IL CIBO “SOCIAL” TRA NUTRIMENTO E PORNOGRAFIA:
LA MOSTRA COLLETTIVA #foodporninUTILE ALLE TORRI DELL’ACQUA DI BUDRIO
34 milioni sono, ad oggi, le immagini condivise su Instagram con l’hashtag #foodporn: un vero e proprio fenomeno di costume e sociale che il gruppo degli inUTILI, collettivo bolognese di artisti, sceglie di svelare nelle sue contraddizioni e nei suoi eccessi, con occhio ironico, dissacratorio e leggero. Una mostra-teaser, arricchita ogni sabato da una serie di eventi collaterali sul food –performances teatrali, dibattiti, presentazioni di libri. Un work in progress di cui verranno svelate le varie anime nei prossimi appuntamenti in programma, a Bologna in occasione di ArteFiera e al grande evento dell’Expo milanese.
Il cibo come tentazione irresistibile, godimento dei sensi. La glorificazione contemporanea del cibo nelle trasmissioni televisive e in rete, con gli chef e i blogger gastronomici assurti al ruolo di nuove star dell’etere e l’incessante condivisione di immagini di cibo sui social network. In una parola, foodporn: cibo “da mangiare con gli occhi”, provocatorio, allusivo, attraente. Al cibo come pornografia e alla nuova pornografia del cibo è dedicata la mostra collettiva #foodporninUTILE del gruppo artistico bolognese degli inUTILI, che inaugurerà il prossimo 27 settembre alle ore 19 nel magnifico spazio espositivo delle Torri dell’Acqua di Budrio (via Benni 1, in programma fino al 26 ottobre), che nel 2014 ha ricevuto da Federculture il Premio Cultura di Gestione assieme ad eccellenze nazionali quali il MUSE di Trento di Renzo Piano e al Museo Diffuso di Macerata. L’inaugurazione si inserisce nell’ambito della manifestazione “Una notte ai Musei”, l’iniziativa del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo che aprirà nella giornata di sabato 27, in orario serale, le porte dei Musei cittadini, in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio”.
L’utilizzo dell’hashtag non è casuale: sono infatti 34 milioni nel mondo le immagini pubblicate sui social network e categorizzate come #foodporn, termine coniato negli anni Ottanta dalla critica femminista Rosalind Coward e che oggi descrive la presentazione glamourized, spettacolarizzata e provocatoria del cibo in pubblicità, nei media, sui social network, spesso con esplicito riferimento al sesso. Un argomento di riflessione importante quello scelto dagli inUTILI, “movimento d’arte e pensiero” nato nel 2009 con la benedizione del critico d’arte Franco Basile, autore della prefazione al primo catalogo del gruppo. Da sempre portati a riflettere sulla contemporaneità con approccio ironico e leggero, gli undici artisti presenti alla mostra di Budrio hanno scelto di giocare sulla rappresentazione del cibo, tema quanto mai d’attualità visto l’appuntamento imminente dell’Expo 2015 a Milano. Nelle opere e nelle installazioni presentate gli inUTILI approcciano il cibo evidenziandone gli aspetti sociali: l’ossessione per il cibo e i consumi, la relazione tra corpo, sessualità e nutrimento, le ingerenze della rete, la sostenibilità, l’apparente inconciliabilità tra pressioni estetiche ed incessanti richiami ad orge culinarie.
Ecco allora il Pane quotidiano dei “nudi con pagnotta” di Silla Guerrini, 15 fotografie che costruiscono una riflessione sul tema della Dea Madre, colei che accoglie, crea e nutre. Il legame -letterale- dell’intimità femminile al pane ne svela il portato simbolico di nutrimento e sacralità. Il rapporto con una fisicità ingombrante è il protagonista di Gravity di Luca Guenzi, che nei suoi quadri insegue la mutevolezza della propria pancia in un tentativo di riconoscimento del sé. E ancora il CMCC (Cibo Macchina Corpo Cacca) di Luciano Leombruni, dipinti che desacralizzano il culto contemporaneo del cibo svelandone il poco affascinante “approdo” fisiologico, la gabbia della bulimia in Specchio riflesso di Federica Mazzoni, il ciclo lento e antico delle piante nel video Rusticano di Lorena Menzani, invito al recupero di un tempo più umano, il Cibo da Favola di Stefania Magni, con poco rassicuranti Biancanevi che cucinano strudel avvelenati per i nanetti e Cenerentole che si lanciano nel business dei tortelloni di zucca. Con Cibo#1 Cibo#2 il pittore Salvatore Pellitteri costruisce una mappa del mondo attraverso il cibo e i significati che esso assume, tra tradizione, folclore e nutrimento.
