Magazine Cucina

Torta di Mais al miele di agrumi gluten free: tolleranti, pazienti o solo stupidi?

Da Andantecongusto @Andantecongusto
Io non ho paura - Ezio Bosso 
Torta di Mais al miele di agrumi gluten free: tolleranti, pazienti o solo stupidi? Sono in un periodo di ricerca di essenzialità, ma anche di tranquillità zen.
Rifuggo il più possibile situazioni che possano provocarmi stress o nervosismo, ancora di più rabbia, che fa male alla salute.
In realtà bisognerebbe avere l'animo predisposto all'atteggiamento pacifico, tollerante, eppure c'è sempre qualcuno in grado di farti scattare "il lupo" (come lo chiamo io).
Così faccio esami di coscienza in continuazione, del tipo: ma mi arrabbio perché sono una pentola a pressione o è questo qui che si meriterebbe due cazzotti a ragione?
Con l'età si impara a tenere a bada l'impulsività ed a contare fino a mille, però ogni qualvolta cerco di calmare la reazione da nazi zitella insita nel mio subconscio di fronte ad atteggiamenti di evidente ingiustizia, ho la sensazione di fare un torto, non solo a me stessa ma all'intera comunità delle persone civili, educate e passive.
Qualche giorno fa mi sono ricordata con orrore che avrei dovuto iscrivere mia figlia al secondo anno di scuola e sono corsa ai ripari ovviamente all'ultimo minuto.
Corro alla posta per pagare il bollettino ed entro alle 12.20: in ampio anticipo sulla chiusura.
L'agenzia in cui mi reco abitualmente è minuscola, a pochi passi da casa, con due soli addetti che nella vita precedente erano dei bradipi o testuggini, vista l'agilità con cui servono i clienti.
Davanti a me un signore simpatico, di una certa età e visibilmente sordo visto il tono con cui parla.
L'addetta allo sportello urla ai presenti che essendo le 12.30 deve fare la chiusura della posta.
Il signore ed io ci guardiamo sgranando gli occhi ed io, per accertarmi chiedo se la posta sia chiusa in quanto ero convinta che l'orario prevedesse le 13.00.
Lui mi risponde ridendo che non mi sbaglio.
Poco dopo entra un'altra signora seguita a ruota da una quarta.
Tutto questo mi consola: la posta è aperta, ma l'addetta è lì che fa la chiusura: sigilla buste, chiude sacchi, chiude la cassa, timbra, spilla, sposta scatoloni, il tutto con una calma da fare invidia a Gandhi.
Sono passati 15 minuti ed io comincio a sentire gli artigli del lupo che mi graffiano lungo la schiena. Non avessi esperienza di lavoro al pubblico, potrei forse, anche tollerare, dico forse.
Ma siccome ho un'attività commerciale in cui il 90% delle volte, dopo giornate vuote, ti arriva il cliente un minuto prima di uscire, so benissimo come funziona.
E le chiusure si chiamano così perché si fanno quando l'ufficio è chiuso!
Insomma, la signora fa le sue cose quindi a 10 minuti dalla chiusura, comincia a servire il gentile signore che mi precede.
Lui deve prelevare dal postamat ma lei gli mette fretta urlando velocemente la procedura, e lui sbaglia due volte il pin. A quel punto cala il silenzio. Il poveruomo fruga nel portafoglio cercando un foglietto, lo trova e digita pronunciando ad alta voce il codice, che risulta essere corretto.
Lei si congratula in maniera sarcastica e lo manda via.
E' il mio turno. Le passo il bollettino senza dire una parola.
Inserisce il pezzo di carta nella macchina e questa si inceppa. Lei tira fuori il pezzo di carta tranciato in due.
Io sento che la metamorfosi sta definitivamente impossessandosi di me: avverto il labbro superiore assottigliarsi ed i canini sporgersi; le vene del collo grosse come cavi dell'alta tensione e gli occhi ormai sul ciglio delle orbite.
Lei non osa guardarmi.
Prende dei pezzetti di carta adesiva e ricompone il bollettino come fosse un puzzle. Lo reinserisce e termine l'operazione.
Io ho le corde vocali congelate: pago ed esco dal locale senza salutare.
Mi sento una perfetta cretina, un'inetta totale: per il resto della giornata sogno di essere un vendicatore solitario armato di fucile con ripetitore a pompa e martello chiodato.
Torta di Mais al miele di agrumi gluten free: tolleranti, pazienti o solo stupidi? Fare una torta è la migliore terapia calmante.
Fare una torta semplice, confortante, umile e profumata, è un atto yoga. Ti rimette in equilibrio con quelle parti di te che si sono smarrite dietro pensieri truci.
Ho comprato una farina di mais finissima, che desideravo provare da tempo.
La prima idea era quella di farci delle paste di Meliga, ma il lavoro diventava troppo lungo, così ho optato per una torta, che richiede neanche 10 minuti per farla e che dà parecchia parecchia soddisfazione poi.
Liberamente ispirata dalla torta di origine brasiliana Bolo de Fubà, mi è piaciuta subito per la presenza del miele (non mi è ancora passata la fissa per l'MTC #54 di questo mese) e ho voluto renderla completamente gluten free, aromatizzandola all'arancia.
Una delizia che migliora col tempo.
Ingredienti per uno stampo di 24 cm di diametro
200 g di farina di mais macinata fine tipo fioretto
100 g di farina di riso
100 g di fecola di patate
150 g zucchero semolato
250 ml di latte fresco intero a temperatura ambiente
150 g di burro morbido
3 uova grandi a temperatura ambiente
100 g di miele di agrumi
la scorza grattugiata di una arancia
12 g di lievito in polvere
Zucchero a velo per rifinire.
Torta di Mais al miele di agrumi gluten free: tolleranti, pazienti o solo stupidi? Al momento della preparazione del vostro dolce, il burro dovrà essere morbido.
La procedura è semplicissima: accendete il forno a 180°.
Nella ciotola della planetaria la farina di mais e lo zucchero e mischiateli con un cucchiaio.
Aggiungete il burro bello morbido, le uova ed il latte a temperatura ambiente, il miele e la scorza di arancia.
Azionate la frusta a media velocità ed impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
A parte setacciate la farina con il lievito quindi, togliete la frusta e sostituitela con il gancio a foglia, aggiungete la farina ed il lievito ed impastate a bassa velocità per 5 minuti.
Foderate con carta da forno uno stampo di 22/24 cm di diametro e versatevi il composto scuotendo lo stampo per livellarlo.
Fate cuocere la torta per 50/60 minuti. Fate la prova stecchino.
Se doveste notare che la superficie si scurisce dopo c.ca 30 minuti, coprite il dolce con un foglio di stagnola.
Fate la prova stecchino che dovrà uscire asciutto e pulito.
Fate raffreddare su una gratella per una decina di minuti, quindi sformate e fate raffreddare completamente.
Rifinite con zucchero a velo e servite.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog