Torres: Dramma per il tecnico Cosco che si ferma per problemi di salute; ecco la sua lettera

Creato il 26 dicembre 2014 da Calciotel @calciotel

Alla Vigilia di Natale, all'indomani della vittoria della sua Torres contro la Cremonese, il tecnico molisano Vincenzo Cosco 51 anni il prossimo 12 gennaio ha reso pubblica la sua decisione di fermarsi e lasciare il calcio per dedicarsi alla sua salute minata nuovamente dopo 18 anni dal cancro.

Una notizia tanto improvvisa quanto crudele che porta alla ribalta una situazione che sembrava chiusa definitivamente dopo che nel lontano 1996 Cosco aveva sconfitto quel male che purtroppo è tornato a manifestarsi.

La fibra del combattente a lui non manca e nella conferenza stampa di saluto ha voluto precisare con una parafrasi che nella gara con il male lui aveva vinto ma poi ha subito il pareggio al 90' minuto e cosi si va oltre in una gara dove il pareggio non esiste.

Questi alcuni passi della sua lettera di arrivederci ... "l cancro, oggi, ha fatto gol e io sono costretto ai tempi supplementari: una partita nella quale il pareggio non esiste. Sono costretto a vincere: devo farlo per tutta la mia famiglia, per mia moglie Silvana, per i miei piccoli, ma già maturi, figli, Gaia e Luigi, ma anche perché io ho sempre sostenuto che i sogni aiutano a vivere. Non posso far altro, dunque, oggi come non mai, che andare avanti sognando, per continuare a vivere e, quindi, restare vicino alla mia famiglia e ai miei cari, oltre che per riprendere quel sogno chiamato ‘calcio’.

Per far ciò dovrò battere ancora una volta il cancro:la fede, così come 19 anni fa, sarà la mia guida, insieme con l’affetto della mia famiglia e dei miei amici più stretti: vedere che chi mi sta più vicino ha macinato chilometri per raggiungermi a casa appena qualche ora dopo la drammatica diagnosi, mi ha riempito l’animo di quella necessaria e indispensabile voglia di combattere.

Inizia la mia partita più importante: quella contro il destino, atto secondo. Credo nel fato e sono convinto che chi è sopra di noi mi ha messo nuovamente alla prova.

Riparto dal secondo tempo di Torres-Cremonese: la mia squadra, sotto di due reti, è riuscita a imporsi per 3-2. Dalla panchina ho combattuto insieme ai ragazzi, senza sapere che dentro di me il male già covava da tempo. Il secondo tempo della mia ultima partita ufficiale sarà il leit-motiv dei miei prossimi mesi: servirà una prova di carattere, forza e orgoglio per sconfiggere il nemico che ha invaso il mio corpo, la mia corazza, quella che mi ha difeso nei momenti più difficili e grazie alla quale mi sono tolto delle grandi e belle soddisfazioni nel fantastico mondo del calcio.

La mia speranza è quella di tornare, quanto prima, su un prato verde, per riprendere a sognare con undici guerrieri pronti a dare tutto per una maglia, per i propri tifosi e per quel sogno che si coltiva sin da bambini."

Torna più forte di prima Vincenzo è questo anche il nostro augurio!


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