L’omaggio di Susanna de Paolis, con l’installazione inUTILFOOD, alle scatolette Campbell’s, ripiene di elaboratissime pietanze, ironizza sull’assurdo di certe realizzazioni culinarie, in contrasto con la funzione pop della scatoletta. L’installazione Fotofitoporn site specific di Stefano Dall’Omo è metafora della lotta tra natura e rete che imprigiona e soffoca, mentre ne La degustazione perfetta Federica Benatti opera attraverso il cibo un recupero della memoria e dell’infanzia, perché nessuna raffinatezza gastronomica eguaglia il sapore assaggiato da bambini, per la prima volta. Mens sana in corpore sano della scultrice Laura Soprani, infine, è un richiamo alla consapevolezza che “siamo quello che mangiamo”. Una serie di eventi collaterali arricchiranno il programma della mostra: ogni sabato alle 18 sono infatti previste performances teatrali, convegni, presentazioni di libri attorno al tema del food. Inaugura il calendario degli appuntamenti sabato 27 settembre alle ore 20 la performance teatrale Doppio Zero, di Clio Abbate e Paolo Cupido, mentre sabato 4 ottobre alle ore 18 la giornalista e web content editor Antonella Gasparato e la semiologa Antonella De Blasio sveleranno genealogia e successive mutazioni semantiche del termine in Cos’è il#foodporn. L’11 ottobre la presentazione della collana “Le ricette dei designer” di Editrice Compositori, curata da Erica Marson, sarà l’occasione per vedere all’opera alcuni designer che hanno accettato la sfida di mettersi ai fornelli. Sabato 18 ottobre lo scrittore Fulvio Chimento presenterà il suo volume “Arte italiana del terzo millennio” edito da Mimesis, parlando di arte e alimentazione naturale. Il 25 ottobre infine si parlerà di contraffazione alimentare con Antonio Selvatici, giornalista e consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione, che presenterà il suo “Libro nero della contraffazione”.
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Il “Movimento d’arte e pensiero” degli inUTILI presenta
#foodporninUTILE
Mostra Collettiva
Dal 27 settembre al 26 ottobre 2014 | Torri dell’Acqua di Budrio | Via Benni 1, Budrio
Opening | Sabato 27 settembre 2014 ore 19:00-24:00 Orari | giovedì dalle ore 16:00 alle 19:00 – sabato-domenica dalle 15:00 alle 19:00 Per appuntamento inviando una mail a info@letorridellacqua.it
Gli inUTILI sono:
Federica BENATTI | Stefano DALL’OMO | Susanna DE PAOLIS | Luca GUENZI |
Silla GUERRINI | Luciano LEOMBRUNI | Stefania MAGNI | Federica MAZZONI |
Lorena MENZANI | Salvatore PELLITTERI | Laura SOPRANI
Programma inUTILE | Eventi collaterali #foodporninUTILE
27 SETTEMBRE 2014 ore 19
Inaugurazione mostra collettiva #foodporninUTILE ore 20 Doppio Zero performance di Clio Abbate e Paolo Cupido. Coreografia di Alice Monti. Un uomo e una donna: il genere umano. La farina: l’elemento base che rappresenta nutrizione. L’individualismo che tutto calpesta non curante. Il cibo che diventa, oltre che un ossessione, il substrato essenziale per il nostro vivere, dove crescere cercando di migliorare noi e ciò che ci circonda.
