Uno di quei dolci che nascono per caso… complice un bel po’ di ricotta da consumare e delle pere che avevo appositamente comprato da qualche giorno “per farci un dolce” non ben definito.
E poi non dimentichiamoci le ciliegie de I Gusti Vegetali usate nel panbrioche: la confezione, una volta aperta, va consumata in pochi giorni e io, nonostante ne avessi usate parecchie in alcuni cioccolatini che presto vi racconterò, ne avevo ancora alcune.
Infine, impastando la pasta frolla, m’è caduto l’occhio sulla bottiglietta di Fiori d’Arancio che poi alla fine si usa solo a Pasqua e mi sono ricordata di averci aromatizzato già la pasta frolla in occasione del semifreddo di pastiera e mi era piaciuta molto, per cui l’effetto finale di questa torta è quasi quello di una pastiera, nel profumo ma anche nell’aspetto.
E visto che S.Valentino è sempre più vicino, e lasciandomi ispirare dal rosso delle ciliegie, ho usato una bella tortiera a cuore di Guardini, linea Alice.
Ingredienti per la pasta frolla:
- 100 gr di zucchero
- 450 gr di farina
- 3 uova
- 125 gr di burro
- un paio di cucchiai di aroma fiori d’arancio
Ingredienti per il ripieno:
- 350 gr di ricotta asciutta
- 2 pere
- 70 gr di zucchero di canna
- qualche ciliegia (io disidradata)
Ho preparato la pasta frolla sbattendo le uova con lo zucchero, quindi ho versato il composto sulla farina messa a fontana iniziando a mescolare con una forchetta, incorporando la farina un po’ alla volta. Quindi ho aggiunto il burro freddo a pezzetti e l’aroma e ho iniziato a impastare con le mani, formando una palla liscia e omogenea. Quindi l’ho messa in frigo per circa mezz’ora.
Nel frattempo, ho preparato la farcitura passando la ricotta (se non è abbastanza asciutta, ricordatevi di metterla a scolare per un pochino) in un setaccio e facendola scendere dalle maglie metalliche schiacciandola con un cucchiaio. Questa operazione la rende più cremosa e priva di grumi. Alla ricotta ho unito lo zucchero e mescolato bene, quindi le pere tagliate a piccoli dadini e le ciliegie a pezzettini.
Ho imburrato e infarinato lo stampo, quindi ho creato la base con la pasta frolla coprendo interamente anche i bordi della tortiera e tagliando via gli eccessi.
Ho versato la crema e livellato, quindi ho ricoperto tutto con la pasta frolla stesa col mattarello.
Questo strato l’ho bucherellato con uno stuzzicadente su tutta la superficie.
Ho cotto per circa 50 minuti a 180°.
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E ora, un’attesissima comunicazione! Proclamo il vincitore del contest “Licenza di copia“, dopo aver raccolto i voti dei due giurati, Roberto e Riccardo, e dopo aver stilato anche la mia personale classifica la vincitrice di questa iniziativa è Stefania con la sua “Pettola e lenticchie“, rivisitazione della mia Pettola e fagioli, piatto tipico della mia zona.
Ecco le motivazioni dei giurati:
- Paola: mi piace molto questo piatto e adoro i legumi. E’ perfetto in questa stagione e la foto del piatto fumante invoglia davvero all’assaggio
Complimenti a Sabrina per la scelta delle materie prime (in particolare farina di kamut integrale e lenticchie), che offrono una rivisitazione di una ricetta tradizionale nel perfetto rispetto della sua essenza. - Riccardo: ho apprezzato la scelta della farina di kamut integrale con la semola rimacinata per l’impasto delle pettole (piatto contadino che viene esaltato dall’uso di farine non raffinate). Saggio, a mio avviso, l’uso moderato del pomodoro e l’aggiunta dell’aglio che ben si sposa con la lenticchia. Tra l’altro la foto scattata al piatto esalta il tratto “rustico” dello stesso…
- Roberto: ottima la scelta nel cambio di ingredienti. La ricetta è ben descritta ed è interessante l’analisi comparata dell’uso dei termini “pettola, pittula” nelle diverse regioni d’Italia. Brava.
Sabrina di Food for Soul, riceve quindi in premio dei prodotti marchiati Nastro di Raso:
Ma… c’è una ricetta che fino alla fine ha “rischiato” di vincere insieme a questa, perdendo alla fine per un solo punto.
Ho magnanimamente
Ecco perchè ci piace questo piatto:
- Paola: lo strudel ormai lo fanno tutti con la pasta sfoglia, anzi molti non sanno nemmeno che esiste una pasta apposita nella ricetta tradizionale. E’ bello tramandare queste ricette, anche se poi spesso siamo obbligati a usare delle scorciatoie nella cucina di tutti i giorni. L’uso di mele, pere e noci lo rende senza dubbio goloso e la riduzione al porto completa questo dolce in modo originale.
- Roberto: lo strudel è tra i miei dolci preferiti, vincente la riduzione al porto.
- Riccardo: vincente l’uso di due qualità di mele diverse (fuji e golden, anche se io avrei preferito la smith alla golden) per avere al palato nello stesso momento consistenze differenti. Interessante l’aggiunta della pera. Ottima la scelta della riduzione al Porto (da vecchio alcolista…). Le foto esaltano appieno l’”umorosità” (intendo il suo essere umido e non secco) del dolce.
Alessandra di Ricette di Cultura, riceverà un premio ancora da definire, ma molto probabilmente mangereccio
Ragazze, aspetto i vostri indirizzi via email!