Me ne sto affogata in una pozza di sole, accanto alla finestra, arrotolata sul divano.
Sul tavolo alle mie spalle c’è……..bum! Sul tavolo alle mie spalle C’ERA il gatto. Non che abbia il permesso di stare sul tavolo ma si è steso come uno straccio stanco nell’altra pozza di sole della casa e non ho avuto cuore di farlo scendere. Dorme solo apparentemente immobile invece seguendo il lento movimento del sole si avvicina sempre più al bordo del tavolo e alla fine…ecco che è cascato di sotto.
Miaaaauow….
Per un paio di ore, tra l’una e le tre del pomeriggio, il sole entra qui dentro e ci allaga di tepore e luce, il resto è gelo! E così, come due lucertole, tra l’una e le tre io e micio beviamo più sole che si può. Il resto è coperte, calzettoni e caminetto acceso.
Miao…
Scendi dal tavolo
Miao
Scendi
Miao
Scendi!!!!
E alla fine scende. Salta sulla finestra.
Miauuuoo
Non ce n'è più di sole, gatto, ormai non se ne vede fino a domani.
Miaaaoooo
Si lo so.
Meow
Anche io freddo.
Per tardare l’ora del congelamento esco a fare una camminata. È tempo di raccolta e c’è gente al lavoro tra gli ulivi. La valle è accesa di rosso e arancio, il sole prima del tramonto accende l’autunno e lo trasforma in un incantesimo. Le colline all’orizzonte, azzurrine ed eteree, sono velate da una leggera nebbiolina che si insinua lungo la valle e copre o scopre a capriccio il paesaggio toscano.
Perdo per strada tutti i pensieri inutili e il freddo. Perdo sogni dalle tasche e prendo farfalle sulla mano. Perdo la strada e la ritrovo, perdo la memoria e non la rivoglio indietro.
La gente appesa agli ulivi mi guarda un po’ perplessa e mi segue con lo sguardo per un po’.
Qualche macchina mi lampeggia.
Io sono quella che cammina con il passo spedito, quella che canta a voce alta con le cuffie nelle orecchie, quella che evapora contenta nell’ultimo sole.
“Quella non c’ha un cazzo da fare?” pensa qualcuno, stanco nei campi, dopo ore di lavoro appeso ad un ulivo e lo pensano dalle macchine che tornano a casa dopo attività più produttive delle mia.
Io sono quella che attraversa i campi con i gli stivaletti nuovi da città, con un bel cappottino elegante ed una sciarpa di lana pregiata al collo. E canta.
“Ma quella chi cacchio è?!” Si chiede la gente, gente che non deve spiegare niente a nessuno e non come me, che non sono conforme.
E io canto.
Forse ho sbagliato posto e forse strada. Di sicuro ho sbagliato abbigliamento e mi chiedo se non abbia sbagliato anche storia ma mi piace stare a vedere dove va a finire.
E all’improvviso eccola, dopo mesi di latitanza. Printil!
Ha cambiato casa ed è…..grassa, più grassa di un matrimonio greco.
Mieow.
Ciao, Printil, selvaggia sempre ma ben nutrita, eh.
Miaaaa.
E quella panciona? Mica farai presto pasticcini anche tu?
Si volta e se ne va trascinandosi dietro la sua obesità sospetta.
Mi sa che mi metto un po’ a dieta. E…casomai dovessi frequentare “umani” starò attenta a prendere precauzioni!
Poi il sole tramonta, scende il buio e se non mi sbrigo mi troverò avvolta nelle tenebre che si avvicinano veloci a larghe falcate. Cammino più svelta di loro, canto più forte e finalmente sono di nuovo a casa.
Miaoooo
Si lo so, gatto. Magari accendo il forno. Sai chi ho rivisto?
Le mani sono già fredde. Anche la punta del naso. Oh si, accendo il forno.
Ripenso al sole sul viso ed al suo profumo, riprendo qualche nota stonando e distratta sbaglio.
Ho preso uova, zucchero e farina. Pesato tutto, pesato il burro, tagliato le mele ma mi sbaglio sulla farina, una momentanea distrazione mentre parlo con il gatto e gli racconto di Printil. Ne metto troppo poca e mi pare ci sia qualcosa di strano ma….proseguo e canticchio e perdo la memoria, perdo il freddo e questa storia finisce con una ricetta trovata in una distrazione nascosta tra le pieghe di una conversazione folle e qualche nota stonata. Il forno scalda ed il resto lo fa il mio maglione-copertone ed i calzettoni da alta montagna.
Miaooo.
Buone eh, queste tortine.
Miewooooo
Davvero preferisci i croccantini?
Miaaaa
Gusti da gatto!
L’idea è banale, giusto una frolla ripiena di mele alla cannella ma questa frolla qui, così ricca di uova e con poca farina, è delicata e sofisticata. Alla fine della cena, coccola con la sua storia di torta della nonna e profumo di cannella, scalda come una favola d’inverno davanti al camino.
Ingredienti
Per la frolla:
200g di farina
150g di zucchero
150g di burro
1 uovo intero
2 tuorli
Scorza di limone grattugiata
Un pizzico di sale
Per il ripieno:
Due mele grandi
50g di zucchero
50g di burro
Cannella q.b.
Sabbiate burro e farina, unite lo zucchero e la scorza di limone. Aggiungete le uova ed il sale ed impastate velocemente. La pasta sarà molto morbida. Fatela riposare in frigorifero per un’oretta. Tagliate le mele a listarelle e mescolatele con lo zucchero, la cannella e fiocchetti di burro.
Stendete la pasta, foderate degli stampini monoporzione, farcite e richiudete la pasta sulla sommità, come un sacchetto.
Infornare a 180°/200° per circa 30 minuti.
Consumatele tiepide con una crema zabaione o al cioccolato d’accompagno.
Ed ora andate a sbirciare nel blog della Principessa dei gatti perché Silvia si è inventata una nuova, lodevole iniziativa in favore degli animale e della loro difesa. Su forza, andate e partecipate al suo contest!!!!