4 OTTOBRE 2014 ore 18
Cos’è il #foodporn? Ce lo spiegano [a parole+immagini] Antonella Gasparato (digital content editor & strategist) e Antonella De Blasio (semiologa, esperta di comunicazione, ricercatrice e docente universitaria).
11 OTTOBRE 2014 ore 18
Le ricette dei designer presentazione della collana edita da Editrice Compositori interverranno la curatrice Erica Marson e alcuni designer che hanno accettato la sfida di mettersi ai fornelli.
18 OTTOBRE 2014 ore 18
Arte italiana del terzo millennio (Mimesis, Milano, 2014). Presenta l’autore Fulvio Chimento (scrittore e curatore romano).Un’occasione per parlare di arte e alimentazione naturale.
25 OTTOBRE 2014 ore 18
Il libro nero della contraffazione (Pendragon, 2014). Presenta l’autore Antonio Selvatici (giornalista, consulente parlamentare e docente universitario a contratto).
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esterno lato reception
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esterno lato sala ottagonale
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#foodporninUTILE | le opere
La degustazione perfetta
Federica BENATTI
Installazione site specific
Sensi ed emozioni si richiamano a vicenda come connessi da vasi comunicanti. Si evocano, si rincorrono e si mescolano come le note dello spartito della nostra memoria: gusto, tatto ed olfatto in particolare si insediano nei meandri più segreti del nostro cervello riaffiorando come e quando meno te lo aspetti. Immagini e suoni ne sono il richiamo. Nulla ha sapore ed odore così forte, intenso e piacevole come quello di un cibo assaggiato per la prima volta da bambini, in un contesto di gioia, libertà e spensieratezza: un cibo rubato di nascosto, un frutto raccolto al momento giusto, un piatto preparato con amore, la scoperta di un nuovo sapore. Attimi che saranno per sempre la sorgente di un piacere unico, struggente e commovente. Un piacere intimo, riservato e personale. Al buio, in silenzio, la mente ricostruisce quello scenario: percorsi, luci, suoni, voci, odori, ancore delle nostre emozioni, come le briciole di Pollicino accompagnano lo spettatore in un’esperienza di totale immersione nei propri ricordi, alla ricerca della personale degustazione perfetta.
Fotofitoporn
Stefano DALL’OMO
Installazione site specific
Un’installazione che inequivocabilmente parla della rete, del web.
Una rete alla quale la natura sembra ancora aggrapparsi drammaticamente. Le foglie stanno cadendo, o sono ormai cadute.
Rimangono impigliate invece tutte quelle foto di cibo (e non solo) che hanno preso il sopravvento sulla nostra attenzione.
Internet nel nostro quotidiano ci distrae dal vero, dal reale naturale.
Sembra che tutte le energie siano rivolte a un accumulo quasi compulsivo di scatti che hanno come soggetto il cibo e che non soddisfano solamente i nostri bisogni di nutrimento ma appagano anche quella dipendenza dalle immagini che ormai si è impossessata del nostro tempo, del nostro quotidiano, della nostra vita?
inUTILFOOD
Susanna DE PAOLIS
Installazione
L’opera è un’installazione composta da 32 scatolette di latta per alimenti, del formato tipico di 350gr. Ognuna dentro una cornice in una composizione di 8 file verticali e 4 file orizzontali di cornici+ scatoletta. È una chiara citazione dell’opera di Andy Warhol delle 32 diverse zuppe Campbells.
Le etichette rappresentano i cibi e relative ricette, piuttosto elaborati, quanto improbabili, a voler evidenziare l’attuale tendenza di una fruizione più visiva, ideale, addirittura virtuale, del cibo.
Il paradosso di immaginare queste elaboratissime pietanze all’interno di una scatoletta, pronte ad essere consumate, ci porta a riflettere sull’assurdo di certe realizzazioni culinarie e sulla loro eccessiva spettacolarizzazione ed esibizione, in contrasto con la funzione invece “popolare” della scatoletta. Una riflessione su forma (fine a se stessa) e sostanza.
Gravity
Luca GUENZI
Pittura
“Ho una certa ossessione per il cibo.
