanalisi. Roba che se non avessi mia sorella che capisce alcuni miei meccanismi, alcune volte soffocherei.
Il secondo motivo per cui scrivo poco, è che ultimamente ho poco tempo anche per scrivere il poco che ho veramente voglia di scrivere. Alcune cose, inizio a voler iniziare a scriverle di nuovo. Sul blog torno poco perché fa poco riferimento a quel che sono ora. Per molto tempo sono stata molto lontana da tutto quanto potesse far riferimento al cancro. Forse è proprio il bisogno di vivere, non lo so. La prossima settimana parteciperò al IV convegno nazionale di medicina narrativa e lo voglio vedere come il mio modo per rimettermi in pista, non solo come cancer blogger, su quello non posso e non ho intenzione di garantire, potrei aver detto tutto quello di che avevo da dire, in quanto tale ma…come Romina, principalmente. Sento che qualcosa in me inizia a risvegliarsi. Il bisogno di riorganizzare i miei tempi. Il bisogno di alienarmi in maniera totale per restare solo con me, la mia fantasia, le mie idee, il mio tempo. Il bisogno di ricavarmi un angolino per me. C’è qualcosa che non riesco ad identificare ma che percepisco. Un’aria nuova. Immaginare come sarebbe fare qualcosa solo per me. Andare un po’oltre, osare, forse, per una volta. Recuperare qualcosa della mia vita di un paio di anni fa. Tornare a prendermi…ma a piccole dosi.