Per me rimane sempre un grande momento di gioia, di conforto: mentre ci penso, quando lo compro, lo preparo e, soprattutto, quando lo mangio.
Spesso però dopo mi pento, perché ogni volta eccedo per quantità o qualità. E così la mia pancia cresce, cresce, cresce. Non mi rendo conto di quanto si espande. Se mi vedo in foto non riconosco quella ”massa” come la mia. Così ho pensato di farmela amica, di imparare a conoscerla, analizzandola per poterla curare e magari eliminare. Per questo ho deciso di ostentarla. Diventa un contenitore, ogni volta diverso, di una mangiata luculliana, che soddisferebbe almeno tre persone.
Buon appetito!”
Pane quotidiano
Silla GUERRINI
Fotografia
“Con la volontà, che mi appartiene, di creare condivisione, di costruire piccoli ponti di comunicazione tra gli individui, di generare sinergie, il progetto coinvolge una serie di donne. Continua la ricerca sul tema della Dea Madre. La donna con i propri cicli rimane profondamente, intimamente e fisicamente legata alla terra, ai suoi ritmi, al tempo, alle stagioni, al cibo. Per sua natura accoglie, procrea e nutre.
Le donne coinvolte mostrano le loro differenze in un gioco ironicamente metaforico associando la loro parte più intima e unica per ogni donna (la propria femminilità e le modalità soggettive di viverla) col pane, che ha in sé sacralità, tradizioni e significa nutrimento. I corpi nudi sono ritratti su tessuti personali che, per ognuna, hanno un significato particolare, come l’oggetto transizionale per un bambino: chi ha portato il proprio foulard, chi la coperta preferita, chi l’abito di un giorno particolare. Con l’inserimento di questo elemento vive anche l’altro tema della mia ricerca: i feticci. Oggetti che rappresentano esistenza, concorrono a creare la storia degli individui; di loro facciamo fatica a disfarci. Rappresentano un mondo di legami e affetti che non vogliamo perdere”.
CMCC (Cibo Macchina Corpo Cacca)
Luciano LEOMBRUNI
Tecnica mista
“In questo disastro politico-economico e culturale delle élite democratiche e repubblicane, ove le classi medio/povere si stanno sempre più unificando verso il basso, noto come curiosamente cresca a dismisura l’ossessione per il cibo, forse, significa che ci stiamo avvicinando ad una grande carestia.
Tutti mangiano sempre e ovunque, parlano in continuazione del cibo; tutti cucinano (almeno sembra, in TV) o chissà. Nella realtà pochi cucinano, delegando l’alimentazione alle grandi multinazionali.
In fondo il nostro corpo è una macchina con diversi processi che sminuzzano, rotolano e macinano, e alla fine producono cose oggettive.
Flussi di liquidi, di aria, sangue, sonori, e di cacca, secondo leggi di produzione incessanti. Il flusso nutritivo va per un percorso lineare, macchina-bocca, macchina-stomaco, macchina-intestino, macchina-deretano. Tutto questo gran parlare di cibo, in fondo è inutile: tutto si trasforma in C.
Il cibo viene concepito così fra il fisiologico e il grottesco”.
Cibo da favola Stefania MAGNI Tecnica mista
“Ho da sempre lavorato con le favole, anche inventandole, illustrandole in tavole su quadri, muri e soffitti. Qui ho immaginato come i miei personaggi si sarebbero comportati se fossero vissuti ai nostri tempi e avessero seguito le mode del momento. Contestualizzati quello che succede rispetta gli avvenimenti di cronaca dei nostri giorni. Così Biancaneve cucina strudel di mele per i suoi nanetti che muoiono avvelenati, Cenerentola mette messo su un catering di tortelloni di zucca, e così via. I media contemporanei e i social network diventano così il veicolo di diffusione delle favole. Ogni favola aveva una sua morale, che viene ora stravolta.”
Specchio riflesso
Federica MAZZONI
Pittura
Una storia raccontata attraverso le immagini. Una storia in cui tutti si potranno specchiare. Ci sarà chi non vedrà nulla, ma molti, ne sono certa, “vedranno “ altro e oltre ciò che è la mia visione delle cose. Useranno la storia di Anna per ricostruire una loro storia, personale e unica.
Sarà un soffio, un pugno, un contatto, un’adiacenza, un orrore, un dolore, un sorriso, una fuga, un ammiccamento, un disinteresse.
Nella prima immagine c’è lei, Anna, il suo viso. Si presenta “io sono Anna”.
È una ragazza come tante che soffre di un grave disturbo alimentare; è bulimica. Nessuno lo sa, dei suoi amici e dei suoi famigliari. Così come accade per tutte le persone affette da questa malattia. Perché ci si nasconde dietro essa per sopravvivere a una vita che si pensa di non essere in grado di vivere al meglio. È ciò che si mette sulla bilancia per farcela ogni santo giorno: un quintale di cibo che produce potenti scariche di immediata gratificazione. Tutto questo ha un costo: una splendida gabbia, dove nessuno può entrare. All’improvviso non sai più chi sei. Sai solo che sei una bulimica. Tutto il resto non conta.
Resti lì, immobile. Il mio lavoro è un urlo corale. Non è solo Anna, siamo tutti.
Rusticano
Lorena MENZANI
Video
II tempo scorre veloce: oggi l’uomo osserva un bel piatto con superficialità e gli dà il valore di un attimo, di un click. Il prima e il dopo perdono il loro significato più reale. È un azione inutile?
“… per coloro che hanno una paura tale da perdere il controllo del loro cosmo, da temere di finire nel caos della follia.“
Il Rusticano, che diventa la metafora di tutto ciò, produce generosamente frutti e raccoglie acqua. Come la donna l’albero ha le sue stagioni e le sue fasi di crescita, ha il suo inverno e la sua primavera. È considerato immortale, perché i suoi semi continuano a dare vita, è la sede di un intera catena alimentare.
Gli alberi sono sempre stati oggetto di profonda devozione proprio per questo e per ciò che di vitale sanno dare: legna da ardere, per cucinare per produrre oggetti, per curare e non ultima, la possibilità di arrampicarsi e guardare lontano.
L’albero è il pianeta è Vita.
Cibo #1 Cibo #2
Salvatore PELLITTERI
Pittura
“È il forte impatto visivo e l’immediatezza quello che cerco nelle mie opere. Qui faccio riferimento alle diverse realtà delle diverse parti del mondo proprio in riferimento alla parola “cibo” e a tutto quello che racchiude: tradizioni, folclori, nutrimento, con un significato più ampio, vita e morte. Il ciclo perpetuo essenziale per la salute e l’equilibrio del nostro pianeta”
Mens sana in corpore sano
Laura SOPRANI
Scultura
“Noi siamo quello che mangiamo” dice il filosofo tedesco L. A. Feuerbach. Infatti il cibo influenza il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare. Vi sono cibi che ammalano e cibi che guariscono.
Cibo inquinato, contaminato, avariato, chimicamente alterato, in eccesso, ma anche povertà di cibo. Quante se ne sentono ogni giorno? Chi ci protegge veramente da tutto questo?
Coloro preposti a farlo, sono parte di quell’immenso serpente mondiale che striscia su un tappeto di denaro, di potere e di controllo.
Per cambiare è necessaria “consapevolezza“, e noi siamo davvero certi di essere consapevoli del cambiamento del quale siamo sempre più spettatori passivi? Anche noi dovremmo tenere il passo adattandoci alle regole dei mercati globali? Anche noi dovremmo investire sfruttando al massimo il nostro territorio depredandolo di tutte le risorse di cui dispone per trarne il maggior profitto economico possibile?
Siamo fatti di cibo, di acqua che beviamo, di aria che respiriamo, di pensieri e di tutto ciò che arriva dall’esterno. Dalla qualità e dalla purezza di tali sostanze il nostro organismo trae il benessere fisico, mentale, emozionale e spirituale.
Ma l’attenzione è sempre più bassa e i ritmi frenetici non aiutano a dare la giusta attenzione all’importanza di nutrire il nostro corpo oltre che a saziarlo.
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